25 febbraio 2009

SINDACO TOSI FIRMA ORDINANZA CONTRO EPISODI GRAVI DISTURBI CONDOMINIALI

Il Sindaco di Verona Flavio Tosi ha firmato l'ordinanza che vieta il disturbo e la lesione della civile convivenza all'interno dei condomini. Nello specifico l'ordinanza vieta: la prostituzione negli edifici condominiali quando, a seguito delle consentite verifiche della Polizia municipale, venga accertato che essa provochi disturbo alla tranquillità degli altri residenti o offenda la civile convivenza per le modalità con cui essa si svolge; vieta inoltre, all'interno degli edifici condominiali, quei comportamenti che, mediante schiamazzi, eccesso di rumore o abuso di strumenti sonori, arrechino disturbo e turbamento alla tranquillità, ledano la civile convivenza o determinino lo scadimento della qualità urbana. Questa ordinanza vuole tutelare i cittadini dalle molestie nel condominio in generale ' ha spiegato Tosi ' non facendo riferimento ai casi isolati di una festa in appartamento o di una discussione familiare, ma a questioni di disturbo sistematico e continuativo durante il giorno e la notte. Attualmente, quando si verificano situazioni di questo tipo, le uniche vie di soluzione sono quella della denuncia penale, che ha seguito dopo qualche anno, oppure quella della causa civile, anche in questo caso attendendo alcuni anni. Con questa ordinanza l'Amministrazione comunale vuole dare una risposta concreta a questi disagi segnalati dai cittadini. L'ordinanza - ha aggiunto il Sindaco - non vuole colpire la prostituzione al chiuso in genere ma vuole porre una soluzione laddove questa arrechi disturbo al condominio, attraverso continui movimenti di gente per le scale, a tutte le ore del giorno e della notte, o l'adescamento al di fuori dell'edificio stesso e il degrado che ne consegue. La risposta decisiva a questa problematica può comunque venire solo attraverso una legge nazionale che vieti la prostituzione all'interno dei condomini e che al contempo ne regolarizzi l'esercizio in determinate zone della città, individuate dalle Amministrazioni comunali, estranee ai contesti abitativi - ha concluso Tosi - Così facendo si otterrebbe, come già accade in numerosi paesi occidentali, una reale regolamentazione della prostituzione che, al di là dei risvolto etici e morali, la assoggetterebbe a controlli sanitari e fiscali, come avviene per altre professioni, e renderebbe impossibile lo sfruttamento da parte del racket.