11 febbraio 2009

Promesse e depistaggi del Sindaco Tosi

Si chiude senza un cenno di condanna la vicenda delle scuole Leonardo da Vinci e Bon Brenzoni. Le scuole che un tempo si dicevano “par poareti” mi pare di avere capito che abbiamo trovato migliori appoggi da parte della Digos, che non dall’insieme della città.
Questa è una vergogna, iniziata da parte della giunta precedente, e portata a compimento, con il cinismo solito, dalla presente e cannibalesca. L’ho visto con i miei occhi il SinTosi che li salutava con sorriso e ampi gesti, i ragazzi delle due scuole in agitazione. Promesse e depistaggi dalle scalinate del municipio. Adesso ricevo in risposta le parole di sconforto di uno dei rappresentanti delle Leonardo da Vinci, il quale si rammarica del fatto che in pochi, pochissimi adulti abbiano manifestato la loro solidarietà. Il ragazzo è molto intelligente e preparato. Riprova che da scuole ‘in perdita’ escono ragazzi che non sono per nient’affatto ‘a perdere’. Eppure devono essere stati gl’insegnanti per primi che, sotto NatalGiustificae, hanno impedito ai ragazzi di fare una conferenza stampa, facendogli credere che non sarebbero stati all’altezza di una tale prova. Ho il sospetto che siano stati proprio loro a dirgli che dovevano mettersi il silenziatore, loro che, essendo dipendenti comunali, avrebbero rischiato grosso appoggiando le contestazioni al SinTosi (convintissimo anche lui di dover procedere a chiudere le scuole, e bravo a pararsi il\la faccia dietro le precedenti decisioni zanottesche). Se qualcun* decidesse finalmente di dire una parola su questa vicenda, sui suoi risvolti altamente diseducativi, potrebbe partire dalla constatazione che in questa città si chiudono le scuole destinate anche alle ragazze e ai ragazzi svantaggiati, mentre si favoleggia di nuovi stadi per squadre (mi perdonini gli hellàs) atleticamente scassone , bravissime però nell’allevare come polli in batteria gli assassini incapaci di pentimento, e i picchiatori d’ogni risma. Noi a fare qualcosa ci abbiamo provato, ma ci è toccata l’amarezza di vedere gli studenti presi in giro e basta. Una brutta pagina da aggiungere al libro nero di questa città. Cristina Stevanoni