VERBALE SOMMARIO RIUNIONE DEL COMITATO ‘VERONA CITTA’ APERTA’ del 9 marzo 2009 c/o Movimento Nonviolento
Presenti: Tiziana Valpiana, Miria Pericolosi, Paolo Ferrari, Massimo Valpiana, Giorgio Salvi, Michele Stua, Serena Frau, Giovanni da Montis, Laura Sebastio, Micaela Sgrò, Simone Bertagnin, Silvaa Valpiana, Luciana Chiumenti, Silvano Nicoletto, Elena Ziviani, Gianni Pettenella, Cristina Simonelli, Giuseppe Malizia, Moira Calvetti, Annarita Fazzitta, Carla Pettenovi, Fiorenzo Fasoli, Giorgio Gabanizza, Bruno Fini, Alessia Berardinelli, Fabio Salandini, Giuseppe Aldegheri, Ivo Conti,
O.d.G.:
1) ‘Schedatura’ al campo rom de La Rizza e sottoscrizione lettera appello
2) Passare all’azione
3) Programma futuro sul tema ‘prostituzione’, messa a punto
4) varie ed eventuali
1) La riunione inizia con una doverosa riflessione su quanto accaduto nei giorni scorsi al Campo rom Strada La Rizza per opera della Squadra Mobile, un’operazione di ‘schedatura’, pare, ordinata a livello ministeriale per ora in varie realtà del Veneto. Con la testimonianza di chi da anni li segue, anche vivendoci insieme da oltre vent’anni come don Francesco Cipriani e altri del suo gruppo pastorale, e di alcune maestre che hanno a scuola, dopo molta fatica, alcuni bambini del campo ben inseriti, ora sapaventatissimi e non protetti, si è valutata l’inopportunità di quest’azione ‘dimostrativa’, che non è, purtroppo, che una fra le tante vessazioni cui sono sottoposte queste persone, tra cui, pure, sappiamo esserci alcuni ‘pregiudicati’, ma ciò non può giustificare in alcun modo la cancellazione dei diritti di tutti. E’ stata predisposta una lettera e si sono raccolte le firme dei presenti e sarà divulgata tramite mail a tutti i firmatari e poi consegnata alla stampa e alle autorità.
Si decide anche di prendere un appuntamento con il nuovo Prefetto o con il facente funzioni per esternare, assieme ad altre realtà associative della città le nostre preoccupazioni in merito al rispetto dei ‘diritti per tutti’ in città.
2) L’incontro pubblico del Comitato, in cui, grazie alla visione del filmato sulla lotta nonviolenta di Nashville contro l’apertheid e alla teoria delle lotte nonviolente e sulla disobbedienza civile di Massimo Valpiana, Movimento Nonviolento, che ne ha discusso con il giornalista Beppe Muraro, ha creato molte aspettative ed entusiasmo. Si ritiene che sia finalmente il momento di dimostrare ‘la città che vorremmo’ scegliendo un’azione dimostrativa, assolutamente nonviolenta, continuativa (non a spot) e costruttiva, con coinvolgimento della popolazione e in dialogo con la città, per denunciare concretamente la riduzione dello spazio di vivibilità e lanciare un nostro diverso modo di intendere la città e le relazioni tra persone. Si intende con un’azione simbolica limitata ma riproducibile contrastare una politica locale che taglia diritti e aumenta i privilegi, lavorando per tradurre in realtà la speranza di una città diversa, in cui vi sia vera cittadinanza e capacità di convivenza (organizzando per ogni tappa un volantino da distribuire a tappeto per informare la popolazione di quale sia il ‘maltolto’ che s’intende restituire alla città). Il percorso, né breve né semplice, richiede partecipazione e coinvolgimento di quante più persone possibili, ma soprattutto la presenza di un nucleo operativo (che poi si suddividerà in sottogruppi per ‘curare’ i singoli aspetti della preparazione). Entrano a far parte del Gruppo operativo che, coordinato da Massimo Valpiana, preparerà l’azione: Serena Frau, Laura Sebastio, Micaela Sgrò, Simone Bertagnini, Luciana Chiumenti, Silvano Nicoletto, Fabio Salandini, Giuseppe Aldegheri, Alessia Berardinelli) che si ritroveranno lunedì 16 marzo p.v. alle ore 18 alla Casa della Nonviolenza (san Zeno). Il gruppo, sentite le molte e interessanti proposte scaturite da un inteso e vivace dibattito, diventa a tutti gli effetti l’organizzatore, con massima autonomia e ‘fantasia’, dell’azione che sarà resa pubblica al momento opportuno.
3) Il Comitato proseguirà nel frattempo il proprio percorso sul tema ‘prostituzione’ per analizzare i divieti e la situazione nella nostra città, attraverso alcune riunioni interne di conoscenza, prima di passare ad iniziative pubbliche. Il sindaco ha ripresentato aggravata l’ordinanza ‘prostituzione su strada’, dichiarata incostituzionale dal TAR e ha promulgato l’ordinanza che riguarda la prostituzione in casa. Il Comitato si occuperà di questo tema con un’ottica completamente diversa dalla criminalizzazione e dal ‘nascondimento’ delle prostitute. Il problema vero è la criminalità organizzata e lo sfruttamento e lo schiavismo da una parte, dall’altra la necessità di dialogo e di confronto tra le diverse esigenze dei cittadini e l’esistenza della prostituzione. Perciò, prima di affrontare pubblicamente il tema ‘prostituzione’ a Verona è necessario conoscere l’entità e la qualità del fenomeno in città, con alcuni incontri ‘interni’ (con la questura e le associazioni dedicate per conoscere le risorse del territorio, incontri con il Comitato per i diritti delle prostitute per conoscere iniziative e scelte non discriminanti in altri territori) per focalizzare meglio il problema e l’obbiettivo che ci si propone. Gli obbiettivi individuati per ora sono quelli di disvelare le operazioni al limite della legge previste dalle ordinanze del Sindaco e di affrontare il problema nelle sue diverse componenti (sfruttamento, prostituzione) e, soprattutto, della difesa dei diritti dei diversi soggetti: prostitute e cittadini.
Il primo di questi incontri si terrà alla prossima riunione del Comitato il 6 aprile nella biblioteca della Provincia con il Vice Questore, dott. Gianpaolo Trevisi, che ha già dato la propria disponibilità a fornire il quadro della situazione a Verona e provincia.
4.1) Per far fronte alle spese, i presenti alla riunione decidono di dare un contributo di 5 euro ciascuno (come ad ogni riunione del Comitato), così da poter contare su una piccola cifra disponibile e per evitare che chi s’incarica e si rende disponibile per i vari lavori ne paghi anche le spese. Sono raccolti 85 euro.
4.2) Nel prossimo incontro si vedrà anche la lettera per l’amministrazione comunale preparata da Giorgio Gabanizza, da sottoporre poi anche a tutte le altre associazioni della città, per lamentare la mancanza di una sala pubblica centrale a disposizione gratuitamente di cittadini e cittadine che intendano liberamente incontrarsi, perchè si tratta di una limitazione della democrazia e di un invito alla ‘chiusura’ invece che all’ascolto reciproco.
4.3) Si ripropone la necessità di aumentare il numero delle firme e di far conoscere il blog che riporta tutte le notizie sul Comitato e costantemente è aggiornato con notizie della città e contributi di riflessione e proposte inviati dai firmatari.
4.4) Si ricorda la disponibilità di Elisabetta Menini a raccogliere ‘denuncie’ e racconti di episodi anche minori di maleducazione, violenza verbale, sopraffazione per poi preparare un “Quaderno su aggressività e maleducazione dei veronesi”.
Ricordiamo anche il numero della Polizia Municipale 0458078411 cui denunciare in nome del Comitato tutti gli episodi pericolosi per i cittadini pedoni e ciclisti, perchè si occupino davvero di sicurezza.
Tiziana Valpiana
1 aprile 2009
VERBALE SOMMARIO RIUNIONE DEL COMITATO ‘VERONA CITTA’ APERTA’ del 9 marzo 2009 c/o Movimento Nonviolento
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Profezie d’autore, dal fondo d’un’altra Foresta nera...
Berthold Auerbach, cultore di Baruch Spinoza, narratore, ottenne grande rinomanza nel mondo tedesco della seconda metà Ottocento con le sue Storie di villaggio della Foresta Nera.
Scriveva nel Buon governo, uno dei suoi racconti più notevoli, che gli uomini di Nordstetten protestavano con il giudice di Contea usando queste parole:
«Avete emesso tanti di quegli editti e direttive che non resta più nulla da comandare [...] finirete col mettere una guardia sotto ogni albero, per far sì che non litighi col vento, e non beva troppo quando cade la pioggia».
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