Con deliberazione n.14 del 5 febbraio 2009, la giunta provinciale ha accolto con una immediatezza sconosciuta alla burocrazia una richiesta pervenuta in data 29 gennaio a firma del sig. Witold Szulczinski, sconosciuto a Verona, ma ben noto in Vaticano e presso la congregazione degli Simatini. Szulczinski, direttore generale del fondo di beneficenza “Caritas Georgia”, chiedeva alla provincia di Verona una sommetta di 25 mila euro come contributo straordinario. Non si capisce perché si sia rivolto proprio alla provincia di Verona, in questo momento di crisi e di tagli in tutte le direzioni. Benché il dirigente responsabile del servizio di ragioneria evidenziasse che la proposta assorbisse “una quota dei fondi che la Giunta aveva deciso di accantonare, con conseguenti effetti negativi sia sugli equilibri di bilancio che sul perseguimento del patto di stabilità interno 2009”, la giunta approvava all’unanimità il regalo alla Caritas Georgia. Dato che c’è fretta di alleggerire le casse provinciali, la delibera viene dichiarata immediatamente eseguibile. Si presenta una difficoltà: la Caritas Georgia non ha personalità autonoma di diritto italiano “e che pertanto non è titolare di rapporti bancari direttamente intestati”. La giunta clericale dribbla la difficoltà e decide che la materiale erogazione dei fondi avvenga tramite il ricchissimo Istituto per le Opere di Religione (più noto come IOR), con sede in Roma in via Transpontina 15. Non si deve pensar male, ma abbiamo la netta impressione che la delibera sia stata confezionata in Vaticano. (Unione degli Atei e degli Agnostici razionalisti)
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Profezie d’autore, dal fondo d’un’altra Foresta nera...
Berthold Auerbach, cultore di Baruch Spinoza, narratore, ottenne grande rinomanza nel mondo tedesco della seconda metà Ottocento con le sue Storie di villaggio della Foresta Nera.
Scriveva nel Buon governo, uno dei suoi racconti più notevoli, che gli uomini di Nordstetten protestavano con il giudice di Contea usando queste parole:
«Avete emesso tanti di quegli editti e direttive che non resta più nulla da comandare [...] finirete col mettere una guardia sotto ogni albero, per far sì che non litighi col vento, e non beva troppo quando cade la pioggia».
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