30 dicembre 2009

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hotel di lusso e tutti buoni a Natale

A Radio Popolare il 29 dicembre 2009


Cinque mesi fa, il 21 luglio, da radio popolare parlai della possibilità che in una delle zone più tutelate e belle di Verona, le Torricelle, si attuasse un intervento edilizio devastante e cioè la trasformazione dell'attuale seminario stimmatino, a San Leonardo, in albergo di lusso.
Un hotel con 100 stanze, piscina coperta e scoperta, terrazza panoramica con ristorante, su una superficie di trentamila metri quadrati di cui 12 mila edificati.
La notizia era presa da un volantino distribuito alla Fiera di Milano dalla Palladium Group, società immobiliare tra le più importanti d'Italia collegata con la immobiliare ”Adige Docks” dei costruttori veronesi fratelli Mazzi.
La Palladium Group, per intenderci, ha progettato il recupero della Manifattura Tabacchi ed è in corsa per realizzare “L'Ecoborgo” (centri commerciali, residence...) nell'area dell'ex Seminario Vescovile di San Massimo cioè non è una accolita di sprovveduti che butta lì un idea tanto per dir qualcosa tanto più che alla Camera di Commercio risulta una dichiarazione esplicita “intervento edilizio relativo all'area della Casa San Leonardo e zone limitrofe.
In quella trasmissione mettevo in rilievo come parti importanti dei quartieri storici della città, e della collina che le fa da sfondo, sono proprietà, oltre che dei militari, anche del clero e che, con la crisi delle vocazioni e relativo abbandono delle strutture esistenti, occorreva la massima attenzione da parte dei consiglieri della opposizione per impedire interventi speculativi.
I consiglieri, a dire il vero, intervennero più volte ma senza avere risposte soddisfacenti.
L'assessore all'urbanistica affermò che “non ci risulta che ci siano richieste per l'area di San Leonardo e la zona è a destinazione collinare e agricola sottoposta a precisi vincoli e norme per il rispetto ambientale e paesaggistico della collina.
Già, però se ci guardiamo attorno ci accorgiamo che “ i precisi vincoli e norme” molte volte e, spesso proprio relativamente a proprietà del clero, sono andati a farsi benedire.
Ora la questione torna. Torna perché alcuni esponenti di “Sinistra, ecologia e libertà” affermano che il Comune non può continuare a fare la scimmietta che non vede, non sente e non parla. Affermano che “già sono stati fatti lavori di sbancamento e sono stati tolti degli ulivi secolari” e mostrano un documento affermando che si tratta di un contratto preliminare firmato dai padri stimmatini con la società Mazzi nel quale si parla della possibilità che in futuro le aree possano assumere vocazione edificatoria e “in particolare consentire la realizzazione in via preferenziale di una casa di riposo o, secondariamente, di un albergo”.
L'assessore all'urbanistica risponde così ”Chiudo la porta a qualsiasi velleità di costruire un albergo di lusso nella struttura religiosa però siamo disponibili a prendere in considerazione progetti di interesse pubblico, di ambito preminentemente religioso o legato al mondo della sanità”.
La porta sarà stata chiusa. Però non troppo bene. Si sentono gli spifferi.
Cosa significa “di ambito preminentemente religioso? “Una bella struttura di accoglienza per i pellegrini diretti al vicino (cento metri) santuario, con ristorante panoramico e, perché no, anche con piscina cosa sarebbe? Potrebbe benissimo essere considerata una struttura di “ambito preminentemente religioso” o no?
A proposito che fine ha fatto, o sta facendo, la casa di cura Chierego Perbellini cinquanta metri più in basso?
Veniamo ora al Natale con la bontà diffusa in ogni luogo.
Il sindaco leghista di Sona dichiara “io il crocifisso ce l'ho dappertutto, nel mio ufficio, nella mia camera da letto, nel mio cuore, nel mio portafogli”. Quest'ultima localizzazione lascia un po' perplessi.
Il presidente della Provincia Miozzi, a Natale, ha cucinato personalmente il risotto per i poveri.
Casualmente erano presenti giornalisti di tre quotidiani e operatori di due televisioni che non ci hanno fatto perdere nulla dell'avvenimento.
Nelle stesse ore i volontari dell'associazionismo, senza TV, cercavano i poveri, cacciati dal suo collega Tosi e dalle ronde, per dar loro una coperta e un pasto caldo.
Il vescovo Zenti scrive “ ..a Verona si riscontra un diffuso senso di tolleranza e persino di accoglienza e di ospitalità, al di là di singoli episodi che potrebbero smentirlo e che una eccessiva risonanza dà in pasto ad un pubblico per nulla critico e bisogna che i media riservino almeno il 50% del loro spazio alle buone notizie”.
Ma sì, singoli (insignificanti?) episodi come l'assassinio di Nicola Tommasoli, il pestaggio al bar Posta, l'aggressione al procuratore capo Schinaia, i diciassette indagati per varie aggressioni in centro storico, la curva sud dello stadio, lo sgombero dei Rom e dei senza tetto ecc. ecc...?
“un pubblico per nulla critico” ? Un pubblico che per Zenti va bene quando crede a Tosi e a Berlusconi ma non va bene se pensa che Verona sia una città con grossi problemi di intolleranza e violenza.
Una docente universitaria, mi segnala un fatto. Riassumo ma spero di mantenere tutto il senso del suo discorso:
” Lo studente Giacomo Salbego, eletto rappresentante in Senato accademico, con una civilissima lettera chiede al Rettore ragione dei fatti del 16 novembre cioè Feltri e Tosi che fanno lo spot elettorale a spese dell'Università, polizia che reprime gli studenti solo perché osano porre domande.
Lo studente commette l'ingenuità di usare la mail del Comune di Verona, essendo impiegato alla Biblioteca civica per il tramite di una cooperativa.
Nello stesso periodo il presidente dell'azienda trasporti del Comune di Verona Massimo Mariotti usa la mail dell'azienda pubblica per invitare i suoi camerati ad una festa privata il 28 ottobre, anniversario della marcia su Roma, specificando che è gradita la camicia nera.
Al presidente Mariotti nessuno dice niente e invece il Rettore Mazzucco si sdegna e lo studente Giacomo Salbego viene messo in ferie e gli è stato detto che è meglio che si licenzi se no sarà mandato a Prato.
L'idea che un rettore si muova a danno di un suo studente mi riesce insopportabile.
Aggiungo io: insopportabile e intollerabile. Mettiamo Mazzucco insieme a Tosi e a Zenti?
Su “Verona Fedele”, settimanale della Curia, don Fasani, portavoce del vescovo, rispondendo a una lettera di un lettore che si lamenta per gli insegnanti troppo multiculturali, cioè quelli che rispettano anche le altre religioni, cosi risponde: “...a forza di mandar giù anche i cristiani, quelli che hanno meno pazienza, potrebbero stancarsi, consegnando alla politica, cioè al braccio secolare, la difesa dei propri interessi e questo non sarebbe il massimo”.
Braccio secolare. Brunetta? Carabinieri? Forze armate? Polizia? Ronde Padane? Non sarebbe il massimo dice don Fasani.
Però se non c'è altro mezzo...
Giorgio Bragaja

29 dicembre 2009

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Un'iniziativa di Radio Popolare e di VeronaIN



RADIO POPOLARE VERONA

e il giornale

VERONA IN

vi invitano all’ascolto della prima puntata di

SGUARDI

Otto artisti di Verona raccontano otto luoghi
cari al cuore dove l’arte si nutre.
Un itinerario inedito
A Capodanno
alle 15.38

su 104 FM








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LE "STONATURE" BERLUSCONIANE IN BRA'

La solidarietà con le vittime della violenza è sempre giusta.Vale per tutti. Naturalmente anche per il Presidente del Consiglio. Tuttavia non posso fare a meno di registrare qualche "stonatura" nella manifestazione organizzata dal PdL domenica mattina in Piazza Brà. Leggo che l'On. Brancher e l'Assessore Polato si sono dati molto da fare per questa "festa improvvisata", che ha dovuto convivere con altre iniziaitve già previste da tempo nella Piazza. Dalle foto e dalle immagini televisive si nota che il microfono e gli altoparlanti attraverso i quali è stata diffusa la telefonata di Berlusconi, erano sui gradini di Palazzo Barbieri (e l'allacciamento elettrico era interno al Palazzo?). Fatto molto strano, perchè sappiamo bene che esiste una delibera che vieta l'utilizzo della scalinata per le manifestazioni
politiche (e fino a prova contraria questa era una manifestazione di partito e non un evento istituzionale del Comune). Non vorrei che ci fossero due pesi e due misure; infatti molte manifestazioni di movimenti, sindacati, comitati, hanno avuto il divieto di utilizzare la gradinata. Quindi i casi sono due: o vi è stato un esplicito permesso, o si è trattato di una violazione che va sanzionata. Mi piacerebbe saperlo, per potermi regolare in avvenire. L'altra stonatura era su alcuni degli striscioni esposti. Uno diceva "Verona ti sostiene", rivolto evidentemente a Silvio Berlusconi. Mi sembra un'esagerazione: bisognava scrivere, "Una parte di Verona ti sostiene". L'altro diceva "I giovani veronesi sono con te"; anche in questo caso sarebbe stato più corretto scrivere "Una parte dei giovani veronesi sono con te". Le generalizzazioni sono sempre scorrette. Infatti credo di non essere proprio l'unico veronese che non sostiene Berlusconi e conosco almeno una decina di giovani che non sono con lui.

Mao Valpiana

27 dicembre 2009

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La scomparsa del Consiglio Comunale, Zenti e Babbo Natale, e altro.

A Radio Popolare il  22 dicembre 2009

Per la discussione e approvazione del Bilancio del Comune di Verona, Bilancio che decide quanti dei nostri soldi saranno spesi e come saranno spesi, il giornale “L'Arena “ ha dedicato l'altro ieri una pagina.
E solo una ventina di righe, o poco più, per le proposte, o le critiche, dei consiglieri di minoranza, proposte e critiche che, in questo modo, sono apparse poco comprensibili nelle loro motivazioni.
Il resto della pagina alla Giunta. Poco anche ai consiglieri di maggioranza.
Per il resto dell'anno niente o quasi. Solo la presenza giornaliera, ossessiva, per 365 giorni, del sindaco Tosi e dei suoi assessori.
Io non credo che consiglieri di minoranza, esperti e di lunga militanza politica, come Pozzerle, Zerbato, Uboldi, Perini e altri non abbiano suggerimenti o critiche o proposte sulle quali chiedere che si discuta in Consiglio. Sono anzi convinto, anzi so, perché qualche volta assisto alle sedute, che tutti i consiglieri di minoranza intervengono e affrontano i temi in discussione.
Il problema è un altro. E' che “L'Arena” é interessata quasi esclusivamente a Tosi e ai suoi amici.
Una volta, non un secolo fa, ma fino a sei, sette anni fa, “a Consiglio Comunale aperto” ,cioè in seduta pubblica, erano presenti giornalisti e televisioni e “L'Arena” riportava, pur in sintesi e pur sempre con un occhio di riguardo per la maggioranza del momento, gli interventi dei consiglieri e così i cittadini- elettori riuscivano a sapere qualcosa di quello che facevano i loro eletti.
Cioè c'era un rapporto continuo, seppure indiretto, tra i cittadini e i loro rappresentanti; poco, ma qualcosa c'era. Ora non più. Solo poche righe ogni tanto.
E' stata una scelta del giornale.
Il Rengo, l'antica campana della torre dei Lamberti in piazza Erbe, i cui solenni rintocchi da secoli avvertono i cittadini veronesi che qualcosa di importante è successo o sta succedendo, suona, ancora oggi, per dire che, si riunirà il Consiglio Comunale.
Ma, oggi, la voce del Rengo assomiglia a quella di una campana a morto perché il Consiglio Comunale è scomparso. Così come sta scomparendo il Parlamento. Ci sono solo Berlusconi e compari a Roma e solo Tosi e compari a Verona.
Ora nessuno si illude, e tanto meno chi ha una qualche esperienza, che basti avere visibilità nelle pagine de “L'Arena” o apparire sugli schermi di Telearena o TeleNuovo per “esserci”politicamente.
Ci vuole ben altro e Tosi lo sa tanto è vero che lui e compagnia sono sempre in giro tra la gente ma serve anche questo, servono anche i giornali e le televisioni.
E allora perché i consiglieri di opposizione non protestano pubblicamente non alzano la voce con la informazione locale?
Hanno paura di essere ancor più oscurati? Più oscurati di come sono ora è impossibile.
E poi perché i consiglieri di minoranza, con una parte dei loro gettoni di presenza e anche con qualche aiuto finanziario dei loro rappresentanti in Parlamento, non pubblicano, almeno due o tre volte l'anno, un foglio, un bollettino da mandare a tutte le famiglie della città per far conoscere quello che si potrebbe fare per affrontare i problemi della città e, per dirne uno, il problema del lavoro problema al quale la Giunta Tosi neanche ci pensa?
Farlo una volta sola alla vigilia delle elezioni non serve, può essere controproducente, anzi lo sarebbe di sicuro.

Cambiamo argomento. Non è un argomento nuovo ma non è colpa mia.

Zenti, il vescovo Zenti, ce l'ha con Babbo Natale. A Copenaghen i potenti del mondo non si mettono d'accordo su come salvare il pianeta ma lui pensa a Babbo Natale e, nell'incontro con i politici e amministratori veronesi in Seminario, dice: “Non ho nulla contro Babbo Natale ma lo si potrebbe festeggiare non il 25 dicembre ma un po' più avanti in occasione del carnevale”.
A nessuno sfugge la delicatezza e signorilità della proposta che, immediatamente, suscita l'invidia di Borghezio il quale si chiede: “ Ma perché questa idea non è venuta a me!”
Interi popoli hanno la tradizione natalizia impersonata da Babbo Natale, milioni e milioni di bambini, oramai anche da noi,”aspettano Babbo Natale che porta doni”.
Si può non essere d'accordo e rimpiangere i tempi in cui i doni li portava Gesù bambino o, come da noi, santa Lucia e il Natale non era preda di un forsennato consumismo ma non si può proporre, con volgare irrisione, di far sfilare Babbo Natale il “ venerdì gnocolar” con il Papà del gnoco, le marjorettes diVillafranca, il Duca della Pignata e il Re del Torbolin.
Il comitato del carnevale, carnevale che ha cinque secoli di storia, ha detto subito di no e Pietro Robbi il cittadino di San Zeno che ha vestito i panni del Papà del Gnoco nell'ultimo carnevale, ha detto : “Mi sembra sbagliato voler accostare una figura come quella di Babbo Natale, comunque legata ad un rito ed a un momento religioso, a una festa pagana e profana come il nostro carnevale”.
Il carnevale veronese non mi piace più, è diventato cortigiano del potere ma in questa occasione il suo comitato ha risposto come si deve al vescovo Zenti il quale però, per la parte del suo discorso sui temi della politica, rivolto ai politici presenti in Seminario ha avuto invece il plauso del capogruppo del PDL-AN Ciro Maschio “...il vescovo è in piena sintonia con il nostro programma e di Governo e di Amministrazione comunale”.
Non c'erano dubbi.

Su “L'Arena”, ogni settimana, come se non ne bastasse uno, scrive anche un altro vescovo, Pietro Nonis, di Vicenza.
Ieri ha scritto, tra altre cose, per evidenziare che l'Italia va male: “ ... abbiamo un Parlamento nel quale di recente è stata mandata, senza meriti politici, una signora che aveva solo il pregio d'essere madre di un giovane ucciso da un carabiniere contro il quale quello aveva pericolosamente issato un estintore”.
Aveva solo il pregio...quasi una fortuna.
Haidi Giuliani, la mamma di Carlo, il ragazzo ucciso, dopo il G8 di Genova del 2001 ha svolto una costante attività e un sofferto impegno politico in tutta Italia e, nel 2006, è stata eletta al Senato. Dunque Nonis, con greve perfidia, dice il falso. Se ci fossero l'aldilà e l'inferno Nonis avrebbe il posto assicurato ma lui, Nonis, il vescovo Nonis, lo sa bene che non c'è né l'uno né l'altro.
Nonis, a differenza di qualche suo collega, ha fama di essere persona colta.
Il che rende ancora più indecente quello che ha scritto.

Giorgio Bragaja







21 dicembre 2009

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«NO AI CACCIABOMBARDIERI F-35»

SPRINT FINALE DELLA CAMPAGNA



La campagna di mobilitazione per fermare l'acquisto (e la produzione) da parte dell'Italia dei cacciabombardieri JSF-F35, che ci costeranno oltre 14 miliardi di euro, entra nella sua fase finale. La raccolta di firme online e cartacea, le delibere di appoggio degli Enti Locali, la mozione parlamentare proposta a deputati e senatori sono gli strumenti che la campagna - lanciata da «Rete Italiana per il Disarmo», «Sbilanciamoci!» e GRILLOnews.it - mette in campo per chiedere al Governo di non procedere al previsto acquisto di 131 aerei da guerra con capacità di proiezione offensiva. Dal 10 al 15 dicembre 2009 previste manifestazioni di supporto in molte città italiane con consegna finale delle petizioni al Governo il 21 dicembre 2009.
2) Se non l'hai ancora fatto, FIRMA LA PETIZIONE UFFICIALE:
http://www.peacelink.it/campagne/index.php?id=82&id_topic=37

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MAFIA E AFFARI. Borghesi: «Il Garda terra d’elezione per chi vuole ripulire il denaro sporco»

L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA


Domenica 29 Novembre 2009
CRONACA Pagina 18




«Le mani della ’ndrangheta
sulla città e in provincia»



Il procuratore Schinaia: «Le inchieste aperte sono almeno una quarantina». Guidotto: «Le cosche sono ben radicate»

La ’ndrangheta ha messo gli occhi su Verona. Più che un sospetto è ormai una certezza. Ne è convinto anche il procuratore della Repubblica Mario Giulio Schinaia, intervenuto venerdì sera in sala Lucchi all'incontro promosso dall'Italia dei Valori sul tema mafia e affari a Verona.
«Le inchieste aperte sono almeno una quarantina, un numero probabilmente superiore a quello di altri capoluoghi veneti, soprattutto in materia di smaltimento di rifiuti speciali», ha detto il procuratore. «C'è chi pensa che il problema della sicurezza sia stato risolto eliminando i venditori di borse contraffatte da Via Mazzini o facendo circolare qualche militare in divisa, ma non è così. Non è questa la sicurezza in cui credo. A Verona c'è un sottobosco di operazioni crim inali gestite ad alto livello da grandi professionisti. È molto più facile prendere un marocchino che ruba che scoprire un traffico illecito o soggetti mafiosi che operano con un prestanome».
Schinaia è poi critico sulle proposte di riforma della giustizia. «Si vorrebbero delle procure che si interessano solo delle notizie di reato fornite dalle forze dell'ordine», ha proseguito. «Forze rispettabili ed efficaci, ci mancherebbe, ma con un piccolo difetto: dipendono direttamente dal potere esecutivo, quindi dal Governo, non dalle procure e dalla magistratura. Quindi possono essere indotte ad interessarsi di altro, non di ciò che appare scomodo al secondo potere. Meglio quindi correre dietro al marocchino che ruba».
Verona e il Veneto sono poi un caposaldo nazionale del riciclaggio e del racket. Ne è convinto Enzo Guidotto, già consulente della Commissione parlamentare antimafia. «La ’ndrangheta è ben radicata nel veronese da decenni. Elementi certi pro! vano la presenza di esponenti dei clan crotonesi e della Locride, per non dire delle infiltrazioni camorristiche sul Garda. I recenti arresti di alcuni affiliati al clan dei Licciardi per usura ed estorsione avvenuti a Peschiera parlano chiaro. Dispiace che il sindaco Umberto Chincarini parli di un caso isolato. Forse prende queste posizioni perché ha qualcosa da nascondere».
Antonio Borghesi, parlamentare dell'Idv, ha rincarato la dose. «Il Garda è da anni terra di elezione per chi vuole ripulire denaro. In passato si è notata un'escalation del mercato immobiliare grazie a transazioni estero su estero a prezzi al di là di ogni andamento di mercato. È incredibile minimizzare di fronte a cose del genere. E non è finita: c'è il problema dell'arrivo di enormi capitali destinati all'acquisto delle imprese in difficoltà».
Su questo tema ha proseguito Leoluca Orlando, già sindaco di Palermo. «Attenzione allo scudo fi scale: è già in atto l'acquisto di quote societarie di minoranza di molte aziende in affanno. Il resto le organizzazioni mafiose se lo prenderanno con l'usura alimentata dal rientro dei capitali dall'estero».
Salvatore Borsellino, fratello del magistrato assassinato nel luglio del '93, è poi intervenuto sul tema dei presunti rapporti tra Berlusconi e le cosche. «Sono con vinto che il Governo stia ancora pagando le cambiali di una trattativa conclusa con la criminalità organizzata e condotta a forza di stragi per alzare il prezzo di quel patto scellerato». Sui rapporti tra il premier e la mafia, Borsellino ha una certezza. «Va indagato, processato e se possibile condannato come uno dei mandanti occulti delle stragi del '92 e del '93. I collaboratori di giustizia stanno già parlando di "autore uno" e di "autore due", sigle dietro le quali si celano Marcello Dell'Utri e Silvio Berlusconi».

20 dicembre 2009

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Un film, un libro, Tosi, Zaia, Zenti e altro.

A radio popolare il 15 dicembre 2009

Qualche sera fa ho rivisto in televisione un film di Pietro Germi “Signore e Signori”.
Il Film, un capolavoro, è del 1965 e Germi aveva visto, capito e rappresentato l'humus dal quale sarebbe nata la Lega e la maggioranza attuale.
I luoghi del film sono Treviso e dintorni ma avrebbero potuto essere anche Vicenza o Verona o Padova.
L'ambiente sociale è un ceto medio sordido e codardo con un bigottismo ostentato tutelato da un clero compiacente.
In quei luoghi, pochi anni dopo, nel 1978, Franco Rocchetta e Marilena Marin avrebbero fondato, con successo, la Lega Veneta. Sei anni prima che vedesse la luce la Lega Lombarda di Bossi.
Il Veneto, ricco e socialmente feroce, sarà preso ad esempio da tanti.
Se questo film lo ritrovate tra i programmi TV non perdetelo. Anche perché, con i disoccupati che crescono, i giovani che non trovano lavoro, gli evasori premiati con lo scudo fiscale, è bene sapere da dove viene la classe dirigente che governa il nostro Paese.
Un libro da leggere che, come il film di Germi, aiuta a capire molte cose, è quello appena uscito per le edizioni Cierre come numero speciale della rivista Venetica il cui titolo è già un programma. “La città in fondo a destra, integralismo, fascismo e leghismo a Verona”. C'è anche la curva sud dei tifosi dell' Hellas.
Scritto benissimo, chiaro, documentato, con numerose note esplicative e, per chi vuol saperne ancora di più, una preziosa bibliografia. Ne parlerò ancora.
Il procuratore Schinaia ha fatto allestire in Tribunale un Presepio con personaggi di colore compreso Gesù. Con la pelle scura come erano e come sono i palestinesi.
Il ministro Zaia, leghista doc veneto, dà fuori di testa e parla di provocazione e continua così :”se dedica tanto tempo a pensare a queste cose, cioè al presepio, spero che il Procuratore ne dedichi altrettanto a cause e processi “.
Zaia è il rivale di Tosi per la candidatura alla Presidenza della Regione Veneto e qualche maligno può pensare che l'invito ad occuparsi di più di cause e processi rivolto al procuratore sia fatto nella speranza che, cercando, si trovi qualcosa per arrivare al bis della condanna definitiva di Tosi per istigazione all'odio razziale di un paio di mesi fa eliminando così un concorrente pericoloso.
Il consueto sermone domenicale su “L'Arena” del vescovo Zenti è così accoratamente titolato : ”Se avessimo statisti alla De Gasperi !”. Ma la curia non l'aveva già trovato questo statista “alla De Gasperi” sia a Palazzo Barbieri a Verona che a Palazzo Chigi a Roma?
Infatti, se non ricordiamo male il portavoce del vescovo, don Fasani, non era corso in difesa di Tosi definendolo vittima di accanimento ideologico e giudiziario e non era corso in difesa di Berlusconi perché “ non si può chiedere le dimissioni del capo del Governo solo perché gli piacciono le donne”?

Una difesa così sincera, leale, dell'uno e dell'altro, di Tosi e di Berlusconi, significa che il politico “alla De Gasperi”, in Curia, l'avevano trovato anche se l'elenco delle malefatte di Tosi (pag. 189 e 190 del libro sopra citato) per non parlare di quelle di Berlusconi, è molto lungo e, certamente, a conoscenza del vescovo il quale, però, sta zitto perché dichiara di evitare pronunciamenti pubblici contro le amministrazioni perché favorevole ad una “ persuasione silenziosa” tanto silenziosa da essere inesistente, sicché Roberto Puliero, con feroce sarcasmo, propone che il motto episcopale sullo stemma del vescovo di Verona diventi “Tasi e Tosi”.
Se, domenica, il vescovo ha invocato uno statista “alla De Gasperi” vuol forse dire che la Curia comincia ad avere dei dubbi verso lo statista che ci governa ora.
Dubbi però quasi di sicuro destinati a sparire di fronte alle immagini di Berlusconi colpito, sanguinante ma tuttavia consapevole della presenza delle telecamere. Immagini che oscureranno per un qualche tempo il conflitto di interessi e il tentativo di stravolgere la Carta Costituzionale.
Ma solo per qualche tempo. L'aria sta cambiando. Il vento gira e prevede tempesta.
Altro argomento : la città, le sue strade le sue piazze.
Luciano Cenna è un architetto veronese e dire che è un architetto noto è riduttivo. Ha progettato cose importanti ha scritto sui giornali e ha scritto libri. Questi, quasi tutti, con argomento la sua città. La sua famiglia è stata titolare, e credo lo sia ancora, di un ristorante sul Liston in piazza Bra.
Quando qualcuno, sull'onda zeffiriliana, mesi fa, aveva proposto di abbattere alcuni alberi della sua piazza, la Bra, per dare spazio al plateatico dei ristoranti e bar, aveva scritto che sarebbe salito sugli alberi per impedirlo.
Nel 1989, venti anni fa, aveva scritto che” piazza Bra e piazza Erbe concorrono al titolo per le più sfortunate piazze italiane per l'occupazione del suolo pubblico con tavoli e poltroncine più adatti a contornare i bordi delle piscine in Florida che il centro storico della città”.
La realtà di oggi non è tanto diversa. Per capirlo basta andare, appunto, in piazza Bra dove Rana vince il ricorso al Tar sul plateatico o in piazza Erbe dove l'antico toloneo viene occupato non solo dai tavoli dei bar ma anche dai Suv e dove, per il Natale, il pandoro Bauli oscura, la colonna con il leone di San Marco e altre baracche e luminarie costruiscono una sconnessa sagra paesana.
In via Roma, a cinquanta metri da piazza Bra, hanno inaugurato il monumento alla motocicletta del campione Ruffo “forgiata dall'allievo di Berto da Cogollo” che va ad aggiungersi alle statue, alle lapidi, alle targhe, alle targhette, ai busti, alle iscrizioni con i quali e le quali i nostri amministratori appestano strade e piazze ignari della misura e del rispetto per i luoghi e la storia.
La domanda è : c'è un sovrintendente a Verona?

Giorgio Bragaja







14 dicembre 2009

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Traforo, il comitato fa ricorso


L'Arena

IL GIORNALE DI VERONA

Lunedì 14 Dicembre 2009
CRONACA, pagina 8


I promotori del referendum consultivo sul Traforo delle Torricelle non demordono. Nei giorni scorsi i legali del comitato «contro il collegamento autostradale della Torricelle» hanno depositato in tribunale un ricorso, il terzo nel giro di pochi mesi, contro la bocciatura del quesito referendario da parte del Collegio dei garanti di Palazzo Barbieri. Gli esponenti del comitato presieduto da Alberto Sperotto si aspettano, ora, di «venire autorizzati a procedere alla raccolta delle firme, come prevede il regolamento, sul quesito depositato lo scorso mese di giugno». O, in alternativa, «che i Garanti tornino ad esaminarlo». I referendari. poi, sollecitano un risarcimento da parte del Comune di un danno «non inferiore ai 40mila euro per i costi organizzativi di un tempestivo avvio della campagna referendaria» e per il «pregiudizio di immagine conseguente al ripetuto annuncio dell’avvio della fase di raccolta delle firme, non ancora avvenuto», affermano, «per «l’illegittimo ostruzionismo di Comune e Collegio dei garanti».

13 dicembre 2009

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Alberi coperti di Poesie per dire no al parcheggio

PIAZZA CORRUBBIO

L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA


Domenica 13 Dicembre 2009
Cronaca, pagina 15



Il comitato «Salviamo piazza Corrubbio» non si ferma e, confortato dal coro unanime del Consiglio comunale che chiede di spostare il parcheggio, anche ieri mattina ha dato vita a una manifestazione per dire no alla realizzazione del parcheggio sotterraneo, che ha coinvolto molti residenti di San Zeno.
L'idea originale è stata quella di invitare gli abitanti a raccogliere e trascrivere su fogli di carta poesie e riflessioni sugli alberi, per appendere poi questi fogli ai 13 alberi della piazza minacciati appunto dai lavori per il parcheggio: da Tagore a Montale, da Carducci a Rilke, da Hikmet a Lorca, a Ovidio, a Barbarani, centinaia di versi sono stati appesi, come parole che dicono l'amore per la natura, e insieme come simbolo dell'impegno nella ricerca che i cittadini hanno svolto in questi giorni.
«Siamo contenti di quanto ha espresso il Consiglio comunale, schierandosi compatto nel dire che questo luogo non è adatto al parcheggio», ha spiegato Mao Valpiana, coordinatore del comitato. «Ci pare che tutto si muova nella direzione sperata e se ora il parcheggio verrà comunque realizzato sarà solo per la mancanza di volontà politica: alla Giunta infatti spetta l'ultimo passo».A.G.

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Addendum alla vicenda Prato Santo. L'Amministrazione non dà "risposte" rassicuranti...

L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA

Venerdì 11 Dicembre 2009
LETTERE Pagina 23



Verso le 19, io e mia moglie , provenienti da Ponte della Vittoria, ci siamo incamminati in via Prato Santo per poter recuperare l'auto posteggiata in Borgo Trento. Ci siamo trovati al buio completo.
La strada era completamente priva di illuminazione pubblica. Abbiamo avuto davvero paura. L'unica luce che ci illuminava sul marciapiede erano i fari delle macchine che provenivano dalla Verona-Caprino.
E in quella zona, come si sa, si possono fare incontri non tanto piacevoli.
In tutte le altre zone di Verona grandi luci e tanta festa per il Natale, lì invece solo buio pesto.

Un controllo accurato da parte dell'assessore al traffico è doveroso.

Sergio Bazerla
LAZISE

12 dicembre 2009

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Piazza Corrubbio: Il Consiglio dice no al parcheggio.


L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA


Venerdì 11 Dicembre 2009
CRONACA Pagina 12




PALAZZO BARBIERI. Maggioranza e opposizione si trovano d’accordo. L’assessore Corsi: «Ma non è questo voto che può bloccare i lavori»


Il Consiglio dice no al parcheggio


Tutti favorevoli alla mozione che chiede di spostare in un altro sito il contestato garage di piazza Corrubbio a San Zeno

«Piazza Corrubbio non è un sito idoneo per la realizzazione di tale parcheggio». Ieri il Consiglio comunale ha espresso la propria contrarietà al progetto di parcheggio interrato da 300 posti auto, approvato dalla passata amministrazione ma tenacemente avversato dai residenti del quartiere di San Zeno. Un ordine del giorno presentato dal presidente dell’assemblea Pieralfonso Fratta Pasini e dai capigruppo di maggioranza e minoranza è stato approvato all’unanimità. Esso «ribadisce che piazza Corrubbio non è un sito idoneo per la realizzazione di tale parcheggio» e invita la Giunta «a ricercare tutte le possibili soluzioni giuridicamente ammissibili con la ditta Rettondini Spa per individuare un’area diversa e valutare la possibilità di sospendere i lavori». In aula c’era anche l’assessore alla mobilità Enrico Corsi che si dice d’accordo con la presa di posizione del Consiglio. «Questo voto», commenta, «rafforza la nostra posizione, anche se non può bloccare l’intervento e dimostra ancora una volta che l’attuale amministrazione non avrebbe fatto questa scelta».
Il pronunciamento è stato vo tata anche dai consiglieri di centrosinistra che facevano parte della maggioranza quando venne dato il via libera al progetto, compresa la dichiarazione di pubblica utilità che ora rende molto ardua una retromarcia del Comune. In aula, al momento del voto, non c’era l’ex sindaco Paolo Zanotto, per il quale, tuttavia, una soluzione esiste: «Lo si porti altrove come avevamo fatto con il parcheggio di piazzale Cadorna, il cui progetto era stato approvato ed era pronto per l’assegnazione dei lavori. Noi, che l’avevamo ereditato dalla precedente amministrazione, lo trasferimmo all’Arsenale».
Il ! documento, approvato con 37 voti favorevoli (ma i voti dei consiglieri Fasoli, Barbara Tosi, Cametti e Franchini sono stati invalidati perché entrati in aula dopo l’inizio della votazione), richiama l’ordine del giorno del 15 novembre 2007, nel quale si sollecitavano sondaggi nel sottosuolo alla ricerca di antiche reperti prima dell’avvio dei lavori. E ora nell’ordine del giorno si fa presente che «nel corso delle ricerche archeologiche stanno emergendo i primi reperti significativi, che potrebbero determinare il blocco dei lavori». E quindi si «invita la Sopritendenza a valutare con sollecitudine l’entità di tali reperti e ad esprimersi nuovamente sull’opportunità di proseguire i lavori».
Fra lo scarso pubblico che ha assitito al voto c’erano alcuni rappresentanti del comitato anti parcheggio che domani, in piazza Corrubbio, organizza un secondo laboratorio di arte pubblica, con la recita di poesie sugli alberi. «Il voto del Consiglio è un fatto molto importante, è un altro tassello che si aggiunge nella lotta per salvare la piazza», commenta Mao Valpiana.
Intanto, la Soprintendenza ai beni architettonici ha trasmesso al settore edilizia privata del Comune, affinché lo esamini, l’esposto del Comitato alla Procura, in cui afferma che la piazza non può essere toccat a perché inserita dal Piano d’area del Quadrante Europa fra i«giardini storici» del Veneto. E.S.

L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA



Martedì 01 Dicembre 2009
CRONACA Pagina 12



PIAZZA CORRUBBIO. Da Venezia e Bologna


Un team di esperti
valuterà se il muro
è un pezzo di valore


Fratta Pasini incontra il comitato Spiraglio per l’alternativa al park

Gli esperti della Soprintendenza giunti da Venezia e Bologna sono al lavoro per valutare la rilevanza dei reperti emersi la scorsa settimana dal sottosuolo di piazza Corrubio durante gli scavi archeologici. Secondo indiscrezioni, il manufatto in pietra - ancora è presto per dire se si tratta dei resti di una cripta o di un semplice pozzo - potrebbe essere di una certa importanza. Se lo sarà da giustificare uno stop al cantiere del parcheggio, tuttavia non si può ancora dire.
Ieri, intanto, una delegazione del comitato «Salviamo piazza Corrubio» ha incontrato, a Palazzo Barbieri, il presidente del Consiglio comunale Pieralfonso Fratta Pasini e i capigruppo di maggioranza e opposizione. Il presidente si è impegnato a promuovere un ordine del giorno in cui, alla luce dei nuovi ritrovamenti, il Consiglio ribadisca la propria contrarietà al progetto invitando la Giunta a proseguire le trattative con la ditta Rettondini per una soluzione alternativa, di concerto con la prima circoscrizione. A meno di clamorose novità sui ritrovamenti archeologici, quest’ultima, per ora, pare l’unica via percorribile per fermare il cantiere.
Il documento richiamerà l'ordine del giorno approvato il 15 novembre 2007, il primo ad esprimere un parere negativo sull’opera. All’uscita dal municipio i rappresentanti del comitato hanno definito «positivo» l’incontro. «Si tratta di un ulteriore tassello per salvare la piazza che coincide con i nuovi ritrovamenti che adesso», afferma Mao Valpiana, «vanno valutati nella loro importanza. Tutti gli intervenuti hanno sottolineato che l’ubicazione scelta per il parcheggio sotterraneo è sbagliata».
Il comitato, infine, ha chiesto di incontrare, dopo il voto in Consiglio che avverrà probabilmente giovedì della prossima settiamana, anche il sindaco Flavio Tosi. E.S.


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Tommasoli, "Ora la città rifletta"

L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA

Giovedì 10 Dicembre 2009
CRONACA Pagina 12

L’OMICIDIO DI CORTICELLA LEONI.
Fissato un incontro per giovedì 17 dicembre a Sant’Eufemia


Appello dei Tommasoli «Ora la città rifletta»

I genitori e il fratello rompono il silenzio da quel primo maggio 2008 «La cultura evita la sopraffazione dei deboli, che porta alla violenza»

Un invito a riflettere. A leggere. Ad ascoltare. Lo fanno i genitori e il fratello di Nicola Tommasoli a una settimana dal Natale quando si svolgerà l’incontro «Voce ai giovani» alla chiesa di Sant’Eufemia. La serata è fissata per giovedì 17 dicembre dalle 20.30. «Il silenzio che ci accompagna da quel primo maggio 2008», scrivono i familiari di Nicola, «trova una breve sospensione nella settimana precedente il Natale per invitare ancora una volta alla riflessione».
L’incontro ruoterà «su alcuni pensieri maturati da ragazzi di varie età e ordini scolastici dopo la tragica morte di Nicola». Giovedì prossimo, inoltre, «la musica accompagnerà le loro parole poichè consideriamo», prosegue il comunicato dei Tommasoli, «questa forma di arte uno dei veicoli più importanti della cultura, indispensabile a formare in loro una mentalità critica e consapevole». I Tommasoli, dal canto loro, ribadiscono che «solo la cultura dà gli strumenti per rinnegare l'abitudine alla sopraffazione del debole e del diverso, che alla fine porta alla violenza: far parte di un evento, di un'orchestra, di un coro significa essere tutti ugualmente importanti ed essenziali». I brani saranno letti da alunni e studenti di alcune scuole elementari e superiori.
Dal giorno della tragedia, i genitori di Nicola Tommasoli e il fratello Luca hanno sempre mantenuto la massima discrezione e riservatezza sulla vicenda che ha stravolto le loro vite. Hanno centellinato le parole senza nemmeno commentare la sentenza di condanna per quattro dei cinque imputati per l’omicidio del figlio Nicola, morto il 5 maggio 2008 a 4 giorni dall’aggressione in Corticella Leoni a opera di giovani vicini ai movimenti dell’estr! ema destra. Ora chiedono un momento di riflessione sulla morte di Nicola. Fino ad oggi, la città non ha mai elaborato quel lutto, ci fanno capire i Tommasoli. Pochissimi gli incontri per meditare su quell’assurda aggressione se non le iniziative della rete «Madri per una Verona più civile» con la mostra delle foto dei biglietti, lasciati in Corticella Leoni dopo la tragedia. È ora di riflettere e non solo a Natale. Per Nicola e per Verona.GP.CH.

8 dicembre 2009

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Verona per San Zeno


Appello promosso dal Comitato Salviamo Piazza Corrubbio

08 Dicembre 2009

Presento di seguito il testo dell'appello Per San Zeno, promosso dal 'Comitato Salviamo Piazza Corrubbio' di Verona per raccogliere in tutta Italia adesioni di personalità del mondo della cultura, della scienza e dell'arte per salvare la Basilica di San Zeno Maggiore, uno dei massimi capolavori del romanico, dall'incomprensibile progetto di un parcheggio che dovrebbe sorgere al posto dei giardini, snaturando per sempre questo luogo unico, patrimonio non solo di Verona ma dell’intera comunità.

Vi prego, se condividete quest'ultima azione di un Comitato formato da tutti gli abitanti dello storico rione di San Zeno che ha intrapreso tante azioni legali e dimostrative per difendere la Basilica e il suo imprescindibile contesto, di inviare la vostra adesione, corredata dal titolo con cui preferite essere indicati, alla mia mail o a quella del Comitato.

Ringraziandovi per l'attenzione a una vicenda piccola, ma indicativa della mancanza di rispetto per la Storia e la Cultura, vi ringrazio anticipatamente per quanto potrete fare e vi invio i miei migliori saluti

Tiziana Valpiana

tiziana.valpiana@tiscali.it

Comitato Salviamo Piazza Corrubbio

Via Spagna, 8 - 37123 Verona

redazione@nonviolenti.org





Per San Zeno

(Appello promosso dal Comitato Salviamo Piazza Corrubbio)


Una successione preziosa di quattro piazze alberate, di diversa dimensione ma costituenti un unico tessuto urbanistico consolidato da secoli, accerchia ed esalta la bellezza della Basilica di San Zeno Maggiore in Verona, uno dei massimi capolavori del romanico settentrionale, memoria delle vicende e della cultura cittadina.
Il progetto di un parcheggio automobilistico, che sostituirebbe gli odierni giardini con un deserto di lastre di pietra e di bocche di scarico, porterebbe non solo alla deformazione di questo delicato impianto ma anche alla sostituzione dell'odierna vocazione pedonale con i flussi veicolari indotti dal garage sotterraneo.
Tutto il rione di San Zeno si è unito, prescindendo da ogni collocazione ideologica, per difendere la fisionomia storica della Basilica e del suo imprescindibile contesto.
E' interesse, non solo della città di Verona ma dell'intera comunità nazionale difendere la Basilica di San Zeno da un'aggressione inutile e incomprensibile.

Sottoscritto da:
Nome e Cognome, Titolo, Città.

7 dicembre 2009

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L'Arena

Domenica 06 Dicembre 2009
CRONACA Pagina 16


LA QUERELLE DI VIA PRATO SANTO.
Per l’ammenda di quasi 149 euro


«Il Comune sbaglia, lo dice Napolitano»

Valpiana: «Mi aspetto l’annullamento della notifica per l’occupazione abusiva di suolo pubblico»

Procede su due binari paralleli, che prima o poi finiranno per incontrarsi, la vicenda dell’occupazione abusiva di un metro e diciassette centimetri di suolo pubblico nei Giardini di via Prato Santo da parte di Mao Valpiana. Da un lato, infatti, la burocrazia comunale, che si sente evidentemente supportata dal consenso del potere politico cittadino, impietosamente ha avviato la procedura coattiva - che come spiega il dizionario significa che «obbliga con la forza» - per riscuotere le contravvenzioni inflitti al pacifista dei Verdi della Colomba quando lasciò nel piccolo giardino un paio di sedie per protesta contro l’eliminazione delle panchine che vi erano antecedentemente, ordinata dal sindaco Flavio Tosi. Dall’altra la Presidenza della Repubblica, cui Valpiana aveva segnalato il caso, proponendo un ric orso straordinario, gli ha comunicato, per mano del funzionario Michele Maria Morabito, la trasmissione degli atti al ministero dell’Interno. «Al riguardo», scrive il Quirinale, «ricordo che la procedura prevede una fase istruttoria da parte del ministero competente per materia che provvede, altresì, a richiedere il parere al Consiglio di Stato, sulla base del quale è adottato il provvedimento finale».
«Per una strana coincidenza», commenta Valpiana, «per lo stesso fatto ricevo una “bocciatura” da Tosi e una “promozione” da Napolitano. A scuola mi hanno insegnato che “ubi maior, minor cessat” (quando c'è il maggiore, il minore cessa di aver importanza): cioè il parere del presidente della Repubblica prevale su quello del sindaco. Mi aspetto Quindi», dice ancora, «che egli sospenda il procedimento di riscossione coattiva di 148,79 euro in attesa del parere definitivo del presidente della Repubblica. Se non altro per non copri! rsi di ridicolo».
E preannuncia che non solo chiederà anche «l'autorevole intervento del Difensore civico», ma che se non ci fosse un ripensamento, si avvarrà «di mezzi di tutela ulteriore, sia per l'annullamento del provvedimento che per la valutazione del carattere persecutorio e lesivo dei miei diritti che lo stesso assumerebbe».

6 dicembre 2009

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Milioni che girano, assegni come lenzuola, il presepio e altro

A Radiopopolare, 1 dicembre 2009

Dai giornali di ieri e dell'altro ieri si apprende che si è conclusa la trattativa tra Comune di Verona e le Banche relativamente alla vicenda del Polo Finanziario e dei palazzi storici.
Il Comune cede Palazzo Forti, Palazzo Gobetti. Palazzo Pompei e si riprende i terreni davanti alla Fiera. Palazzo Forti resta come Galleria d'Arte Moderna.

Tutti contenti, pare. Però, però.... la cosa non convince più di tanto.
Anzi il giro dei milioni non convince affatto.

Vediamo di riassumere.

Tempo fa il Comune di Verona, in accordo con Cariverona, Cattolica Assicurazioni e Banco Popolare, decise che Verona dovesse avere il suo Polo Finanziario un luogo cioè dove concentrare attività finanziarie, bancarie. assicurative e di programmazione tecnologicamente avanzata addirittura in concorrenza con la City di Milano e a tal scopo predispose gli strumenti urbanistici necessari e ne individuò il sito di fronte alla Fiera.

Banche e Assicurazioni acquistarono i terreni e privati e imprese prepararono i progetti e il Comune incassò i soldi, circa 36 milioni.

Succede però che alcuni dei soggetti, Popolare e Cattolica, a causa di decisioni sbagliate e poco chiare, perdano un sacco di soldi tanto da dover ridurre personale e sportelli e le loro azioni crollano, in pratica restano “in braghe di tela” e, così, per loro, l'idea del Polo svanisce e, insieme con Cariverona, chiedono al Comune di riavere i soldi.

Il Comune stranamente non fa una piega. Dice che va bene ma soldi non ne ha e allora riprende slancio l'idea di vendere i suoi palazzi storici per restituire i soldi, anzi, ad un certo punto, decide che invece dei soldi è meglio dare direttamente i palazzi a Cariverona che poi si combinerà con Popolare e Cattolica.

I cittadini (alcuni) si pongono una domanda: perché il Comune si è sentito obbligato a restituire i 36 milioni?

A rinunciare all'iniziativa erano state le Banche, non il Comune che aveva rispettato gli impegni . Perciò il Comune poteva tenersi i soldi. E che le Banche e le Assicurazioni si arrangiassero!
Invece no, il Comune accetta di restituire i soldi. Perché?

Può darsi che mi sfugga qualcosa di importante però faccio questa domanda (da Radio popolare e anche su “L'Arena” ) e più volte, da un anno a questa parte e non ho ancora sentito, o letto, spiegazioni convincenti mentre quando si tratta dei soldi dei cittadini le spiegazioni non solo devono esserci ma devono essere, appunto, del tutto convincenti.
Se le risposte non sono assolutamente convincenti siamo autorizzati a pensare il peggio.

E allora ripropongo la domanda: perché dobbiamo pagare noi?

Ora parliamo di altri soldi, sempre nostri comunque.
L'altro ieri i giornali veronesi mettevano in bella vista l'assessore Di Dio che con altri comprimari reggeva la fotocopia, di due metri per uno, di un assegno di 35 mila euri che il Comune di Verona ha elargito alla parrocchia dei Santi Apostoli per concorrere alle spese per la riparazione del tetto e dei muri lesionati.
Un mese prima c'era stata una analoga foto con analoga compagnia, eccetto il cambio di assessore, il regionale Giorgetti invece del comunale Di Dio, e la fotocopia di un assegno, di 200 mila euri anche questa di due metri per uno, tipo lenzuolo, stanziati dalla Regione.

Negati alla discrezione e gonfi di boria populista, uomini pubblici ostentano generosità con i soldi altrui anche quando sarebbe il caso, prima di elargire soldi nostri, di capire bene chi ha provocato il danno e chi, perciò, dovrebbe pagare.

Infatti in molti pensano che il danno alla chiesa sia stato provocato dalle ruspe che, a pochi metri di
distanza, hanno scavato una voragine per un parcheggio sotterraneo e, all'inizio, tutti i giornali davano per certa questa spiegazione poi, con il passare delle settimane, questa ipotesi è scomparsa mano a mano che si veniva a sapere che l'impresa degli scavi per il garage era la stessa che ha vinto la gara per il traforo sotto le Torricelle. Potenza del cemento armato!

Domanda : perché dobbiamo pagare noi?

In Consiglio Comunale qualcuno ha chiesto spiegazioni?

Da tempo immemorabile a casa mia ai primi di dicembre si fa il Presepio. Ateo, continuo a farlo perché racconta una bella storia. Una storia buona. Le statuine, (i “personaggi”), di artigianato povero, sono vecchissime, rovinate, scheggiate, lisciate da numerose mani soprattutto di bambini.

A Natale, resisterò con tutte le mie forze quando il sindaco Tosi, e il comandante dei vigili urbani, con al seguito le cineprese di Telearena e Telenuovo, verranno a casa mia per procedere all'espulsione degli extracomunitari clandestini Gesù Giuseppe e Maria.

Chiudiamo in allegria.
Con in mano i volantini per difendere il crocefisso nelle scuole, un attivista della Lega si è fatto scappare una serie di bestemmie durante una discussione con un passante e agli agenti spiegò che era arrabbiato perché aveva perso il lavoro. Speriamo che faccia un pensierino su come mai ha perso il lavoro e sul perché la sua Lega non parla mai dei problemi del lavoro ma solo di crocefissi, di bandiere, di clandestini e di ronde.

Giorgio Bragaja

5 dicembre 2009

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San Zeno, in piazza per addobbare l'albero

Verona. Gli Amici della Terra, di Verona, in occasione del Natale 2009 hanno pensato di offrire un abete natalizio a piazza Corrubio in collaborazione con il vivaio Fontana di Parona di via Preare 7 Verona. L' iniziativa dell'associazione per ringraziare tutti i comitati, gruppi e persone che si sono mobilitate contro il parcheggio e per le altre manifestazioni a difesa dell’ambiente. Per questo domani alle 15 verrà piantato un abete nel giardino di Piazza Corrubio da addobbare in compagnia. All'iniziativa sono invitati tutti: hanno già aderito i rappresentanti del comitato di Piazza Corrubio,(Ivo Spada, Mao Valpiana) il Comitato di cittadini contro il collegamento autostradale delle Torricelle (Alberto Sperotto), Comitato Insieme per Borgo Roma ( Sergio Mantovani) Associazione Veronareattiva (Daniele Nottegar), Comitato “fuori dal comune” di Cà di David (Mirko Simonaio) e il gruppo di Carnevalanti.

Dal sito www.larena.it 05/12/2009

1 dicembre 2009

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4-5-6 dicembre / Wek End in Mostra
inaugurazione venerdi 4 dicembre ore 18.30





"i colori della vita...i colori delle differenze"
racconto cromatico di 'percorsi vissuti' dentro e fuori la differenza, sopra e sotto la diversità,
visti da angolature differenti, raccontati da vite diverse.
Un contributo alla complessità, alla fantasia, alla liberazione, alla necessità
di non uniformarci ad un modello sociale carico di odio, di prevaricazione e razzismo. Un impegno che non più esimersi dal partire da i colori della Nostra vita... i colori delle
Nostre differenze.

Organizzano:
ArciGay Udine" Nuovi Passi", arci lesbica Udine,
circolo Arci Mis(s) Kappa Udine, circoloPink-Wek End in Mostra Verona

Espongono:
Alice Castellani, Marco Favazza, Daniela Migaldi,
Roberto Aere, Leonardo Zanfretta, Angela Turri, Ermanno Baroncelli,
Ivan, Elena de Ghantuz Cubbe, Sandro Cappelletti, Stefano Marchi,
Heidi Casasola, Maria Teresa Pirillo,Oscar, Gianni Della Rossa,
Alice Conco, Marisa, Giulio Baistrocchi, Katia Zanier, Manila Lauzzana.

La mostra resterà aperta sabato 5 e domenica 6 dicembre dalle 15 alle ore 19.
Nei giorni successivi in orario di apertura della sede
via Scrimiari 7 Verona

29 novembre 2009

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L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA
Domenica 29 Novembre 2009

CRONACA Pagina 8

OGGI CORTEO.
Oggi a Parona e in Bra. Nasce il gruppo di proprietari di terreni lungo il tracciato


Anti-traforo in piazza
Tosi: dialogo, niente stop

Il sindaco: «Referendum inammissibile e l’opera è nel programma Il confronto con il comitato? Soltanto per soluzioni migliorative»

Piantare alberi sul tracciato del passante, alle 10.30 al vivaio Fontana di Parona, e poi comizi e girotondo in Bra, dalle 15. Continua, oggi, la battaglia del comitato contro il passante nord e il traforo delle Torricelle. A cui si allea ora il neonato coordinamento degli espropriandi, formato da proprietari di terreni, case e aziende pure situati lungo il tracciato, da Poiano a Lugagnano.
Il sindaco Flavio Tosi però non si scompone. Neanche di fronte all’ordinanza di venerdì del tribunale di Verona, che non ha accolto il reclamo presentato dal Comune contro l'ordinanza del settembre scorso, con cui il tribunale condannava i Garanti a pronunciarsi subito sul quesito referendario presentato, e criticava pesantemente i ritardi del Comune e dei Garanti, che con il loro comportamento av rebbero intaccato i diritti politici dei cittadini. I diritti si riferivano alla possibilità, appunto, di indire un referendum e di svolgere un’attività di contrasto. «Il fatto è che non c’è più la materia del contendere», spiega Tosi, «perché i Garanti hanno già dichiarato inammissibile il quesito del referendum. Che non si farà» ;.
Anche il comitato però, presieduto da Alberto Sperotto, non si ferma. E, annunciando un ulteriore ricorso per ottenere un definitivo via libera al referendum, continua a chiedere a Tosi un confronto pubblico. Ma anche qui Tosi è irremovibile. «Ribadisco che il passante nord con traforo è contenuto nel programma elettorale della mia coalizione, a cui i cittadini hanno dato il consenso», spiega, «e quindi sono favorevole a un confronto su opere e soluzioni migliorative del progetto, come quello avuto con la seconda circoscrizione, ma non per dire no al progetto. Sperotto proponga migliorie e soluzioni reali su cui confrontarci. Ma per farlo, il traforo, non per non farlo».
ESPROPRI. A chiedere il confronto con Tosi ora c’è anche il coordinamento degli espropriandi. Che in una nota si presenta come «un gruppo di persone composto da imprenditori, lavoratori, padri e madri di famiglia accomunati dalla disgrazia di avere proprietà sul tracciato del traforo autostradale delle Torricelle tra Poiano, Avesa, San Rocco di Quinzano, via Preare, fin oltre il fiume, Parona, La Sorte, San Massimo e Lugagnano. Aziende, campagne e case costruite col lavoro di una vita, spesso di più generazioni, che ora rischiano di venire spazzate via da quest’opera assurda».
Prosegue la nota: «Dicono che verremo indennizzati, ma in realtà gli indennizzi consisteranno in cifre da fame. Le nostre case e le nostre aziende, su cui abbiamo sempre investito creando posti di lavoro, verranno valutate poco più di un camper o una roulotte. Molte aziende verranno completamente abbattute, altre saranno costrette a sospendere l'attività. L'unica cosa certa è che l'indennizzo non riconosce né l'avviamento commerciale né il mancato guadagno per la chiusura forzata». E conclude: «Nei nostri quartieri il sindaco e l'amministrazione hanno preso moltissimi voti promettendo il traforo a nord di Avesa e Quinzano. Poi il tracciato si è abbassato sempre di più fino a passare in mezzo a case e aziende agricole. Il sindaco mantenga la promessa o sospenda l'opera».

(Enrico Giardini)

27 novembre 2009

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CA' DEL BUE


Ca' del Bue deve essere convertito in uno stabilimento per il trattamento a freddo dei rifiuti!

Il Comitato si incatena!

FUNERALE COLLETTIVO
Sabato 28 novembre 2009
alle ore 15,00
in Piazza Bra, fronte Liston

Info:
Coordinamento per il riciclo dei rifiuti contro l'inceneritore di Ca'del bue
Simoaio Mirko
3202775662

L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA

Giovedì 19 Novembre 2009
CRONACA Pagina 20

AMBIENTE. Protesta in piazza Bra e poi a San Giovanni Lupatoto


No all’inceneritore
Il comitato s’incatena

Il 28 manifestazione generale

Detto, fatto. Avvolti nelle catene, tra cartelli e volantini, tre esponenti del coordinamento apartitico per il riciclo contro l'incenerimento dei rifiuti di Cà del Bue hanno dato il via ieri alla loro protesta.
Insieme ad altri membri del coordinamento, a turno, fino al 28 novembre, digiuneranno per dire l'ennesimo «no» all'inceneritore, e l'ennesimo «sì» ad un impianto a freddo. Per questo, assicurano la loro presenza fissa su una panchina di piazza Bra dalle 10 alle 16. Niente scene melodrammatiche: la loro presenza, e le catene, sono simboliche. Ma irremovibili.
«Invitiamo i veronesi a stringersi a noi, in vista della manifestazione di sabato 28 novembre», informa Mirko Simonaio. «Abbiamo scelto piazza Bra per una ragione: sarà il sindaco Tosi a autorizzare Cà del Bue».
Una corsa contro il tempo: con un calendario fitto di incontri (domani alle 2 0,30 saranno a Casa Novarini, San Giovanni Lupatoto), sperano di riuscire a combinare qualcosa entro i primi di gennaio, quando sarà affidato l'incarico alla ditta vincitrice d'appalto.
A dir la verità, speranza di un'eventuale retromarcia, il coordinamento ce l'ha:«La Lega negli anni '90 ha fatto una dura opposizione qui a Verona a Cà del Bue», ricorda Simonaio. Se non bastasse, il coordinamento ha già bell'e pronta una denuncia indirizzata alla Commissione Europea. «La presenteremo entro il 5 dicembre», annuncia Sergio Mantovani. «Presumiamo lo smaltimento 500 tonnellate al giorno di rifiuti: per ogni tonnellata si produrranno seimila metri quadri di vapori inquinanti. All'anno ne saranno prodotti 900milioni di metri quadri».
«Un impianto a freddo sarebbe il fiore all'occhiello del Veneto», aggiunge Lorenza Anesi. «Non capisco perché l'inceneritore: è proprio la Commissione Europea a spingerci verso il riciclaggio».A.MA.

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Quale veronesità


VENERDI’ 27 NOVEMBRE 2009

Alle ore 18.30

presso il CTG – Via Santa Maria in Chiavica 7

si terrà la presentazione del Volume edito dal Centro Turistico Giovanile,

dal titolo:

“QUALE VERONESITA’.

Identità e radici culturali ed umane veronesi in un mondo globalizzato”

Seguirà la presentazione

della tesi di laurea della dr.ssa Silvia Zampieri sul tema: “Per una storia del verde pubblico a Verona: scelte di tutela e valorizzazione nei resoconti delle sedute del consiglio comunale dal 1867 al 1926” - Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Verona –

INGRESSO LIBERO, Seguirà rinfresco.

23 novembre 2009

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"Piantatela!", domenica 29 novembre in piazza Brà

Carissimi,

sarà importante essere in tanti domenica prossima nei due momenti:

* alle 10,30 al vivaio Fontana (strada dal Saval verso Parona) a piantare alberi "al posto del Traforo" con un aperitivo e...

* dalle 15 in Bra' per la Mani Informa Azione dove dire la vostra e...
* alle 17 per la Mani Festa Azione.

In molti hanno già dato la loro adesione: ci saranno i ballerini di tango, qualche performance, qualche proiezione e noi, che chiediamo risposte, non querele!
Dai, sarà una bella e, speriamo, tiepida giornata d'autunno.
Passa parola, il buon risultato della festa dipenderà anche da te!

ps. giovedì alle 17,30 ci sarà l'ormai consueto presidio in piazza Bra'.

Abbiamo molti volantini, chi volesse "darci una mano" a distribuirli si faccia avanti...



info:
gventoruzzo@gmail.com
presidente@traforo.it

18 novembre 2009

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In Marcia su Palazzo Barbieri

Sabato 21 novembre
alle ore 15
MARCIA DEI MILLE
da Piazza Corrubbio a Piazza Brà


Una manifestazione per difendere una piazza, un quartiere, l'intera
città dall'assalto dei cementificatori, dall'assedio delle auto.
Vogliono tagliare gli alberi per fare un parcheggio.
San Zeno è forse l'ultimo quartiere "popolare" della città: con il
parcheggio, sarà definitivamente sfigurato, come è accaduto in Piazza
Isolo.
Non si tratta di difendere solo l'autenticità di una piccola piazza, ma
è in gioco l'idea stessa di "piazza", aperta, conviviale, dialogante...
Con Piazza Corrubbio, vogliamo difendere tutte le piazze della città.


1.Per difendere San Zeno, il cuore di Verona

2.Per dire no al parcheggio che nessuno vuole

3.Per essere davvero “paroni a casa nostra”


Ritrovo alle ore 15 in Piazza Corrubbio
Ore 15,30 via Berto Barbarani, Rigaste San Zeno, Castelvecchio, via
Roma, piazza Brà
ore 16 a Palazzo Barbieri una delegazione chiederà di essere ricevuta
dal Sindaco


Il Comune deve ascoltare la volontà di chi difende la piazza, il
quartiere, la città. Non è accettabile che gli interessi economici di
una Ditta prevalgano sugli interessi vitali dei cittadini.
Gli amministratori sono stati eletti per tutelare il nostro futuro.
Facciano il loro dovere.

Comitato Salviamo Piazza Corrubio

17 novembre 2009

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Verona In




Sono un giornalista pubblicista che per sopravvivere dopo il licenziamento ha frequentato alcuni corsi di grafica all’Istituto San Zeno mettendo insieme esperienza redazionale e conoscenze di editoria elettronica. Così nel 1997 è nato lo Studio editoriale Giorgio Montolli, che si occupa di impaginazione di libri e riviste. Nel marzo 2003 è nato il giornale, che oggi ha una tiratura di 2000 copie distribuite nelle librerie del centro di Verona e in altri punti della città.
La redazione di Verona In è costituita da volontari che hanno come obiettivo quello di recuperare il senso del lavorare/stare insieme per una comunicazione libera e responsabile attorno a temi come il lavoro, la salute, il volontariato, l’educazione, l’ambiente, la cultura, l’intercultura, l’integrazione, la pace, la tradizione, la politica. Il periodico nel suo complesso è anche un laboratorio di relazioni, che si concretizza attraverso la promozione sul territorio di iniziative culturali non elitarie, condotte da persone in grado di prendersi delle responsabilità come volontari. Abbiamo in cantiere dei tour per conoscere Verona, una scuola di giornalismo per ragazzi, degli incontri per comprendere l’arte nelle varie espressioni.
Con il tempo è emersa la necessità di alzare la qualità di quanto proposto dal giornale. Sarà sempre possibile trovare gratis la rivista, ma per sostenere il progetto è necessario abbonarsi (costa 15 euro per quattro numeri). Così, grazie agli abbonamenti, siamo ricorsi a prestazioni esterne, ad esempio per sviluppare lo strumento dell’inchiesta, che necessita di professionisti preparati. Gli abbonamenti ci hanno anche permesso di aumentare il numero delle pagine e di organizzare una distribuzione più capillare sul territorio.
Verona In non ha come obiettivo quello di crescere in verticale, ponendosi come alternativa ad altri mezzi di comunicazione locali. È un giornale di nicchia che fa di questa sua condizione uno dei presupposti per poter svolgere il suo compito libero da vincoli che ne potrebbero condizionare la qualità. Non è rappresentativo di associazioni, movimenti, partiti politici o altro anche se cerca, per quanto i mezzi lo consentano, di cogliere i fermenti positivi che da queste realtà provengono, soprattutto se incrociano le tematiche del giornale, quindi di valorizzarli e di comunicarli ai lettori.
Giorgio Montolli


Verona Città Aperta mi ha chiesto di presentare il giornale Verona In, di cui sono editore. Lo faccio in queste poche righe ricordando che mi piace incontrare le persone per cui, previa telefonata, per approfondire ci si può trovare dove lavoro, in Lungadige Re Teodorico, 10, davanti a un caffè o un bicchiere di vino.
Il giornale è anche in internet all’indirizzo http://www.verona-in.it/
Verona, 16 novembre 2009















3 settembre 2009

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IL SINDACO TOSI...



Queste foto sono rappresentative del nostro sindaco-sceriffo e del rispetto che dimostra per la Magistratura e per lo Stato.
E' il sindaco che la stragrande maggioranza dei cittadini ha votato perchè ha promesso una città più sicura.
Il sindaco che alle 22 ordina ai giovani il silenzio, ma permette a tutti gli altri di fare baccano per tutta la notte davanti ai bar.
Il sindaco forte con i deboli (senza tetto, rom, mendicanti) e debole con i forti, (immobiliaristi, commercianti, costruttori edili, cacciatori).
Il sindaco che multa chi mangia un panino seduto sui gradini del municipio ma tollera i Suv sul toloneo di piazza Erbe.
Il sindaco che non fa la tranvia, perde i soldi dello Stato per il trasporto pubblico, ma realizza il dannoso e inutile traforo della collina.
Il sindaco che per concedere ai privati di speculare sul progetto di Passalacqua non realizza il campus universitario.
Il sindaco che ha tolto i mendicanti dal centro e dai semafori, ma che sfila con i neonazisti più violenti.
Il sindaco che durante i primi anni del suo mandato ha permesso che la città sia ostaggio di bande di bulli dell'estrema destra.
Il sindaco per cui l'apparenza ed il finto decoro sono più importanti della sostanza, della solidarietà e della giustizia.
Il sindaco che toglie gli spazi pubblici alle associazioni che ospitavano gli uffici del volontariato perchè non in linea con la sua politica.
Il sindaco che boicotta la bandiera arcobaleno della pace.
Con questo sindaco-sceriffo non meravigliamoci se un ragazzino prende a bottigliate il procuratore Schinaia.