30 dicembre 2009
hotel di lusso e tutti buoni a Natale
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29 dicembre 2009
Un'iniziativa di Radio Popolare e di VeronaIN
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LE "STONATURE" BERLUSCONIANE IN BRA'
politiche (e fino a prova contraria questa era una manifestazione di partito e non un evento istituzionale del Comune). Non vorrei che ci fossero due pesi e due misure; infatti molte manifestazioni di movimenti, sindacati, comitati, hanno avuto il divieto di utilizzare la gradinata. Quindi i casi sono due: o vi è stato un esplicito permesso, o si è trattato di una violazione che va sanzionata. Mi piacerebbe saperlo, per potermi regolare in avvenire. L'altra stonatura era su alcuni degli striscioni esposti. Uno diceva "Verona ti sostiene", rivolto evidentemente a Silvio Berlusconi. Mi sembra un'esagerazione: bisognava scrivere, "Una parte di Verona ti sostiene". L'altro diceva "I giovani veronesi sono con te"; anche in questo caso sarebbe stato più corretto scrivere "Una parte dei giovani veronesi sono con te". Le generalizzazioni sono sempre scorrette. Infatti credo di non essere proprio l'unico veronese che non sostiene Berlusconi e conosco almeno una decina di giovani che non sono con lui.
Mao Valpiana
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27 dicembre 2009
La scomparsa del Consiglio Comunale, Zenti e Babbo Natale, e altro.
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21 dicembre 2009
«NO AI CACCIABOMBARDIERI F-35»
1) Leggi tutto l'ARTICOLO:
http://www.grillonews.it/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=3149
http://www.peacelink.it/campagne/index.php?id=82&id_topic=37
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MAFIA E AFFARI. Borghesi: «Il Garda terra d’elezione per chi vuole ripulire il denaro sporco»
L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA
«Le mani della ’ndrangheta
sulla città e in provincia»
La ’ndrangheta ha messo gli occhi su Verona. Più che un sospetto è ormai una certezza. Ne è convinto anche il procuratore della Repubblica Mario Giulio Schinaia, intervenuto venerdì sera in sala Lucchi all'incontro promosso dall'Italia dei Valori sul tema mafia e affari a Verona.
«Le inchieste aperte sono almeno una quarantina, un numero probabilmente superiore a quello di altri capoluoghi veneti, soprattutto in materia di smaltimento di rifiuti speciali», ha detto il procuratore. «C'è chi pensa che il problema della sicurezza sia stato risolto eliminando i venditori di borse contraffatte da Via Mazzini o facendo circolare qualche militare in divisa, ma non è così. Non è questa la sicurezza in cui credo. A Verona c'è un sottobosco di operazioni crim inali gestite ad alto livello da grandi professionisti. È molto più facile prendere un marocchino che ruba che scoprire un traffico illecito o soggetti mafiosi che operano con un prestanome».
Schinaia è poi critico sulle proposte di riforma della giustizia. «Si vorrebbero delle procure che si interessano solo delle notizie di reato fornite dalle forze dell'ordine», ha proseguito. «Forze rispettabili ed efficaci, ci mancherebbe, ma con un piccolo difetto: dipendono direttamente dal potere esecutivo, quindi dal Governo, non dalle procure e dalla magistratura. Quindi possono essere indotte ad interessarsi di altro, non di ciò che appare scomodo al secondo potere. Meglio quindi correre dietro al marocchino che ruba».
Verona e il Veneto sono poi un caposaldo nazionale del riciclaggio e del racket. Ne è convinto Enzo Guidotto, già consulente della Commissione parlamentare antimafia. «La ’ndrangheta è ben radicata nel veronese da decenni. Elementi certi pro! vano la presenza di esponenti dei clan crotonesi e della Locride, per non dire delle infiltrazioni camorristiche sul Garda. I recenti arresti di alcuni affiliati al clan dei Licciardi per usura ed estorsione avvenuti a Peschiera parlano chiaro. Dispiace che il sindaco Umberto Chincarini parli di un caso isolato. Forse prende queste posizioni perché ha qualcosa da nascondere».
Antonio Borghesi, parlamentare dell'Idv, ha rincarato la dose. «Il Garda è da anni terra di elezione per chi vuole ripulire denaro. In passato si è notata un'escalation del mercato immobiliare grazie a transazioni estero su estero a prezzi al di là di ogni andamento di mercato. È incredibile minimizzare di fronte a cose del genere. E non è finita: c'è il problema dell'arrivo di enormi capitali destinati all'acquisto delle imprese in difficoltà».
Su questo tema ha proseguito Leoluca Orlando, già sindaco di Palermo. «Attenzione allo scudo fi scale: è già in atto l'acquisto di quote societarie di minoranza di molte aziende in affanno. Il resto le organizzazioni mafiose se lo prenderanno con l'usura alimentata dal rientro dei capitali dall'estero».
Salvatore Borsellino, fratello del magistrato assassinato nel luglio del '93, è poi intervenuto sul tema dei presunti rapporti tra Berlusconi e le cosche. «Sono con vinto che il Governo stia ancora pagando le cambiali di una trattativa conclusa con la criminalità organizzata e condotta a forza di stragi per alzare il prezzo di quel patto scellerato». Sui rapporti tra il premier e la mafia, Borsellino ha una certezza. «Va indagato, processato e se possibile condannato come uno dei mandanti occulti delle stragi del '92 e del '93. I collaboratori di giustizia stanno già parlando di "autore uno" e di "autore due", sigle dietro le quali si celano Marcello Dell'Utri e Silvio Berlusconi».
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20 dicembre 2009
Un film, un libro, Tosi, Zaia, Zenti e altro.
A radio popolare il 15 dicembre 2009
Una difesa così sincera, leale, dell'uno e dell'altro, di Tosi e di Berlusconi, significa che il politico “alla De Gasperi”, in Curia, l'avevano trovato anche se l'elenco delle malefatte di Tosi (pag. 189 e 190 del libro sopra citato) per non parlare di quelle di Berlusconi, è molto lungo e, certamente, a conoscenza del vescovo il quale, però, sta zitto perché dichiara di evitare pronunciamenti pubblici contro le amministrazioni perché favorevole ad una “ persuasione silenziosa” tanto silenziosa da essere inesistente, sicché Roberto Puliero, con feroce sarcasmo, propone che il motto episcopale sullo stemma del vescovo di Verona diventi “Tasi e Tosi”.
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14 dicembre 2009
Traforo, il comitato fa ricorso
Lunedì 14 Dicembre 2009
CRONACA, pagina 8
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13 dicembre 2009
Alberi coperti di Poesie per dire no al parcheggio
PIAZZA CORRUBBIO
L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA
Domenica 13 Dicembre 2009
Cronaca, pagina 15
L'idea originale è stata quella di invitare gli abitanti a raccogliere e trascrivere su fogli di carta poesie e riflessioni sugli alberi, per appendere poi questi fogli ai 13 alberi della piazza minacciati appunto dai lavori per il parcheggio: da Tagore a Montale, da Carducci a Rilke, da Hikmet a Lorca, a Ovidio, a Barbarani, centinaia di versi sono stati appesi, come parole che dicono l'amore per la natura, e insieme come simbolo dell'impegno nella ricerca che i cittadini hanno svolto in questi giorni.
«Siamo contenti di quanto ha espresso il Consiglio comunale, schierandosi compatto nel dire che questo luogo non è adatto al parcheggio», ha spiegato Mao Valpiana, coordinatore del comitato. «Ci pare che tutto si muova nella direzione sperata e se ora il parcheggio verrà comunque realizzato sarà solo per la mancanza di volontà politica: alla Giunta infatti spetta l'ultimo passo».A.G.
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Addendum alla vicenda Prato Santo. L'Amministrazione non dà "risposte" rassicuranti...
L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA
LETTERE Pagina 23
La strada era completamente priva di illuminazione pubblica. Abbiamo avuto davvero paura. L'unica luce che ci illuminava sul marciapiede erano i fari delle macchine che provenivano dalla Verona-Caprino.
E in quella zona, come si sa, si possono fare incontri non tanto piacevoli.
In tutte le altre zone di Verona grandi luci e tanta festa per il Natale, lì invece solo buio pesto.
Sergio Bazerla
LAZISE
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12 dicembre 2009
Piazza Corrubbio: Il Consiglio dice no al parcheggio.
CRONACA Pagina 12
Il Consiglio dice no al parcheggio
«Piazza Corrubbio non è un sito idoneo per la realizzazione di tale parcheggio». Ieri il Consiglio comunale ha espresso la propria contrarietà al progetto di parcheggio interrato da 300 posti auto, approvato dalla passata amministrazione ma tenacemente avversato dai residenti del quartiere di San Zeno. Un ordine del giorno presentato dal presidente dell’assemblea Pieralfonso Fratta Pasini e dai capigruppo di maggioranza e minoranza è stato approvato all’unanimità. Esso «ribadisce che piazza Corrubbio non è un sito idoneo per la realizzazione di tale parcheggio» e invita la Giunta «a ricercare tutte le possibili soluzioni giuridicamente ammissibili con la ditta Rettondini Spa per individuare un’area diversa e valutare la possibilità di sospendere i lavori». In aula c’era anche l’assessore alla mobilità Enrico Corsi che si dice d’accordo con la presa di posizione del Consiglio. «Questo voto», commenta, «rafforza la nostra posizione, anche se non può bloccare l’intervento e dimostra ancora una volta che l’attuale amministrazione non avrebbe fatto questa scelta».
Il pronunciamento è stato vo tata anche dai consiglieri di centrosinistra che facevano parte della maggioranza quando venne dato il via libera al progetto, compresa la dichiarazione di pubblica utilità che ora rende molto ardua una retromarcia del Comune. In aula, al momento del voto, non c’era l’ex sindaco Paolo Zanotto, per il quale, tuttavia, una soluzione esiste: «Lo si porti altrove come avevamo fatto con il parcheggio di piazzale Cadorna, il cui progetto era stato approvato ed era pronto per l’assegnazione dei lavori. Noi, che l’avevamo ereditato dalla precedente amministrazione, lo trasferimmo all’Arsenale».
Il ! documento, approvato con 37 voti favorevoli (ma i voti dei consiglieri Fasoli, Barbara Tosi, Cametti e Franchini sono stati invalidati perché entrati in aula dopo l’inizio della votazione), richiama l’ordine del giorno del 15 novembre 2007, nel quale si sollecitavano sondaggi nel sottosuolo alla ricerca di antiche reperti prima dell’avvio dei lavori. E ora nell’ordine del giorno si fa presente che «nel corso delle ricerche archeologiche stanno emergendo i primi reperti significativi, che potrebbero determinare il blocco dei lavori». E quindi si «invita la Sopritendenza a valutare con sollecitudine l’entità di tali reperti e ad esprimersi nuovamente sull’opportunità di proseguire i lavori».
Fra lo scarso pubblico che ha assitito al voto c’erano alcuni rappresentanti del comitato anti parcheggio che domani, in piazza Corrubbio, organizza un secondo laboratorio di arte pubblica, con la recita di poesie sugli alberi. «Il voto del Consiglio è un fatto molto importante, è un altro tassello che si aggiunge nella lotta per salvare la piazza», commenta Mao Valpiana.
Intanto, la Soprintendenza ai beni architettonici ha trasmesso al settore edilizia privata del Comune, affinché lo esamini, l’esposto del Comitato alla Procura, in cui afferma che la piazza non può essere toccat a perché inserita dal Piano d’area del Quadrante Europa fra i«giardini storici» del Veneto. E.S.
L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA
Un team di esperti
valuterà se il muro
è un pezzo di valore
Fratta Pasini incontra il comitato Spiraglio per l’alternativa al park
Gli esperti della Soprintendenza giunti da Venezia e Bologna sono al lavoro per valutare la rilevanza dei reperti emersi la scorsa settimana dal sottosuolo di piazza Corrubio durante gli scavi archeologici. Secondo indiscrezioni, il manufatto in pietra - ancora è presto per dire se si tratta dei resti di una cripta o di un semplice pozzo - potrebbe essere di una certa importanza. Se lo sarà da giustificare uno stop al cantiere del parcheggio, tuttavia non si può ancora dire.
Ieri, intanto, una delegazione del comitato «Salviamo piazza Corrubio» ha incontrato, a Palazzo Barbieri, il presidente del Consiglio comunale Pieralfonso Fratta Pasini e i capigruppo di maggioranza e opposizione. Il presidente si è impegnato a promuovere un ordine del giorno in cui, alla luce dei nuovi ritrovamenti, il Consiglio ribadisca la propria contrarietà al progetto invitando la Giunta a proseguire le trattative con la ditta Rettondini per una soluzione alternativa, di concerto con la prima circoscrizione. A meno di clamorose novità sui ritrovamenti archeologici, quest’ultima, per ora, pare l’unica via percorribile per fermare il cantiere.
Il documento richiamerà l'ordine del giorno approvato il 15 novembre 2007, il primo ad esprimere un parere negativo sull’opera. All’uscita dal municipio i rappresentanti del comitato hanno definito «positivo» l’incontro. «Si tratta di un ulteriore tassello per salvare la piazza che coincide con i nuovi ritrovamenti che adesso», afferma Mao Valpiana, «vanno valutati nella loro importanza. Tutti gli intervenuti hanno sottolineato che l’ubicazione scelta per il parcheggio sotterraneo è sbagliata».
Il comitato, infine, ha chiesto di incontrare, dopo il voto in Consiglio che avverrà probabilmente giovedì della prossima settiamana, anche il sindaco Flavio Tosi. E.S.
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Tommasoli, "Ora la città rifletta"
L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA
Giovedì 10 Dicembre 2009
CRONACA Pagina 12
L’OMICIDIO DI CORTICELLA LEONI.
Fissato un incontro per giovedì 17 dicembre a Sant’Eufemia
Appello dei Tommasoli «Ora la città rifletta»
Un invito a riflettere. A leggere. Ad ascoltare. Lo fanno i genitori e il fratello di Nicola Tommasoli a una settimana dal Natale quando si svolgerà l’incontro «Voce ai giovani» alla chiesa di Sant’Eufemia. La serata è fissata per giovedì 17 dicembre dalle 20.30. «Il silenzio che ci accompagna da quel primo maggio 2008», scrivono i familiari di Nicola, «trova una breve sospensione nella settimana precedente il Natale per invitare ancora una volta alla riflessione».
L’incontro ruoterà «su alcuni pensieri maturati da ragazzi di varie età e ordini scolastici dopo la tragica morte di Nicola». Giovedì prossimo, inoltre, «la musica accompagnerà le loro parole poichè consideriamo», prosegue il comunicato dei Tommasoli, «questa forma di arte uno dei veicoli più importanti della cultura, indispensabile a formare in loro una mentalità critica e consapevole». I Tommasoli, dal canto loro, ribadiscono che «solo la cultura dà gli strumenti per rinnegare l'abitudine alla sopraffazione del debole e del diverso, che alla fine porta alla violenza: far parte di un evento, di un'orchestra, di un coro significa essere tutti ugualmente importanti ed essenziali». I brani saranno letti da alunni e studenti di alcune scuole elementari e superiori.
Dal giorno della tragedia, i genitori di Nicola Tommasoli e il fratello Luca hanno sempre mantenuto la massima discrezione e riservatezza sulla vicenda che ha stravolto le loro vite. Hanno centellinato le parole senza nemmeno commentare la sentenza di condanna per quattro dei cinque imputati per l’omicidio del figlio Nicola, morto il 5 maggio 2008 a 4 giorni dall’aggressione in Corticella Leoni a opera di giovani vicini ai movimenti dell’estr! ema destra. Ora chiedono un momento di riflessione sulla morte di Nicola. Fino ad oggi, la città non ha mai elaborato quel lutto, ci fanno capire i Tommasoli. Pochissimi gli incontri per meditare su quell’assurda aggressione se non le iniziative della rete «Madri per una Verona più civile» con la mostra delle foto dei biglietti, lasciati in Corticella Leoni dopo la tragedia. È ora di riflettere e non solo a Natale. Per Nicola e per Verona.GP.CH.
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8 dicembre 2009
Verona per San Zeno
Appello promosso dal Comitato Salviamo Piazza Corrubbio | |||||
08 Dicembre 2009 Presento di seguito il testo dell'appello Per San Zeno, promosso dal 'Comitato Salviamo Piazza Corrubbio' di Verona per raccogliere in tutta Italia adesioni di personalità del mondo della cultura, della scienza e dell'arte per salvare la Basilica di San Zeno Maggiore, uno dei massimi capolavori del romanico, dall'incomprensibile progetto di un parcheggio che dovrebbe sorgere al posto dei giardini, snaturando per sempre questo luogo unico, patrimonio non solo di Verona ma dell’intera comunità. Vi prego, se condividete quest'ultima azione di un Comitato formato da tutti gli abitanti dello storico rione di San Zeno che ha intrapreso tante azioni legali e dimostrative per difendere la Basilica e il suo imprescindibile contesto, di inviare la vostra adesione, corredata dal titolo con cui preferite essere indicati, alla mia mail o a quella del Comitato. Ringraziandovi per l'attenzione a una vicenda piccola, ma indicativa della mancanza di rispetto per la Storia e la Cultura, vi ringrazio anticipatamente per quanto potrete fare e vi invio i miei migliori saluti
Tiziana Valpiana
Comitato Salviamo Piazza Corrubbio Via Spagna, 8 - 37123 Verona
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7 dicembre 2009
L'Arena
Domenica 06 Dicembre 2009
CRONACA Pagina 16
LA QUERELLE DI VIA PRATO SANTO.
Per l’ammenda di quasi 149 euro
«Il Comune sbaglia, lo dice Napolitano»
Procede su due binari paralleli, che prima o poi finiranno per incontrarsi, la vicenda dell’occupazione abusiva di un metro e diciassette centimetri di suolo pubblico nei Giardini di via Prato Santo da parte di Mao Valpiana. Da un lato, infatti, la burocrazia comunale, che si sente evidentemente supportata dal consenso del potere politico cittadino, impietosamente ha avviato la procedura coattiva - che come spiega il dizionario significa che «obbliga con la forza» - per riscuotere le contravvenzioni inflitti al pacifista dei Verdi della Colomba quando lasciò nel piccolo giardino un paio di sedie per protesta contro l’eliminazione delle panchine che vi erano antecedentemente, ordinata dal sindaco Flavio Tosi. Dall’altra la Presidenza della Repubblica, cui Valpiana aveva segnalato il caso, proponendo un ric orso straordinario, gli ha comunicato, per mano del funzionario Michele Maria Morabito, la trasmissione degli atti al ministero dell’Interno. «Al riguardo», scrive il Quirinale, «ricordo che la procedura prevede una fase istruttoria da parte del ministero competente per materia che provvede, altresì, a richiedere il parere al Consiglio di Stato, sulla base del quale è adottato il provvedimento finale».
«Per una strana coincidenza», commenta Valpiana, «per lo stesso fatto ricevo una “bocciatura” da Tosi e una “promozione” da Napolitano. A scuola mi hanno insegnato che “ubi maior, minor cessat” (quando c'è il maggiore, il minore cessa di aver importanza): cioè il parere del presidente della Repubblica prevale su quello del sindaco. Mi aspetto Quindi», dice ancora, «che egli sospenda il procedimento di riscossione coattiva di 148,79 euro in attesa del parere definitivo del presidente della Repubblica. Se non altro per non copri! rsi di ridicolo».
E preannuncia che non solo chiederà anche «l'autorevole intervento del Difensore civico», ma che se non ci fosse un ripensamento, si avvarrà «di mezzi di tutela ulteriore, sia per l'annullamento del provvedimento che per la valutazione del carattere persecutorio e lesivo dei miei diritti che lo stesso assumerebbe».
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6 dicembre 2009
Milioni che girano, assegni come lenzuola, il presepio e altro
A Radiopopolare, 1 dicembre 2009
Il Comune cede Palazzo Forti, Palazzo Gobetti. Palazzo Pompei e si riprende i terreni davanti alla Fiera. Palazzo Forti resta come Galleria d'Arte Moderna.
Tutti contenti, pare. Però, però.... la cosa non convince più di tanto.
Anzi il giro dei milioni non convince affatto.
Vediamo di riassumere.
Tempo fa il Comune di Verona, in accordo con Cariverona, Cattolica Assicurazioni e Banco Popolare, decise che Verona dovesse avere il suo Polo Finanziario un luogo cioè dove concentrare attività finanziarie, bancarie. assicurative e di programmazione tecnologicamente avanzata addirittura in concorrenza con la City di Milano e a tal scopo predispose gli strumenti urbanistici necessari e ne individuò il sito di fronte alla Fiera.
Banche e Assicurazioni acquistarono i terreni e privati e imprese prepararono i progetti e il Comune incassò i soldi, circa 36 milioni.
Succede però che alcuni dei soggetti, Popolare e Cattolica, a causa di decisioni sbagliate e poco chiare, perdano un sacco di soldi tanto da dover ridurre personale e sportelli e le loro azioni crollano, in pratica restano “in braghe di tela” e, così, per loro, l'idea del Polo svanisce e, insieme con Cariverona, chiedono al Comune di riavere i soldi.
Il Comune stranamente non fa una piega. Dice che va bene ma soldi non ne ha e allora riprende slancio l'idea di vendere i suoi palazzi storici per restituire i soldi, anzi, ad un certo punto, decide che invece dei soldi è meglio dare direttamente i palazzi a Cariverona che poi si combinerà con Popolare e Cattolica.
I cittadini (alcuni) si pongono una domanda: perché il Comune si è sentito obbligato a restituire i 36 milioni?
A rinunciare all'iniziativa erano state le Banche, non il Comune che aveva rispettato gli impegni . Perciò il Comune poteva tenersi i soldi. E che le Banche e le Assicurazioni si arrangiassero!
Invece no, il Comune accetta di restituire i soldi. Perché?
Può darsi che mi sfugga qualcosa di importante però faccio questa domanda (da Radio popolare e anche su “L'Arena” ) e più volte, da un anno a questa parte e non ho ancora sentito, o letto, spiegazioni convincenti mentre quando si tratta dei soldi dei cittadini le spiegazioni non solo devono esserci ma devono essere, appunto, del tutto convincenti.
Se le risposte non sono assolutamente convincenti siamo autorizzati a pensare il peggio.
E allora ripropongo la domanda: perché dobbiamo pagare noi?
Ora parliamo di altri soldi, sempre nostri comunque.
L'altro ieri i giornali veronesi mettevano in bella vista l'assessore Di Dio che con altri comprimari reggeva la fotocopia, di due metri per uno, di un assegno di 35 mila euri che il Comune di Verona ha elargito alla parrocchia dei Santi Apostoli per concorrere alle spese per la riparazione del tetto e dei muri lesionati.
Un mese prima c'era stata una analoga foto con analoga compagnia, eccetto il cambio di assessore, il regionale Giorgetti invece del comunale Di Dio, e la fotocopia di un assegno, di 200 mila euri anche questa di due metri per uno, tipo lenzuolo, stanziati dalla Regione.
Negati alla discrezione e gonfi di boria populista, uomini pubblici ostentano generosità con i soldi altrui anche quando sarebbe il caso, prima di elargire soldi nostri, di capire bene chi ha provocato il danno e chi, perciò, dovrebbe pagare.
Infatti in molti pensano che il danno alla chiesa sia stato provocato dalle ruspe che, a pochi metri di
distanza, hanno scavato una voragine per un parcheggio sotterraneo e, all'inizio, tutti i giornali davano per certa questa spiegazione poi, con il passare delle settimane, questa ipotesi è scomparsa mano a mano che si veniva a sapere che l'impresa degli scavi per il garage era la stessa che ha vinto la gara per il traforo sotto le Torricelle. Potenza del cemento armato!
Domanda : perché dobbiamo pagare noi?
In Consiglio Comunale qualcuno ha chiesto spiegazioni?
Da tempo immemorabile a casa mia ai primi di dicembre si fa il Presepio. Ateo, continuo a farlo perché racconta una bella storia. Una storia buona. Le statuine, (i “personaggi”), di artigianato povero, sono vecchissime, rovinate, scheggiate, lisciate da numerose mani soprattutto di bambini.
A Natale, resisterò con tutte le mie forze quando il sindaco Tosi, e il comandante dei vigili urbani, con al seguito le cineprese di Telearena e Telenuovo, verranno a casa mia per procedere all'espulsione degli extracomunitari clandestini Gesù Giuseppe e Maria.
Chiudiamo in allegria.
Con in mano i volantini per difendere il crocefisso nelle scuole, un attivista della Lega si è fatto scappare una serie di bestemmie durante una discussione con un passante e agli agenti spiegò che era arrabbiato perché aveva perso il lavoro. Speriamo che faccia un pensierino su come mai ha perso il lavoro e sul perché la sua Lega non parla mai dei problemi del lavoro ma solo di crocefissi, di bandiere, di clandestini e di ronde.
Giorgio Bragaja
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5 dicembre 2009
San Zeno, in piazza per addobbare l'albero
Verona. Gli Amici della Terra, di Verona, in occasione del Natale 2009 hanno pensato di offrire un abete natalizio a piazza Corrubio in collaborazione con il vivaio Fontana di Parona di via Preare 7 Verona. L' iniziativa dell'associazione per ringraziare tutti i comitati, gruppi e persone che si sono mobilitate contro il parcheggio e per le altre manifestazioni a difesa dell’ambiente. Per questo domani alle 15 verrà piantato un abete nel giardino di Piazza Corrubio da addobbare in compagnia. All'iniziativa sono invitati tutti: hanno già aderito i rappresentanti del comitato di Piazza Corrubio,(Ivo Spada, Mao Valpiana) il Comitato di cittadini contro il collegamento autostradale delle Torricelle (Alberto Sperotto), Comitato Insieme per Borgo Roma ( Sergio Mantovani) Associazione Veronareattiva (Daniele Nottegar), Comitato “fuori dal comune” di Cà di David (Mirko Simonaio) e il gruppo di Carnevalanti.
Dal sito www.larena.it 05/12/2009
1 dicembre 2009
4-5-6 dicembre / Wek End in Mostra
inaugurazione venerdi 4 dicembre ore 18.30
"i colori della vita...i colori delle differenze"
racconto cromatico di 'percorsi vissuti' dentro e fuori la differenza, sopra e sotto la diversità,
visti da angolature differenti, raccontati da vite diverse.
Un contributo alla complessità, alla fantasia, alla liberazione, alla necessità
di non uniformarci ad un modello sociale carico di odio, di prevaricazione e razzismo. Un impegno che non più esimersi dal partire da i colori della Nostra vita... i colori delle
Nostre differenze.
Organizzano:
ArciGay Udine" Nuovi Passi", arci lesbica Udine,
circolo Arci Mis(s) Kappa Udine, circoloPink-Wek End in Mostra Verona
Espongono:
Alice Castellani, Marco Favazza, Daniela Migaldi,
Roberto Aere, Leonardo Zanfretta, Angela Turri, Ermanno Baroncelli,
Ivan, Elena de Ghantuz Cubbe, Sandro Cappelletti, Stefano Marchi,
Heidi Casasola, Maria Teresa Pirillo,Oscar, Gianni Della Rossa,
Alice Conco, Marisa, Giulio Baistrocchi, Katia Zanier, Manila Lauzzana.
La mostra resterà aperta sabato 5 e domenica 6 dicembre dalle 15 alle ore 19.
Nei giorni successivi in orario di apertura della sede
via Scrimiari 7 Verona
29 novembre 2009
L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA
Domenica 29 Novembre 2009
CRONACA Pagina 8
OGGI CORTEO.
Oggi a Parona e in Bra. Nasce il gruppo di proprietari di terreni lungo il tracciato
Anti-traforo in piazza
Tosi: dialogo, niente stop
Il sindaco: «Referendum inammissibile e l’opera è nel programma Il confronto con il comitato? Soltanto per soluzioni migliorative»
Piantare alberi sul tracciato del passante, alle 10.30 al vivaio Fontana di Parona, e poi comizi e girotondo in Bra, dalle 15. Continua, oggi, la battaglia del comitato contro il passante nord e il traforo delle Torricelle. A cui si allea ora il neonato coordinamento degli espropriandi, formato da proprietari di terreni, case e aziende pure situati lungo il tracciato, da Poiano a Lugagnano.
Il sindaco Flavio Tosi però non si scompone. Neanche di fronte all’ordinanza di venerdì del tribunale di Verona, che non ha accolto il reclamo presentato dal Comune contro l'ordinanza del settembre scorso, con cui il tribunale condannava i Garanti a pronunciarsi subito sul quesito referendario presentato, e criticava pesantemente i ritardi del Comune e dei Garanti, che con il loro comportamento av rebbero intaccato i diritti politici dei cittadini. I diritti si riferivano alla possibilità, appunto, di indire un referendum e di svolgere un’attività di contrasto. «Il fatto è che non c’è più la materia del contendere», spiega Tosi, «perché i Garanti hanno già dichiarato inammissibile il quesito del referendum. Che non si farà» ;.
Anche il comitato però, presieduto da Alberto Sperotto, non si ferma. E, annunciando un ulteriore ricorso per ottenere un definitivo via libera al referendum, continua a chiedere a Tosi un confronto pubblico. Ma anche qui Tosi è irremovibile. «Ribadisco che il passante nord con traforo è contenuto nel programma elettorale della mia coalizione, a cui i cittadini hanno dato il consenso», spiega, «e quindi sono favorevole a un confronto su opere e soluzioni migliorative del progetto, come quello avuto con la seconda circoscrizione, ma non per dire no al progetto. Sperotto proponga migliorie e soluzioni reali su cui confrontarci. Ma per farlo, il traforo, non per non farlo».
ESPROPRI. A chiedere il confronto con Tosi ora c’è anche il coordinamento degli espropriandi. Che in una nota si presenta come «un gruppo di persone composto da imprenditori, lavoratori, padri e madri di famiglia accomunati dalla disgrazia di avere proprietà sul tracciato del traforo autostradale delle Torricelle tra Poiano, Avesa, San Rocco di Quinzano, via Preare, fin oltre il fiume, Parona, La Sorte, San Massimo e Lugagnano. Aziende, campagne e case costruite col lavoro di una vita, spesso di più generazioni, che ora rischiano di venire spazzate via da quest’opera assurda».
Prosegue la nota: «Dicono che verremo indennizzati, ma in realtà gli indennizzi consisteranno in cifre da fame. Le nostre case e le nostre aziende, su cui abbiamo sempre investito creando posti di lavoro, verranno valutate poco più di un camper o una roulotte. Molte aziende verranno completamente abbattute, altre saranno costrette a sospendere l'attività. L'unica cosa certa è che l'indennizzo non riconosce né l'avviamento commerciale né il mancato guadagno per la chiusura forzata». E conclude: «Nei nostri quartieri il sindaco e l'amministrazione hanno preso moltissimi voti promettendo il traforo a nord di Avesa e Quinzano. Poi il tracciato si è abbassato sempre di più fino a passare in mezzo a case e aziende agricole. Il sindaco mantenga la promessa o sospenda l'opera».
(Enrico Giardini)
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27 novembre 2009
CA' DEL BUE
Ca' del Bue deve essere convertito in uno stabilimento per il trattamento a freddo dei rifiuti!
Il Comitato si incatena!
Sabato 28 novembre 2009
alle ore 15,00
in Piazza Bra, fronte Liston
Coordinamento per il riciclo dei rifiuti contro l'inceneritore di Ca'del bue
L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA
Giovedì 19 Novembre 2009
CRONACA Pagina 20
AMBIENTE. Protesta in piazza Bra e poi a San Giovanni Lupatoto
No all’inceneritore
Il comitato s’incatena
Il 28 manifestazione generale
Quale veronesità
VENERDI’ 27 NOVEMBRE 2009
Alle ore 18.30
presso il CTG – Via Santa Maria in Chiavica 7
si terrà la presentazione del Volume edito dal Centro Turistico Giovanile,
dal titolo:
“QUALE VERONESITA’.
Identità e radici culturali ed umane veronesi in un mondo globalizzato”
Seguirà la presentazione
della tesi di laurea della dr.ssa Silvia Zampieri sul tema: “Per una storia del verde pubblico a Verona: scelte di tutela e valorizzazione nei resoconti delle sedute del consiglio comunale dal 1867 al 1926” - Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Verona –
INGRESSO LIBERO, Seguirà rinfresco.
23 novembre 2009
"Piantatela!", domenica 29 novembre in piazza Brà
* dalle 15 in Bra' per la Mani Informa Azione dove dire la vostra e...
* alle 17 per la Mani Festa Azione.
In molti hanno già dato la loro adesione: ci saranno i ballerini di tango, qualche performance, qualche proiezione e noi, che chiediamo risposte, non querele!
Dai, sarà una bella e, speriamo, tiepida giornata d'autunno.
Passa parola, il buon risultato della festa dipenderà anche da te!
Abbiamo molti volantini, chi volesse "darci una mano" a distribuirli si faccia avanti...
info:
gventoruzzo@gmail.com
presidente@traforo.it
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18 novembre 2009
In Marcia su Palazzo Barbieri
Sabato 21 novembre
alle ore 15
MARCIA DEI MILLE
da Piazza Corrubbio a Piazza Brà
Una manifestazione per difendere una piazza, un quartiere, l'intera
città dall'assalto dei cementificatori, dall'assedio delle auto.
Vogliono tagliare gli alberi per fare un parcheggio.
San Zeno è forse l'ultimo quartiere "popolare" della città: con il
parcheggio, sarà definitivamente sfigurato, come è accaduto in Piazza
Isolo.
Non si tratta di difendere solo l'autenticità di una piccola piazza, ma
è in gioco l'idea stessa di "piazza", aperta, conviviale, dialogante...
Con Piazza Corrubbio, vogliamo difendere tutte le piazze della città.
1.Per difendere San Zeno, il cuore di Verona
2.Per dire no al parcheggio che nessuno vuole
3.Per essere davvero “paroni a casa nostra”
Ritrovo alle ore 15 in Piazza Corrubbio
Ore 15,30 via Berto Barbarani, Rigaste San Zeno, Castelvecchio, via
Roma, piazza Brà
ore 16 a Palazzo Barbieri una delegazione chiederà di essere ricevuta
dal Sindaco
Il Comune deve ascoltare la volontà di chi difende la piazza, il
quartiere, la città. Non è accettabile che gli interessi economici di
una Ditta prevalgano sugli interessi vitali dei cittadini.
Gli amministratori sono stati eletti per tutelare il nostro futuro.
Facciano il loro dovere.
Comitato Salviamo Piazza Corrubio
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17 novembre 2009
Verona In
Etichette: INTERVENTI, STAMPA LOCALE
3 settembre 2009
IL SINDACO TOSI...
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Profezie d’autore, dal fondo d’un’altra Foresta nera...
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