A Radio Popolare il 29 dicembre 2009
Cinque mesi fa, il 21 luglio, da radio popolare parlai della possibilità che in una delle zone più tutelate e belle di Verona, le Torricelle, si attuasse un intervento edilizio devastante e cioè la trasformazione dell'attuale seminario stimmatino, a San Leonardo, in albergo di lusso.
Un hotel con 100 stanze, piscina coperta e scoperta, terrazza panoramica con ristorante, su una superficie di trentamila metri quadrati di cui 12 mila edificati.
La notizia era presa da un volantino distribuito alla Fiera di Milano dalla Palladium Group, società immobiliare tra le più importanti d'Italia collegata con la immobiliare ”Adige Docks” dei costruttori veronesi fratelli Mazzi.
La Palladium Group, per intenderci, ha progettato il recupero della Manifattura Tabacchi ed è in corsa per realizzare “L'Ecoborgo” (centri commerciali, residence...) nell'area dell'ex Seminario Vescovile di San Massimo cioè non è una accolita di sprovveduti che butta lì un idea tanto per dir qualcosa tanto più che alla Camera di Commercio risulta una dichiarazione esplicita “intervento edilizio relativo all'area della Casa San Leonardo e zone limitrofe.
In quella trasmissione mettevo in rilievo come parti importanti dei quartieri storici della città, e della collina che le fa da sfondo, sono proprietà, oltre che dei militari, anche del clero e che, con la crisi delle vocazioni e relativo abbandono delle strutture esistenti, occorreva la massima attenzione da parte dei consiglieri della opposizione per impedire interventi speculativi.
I consiglieri, a dire il vero, intervennero più volte ma senza avere risposte soddisfacenti.
L'assessore all'urbanistica affermò che “non ci risulta che ci siano richieste per l'area di San Leonardo e la zona è a destinazione collinare e agricola sottoposta a precisi vincoli e norme per il rispetto ambientale e paesaggistico della collina.
Già, però se ci guardiamo attorno ci accorgiamo che “ i precisi vincoli e norme” molte volte e, spesso proprio relativamente a proprietà del clero, sono andati a farsi benedire.
Ora la questione torna. Torna perché alcuni esponenti di “Sinistra, ecologia e libertà” affermano che il Comune non può continuare a fare la scimmietta che non vede, non sente e non parla. Affermano che “già sono stati fatti lavori di sbancamento e sono stati tolti degli ulivi secolari” e mostrano un documento affermando che si tratta di un contratto preliminare firmato dai padri stimmatini con la società Mazzi nel quale si parla della possibilità che in futuro le aree possano assumere vocazione edificatoria e “in particolare consentire la realizzazione in via preferenziale di una casa di riposo o, secondariamente, di un albergo”.
L'assessore all'urbanistica risponde così ”Chiudo la porta a qualsiasi velleità di costruire un albergo di lusso nella struttura religiosa però siamo disponibili a prendere in considerazione progetti di interesse pubblico, di ambito preminentemente religioso o legato al mondo della sanità”.
La porta sarà stata chiusa. Però non troppo bene. Si sentono gli spifferi.
Cosa significa “di ambito preminentemente religioso? “Una bella struttura di accoglienza per i pellegrini diretti al vicino (cento metri) santuario, con ristorante panoramico e, perché no, anche con piscina cosa sarebbe? Potrebbe benissimo essere considerata una struttura di “ambito preminentemente religioso” o no?
A proposito che fine ha fatto, o sta facendo, la casa di cura Chierego Perbellini cinquanta metri più in basso?
Veniamo ora al Natale con la bontà diffusa in ogni luogo.
Il sindaco leghista di Sona dichiara “io il crocifisso ce l'ho dappertutto, nel mio ufficio, nella mia camera da letto, nel mio cuore, nel mio portafogli”. Quest'ultima localizzazione lascia un po' perplessi.
Il presidente della Provincia Miozzi, a Natale, ha cucinato personalmente il risotto per i poveri.
Casualmente erano presenti giornalisti di tre quotidiani e operatori di due televisioni che non ci hanno fatto perdere nulla dell'avvenimento.
Nelle stesse ore i volontari dell'associazionismo, senza TV, cercavano i poveri, cacciati dal suo collega Tosi e dalle ronde, per dar loro una coperta e un pasto caldo.
Il vescovo Zenti scrive “ ..a Verona si riscontra un diffuso senso di tolleranza e persino di accoglienza e di ospitalità, al di là di singoli episodi che potrebbero smentirlo e che una eccessiva risonanza dà in pasto ad un pubblico per nulla critico e bisogna che i media riservino almeno il 50% del loro spazio alle buone notizie”.
Ma sì, singoli (insignificanti?) episodi come l'assassinio di Nicola Tommasoli, il pestaggio al bar Posta, l'aggressione al procuratore capo Schinaia, i diciassette indagati per varie aggressioni in centro storico, la curva sud dello stadio, lo sgombero dei Rom e dei senza tetto ecc. ecc...?
“un pubblico per nulla critico” ? Un pubblico che per Zenti va bene quando crede a Tosi e a Berlusconi ma non va bene se pensa che Verona sia una città con grossi problemi di intolleranza e violenza.
Una docente universitaria, mi segnala un fatto. Riassumo ma spero di mantenere tutto il senso del suo discorso:
” Lo studente Giacomo Salbego, eletto rappresentante in Senato accademico, con una civilissima lettera chiede al Rettore ragione dei fatti del 16 novembre cioè Feltri e Tosi che fanno lo spot elettorale a spese dell'Università, polizia che reprime gli studenti solo perché osano porre domande.
Lo studente commette l'ingenuità di usare la mail del Comune di Verona, essendo impiegato alla Biblioteca civica per il tramite di una cooperativa.
Nello stesso periodo il presidente dell'azienda trasporti del Comune di Verona Massimo Mariotti usa la mail dell'azienda pubblica per invitare i suoi camerati ad una festa privata il 28 ottobre, anniversario della marcia su Roma, specificando che è gradita la camicia nera.
Al presidente Mariotti nessuno dice niente e invece il Rettore Mazzucco si sdegna e lo studente Giacomo Salbego viene messo in ferie e gli è stato detto che è meglio che si licenzi se no sarà mandato a Prato.
L'idea che un rettore si muova a danno di un suo studente mi riesce insopportabile.
Aggiungo io: insopportabile e intollerabile. Mettiamo Mazzucco insieme a Tosi e a Zenti?
Su “Verona Fedele”, settimanale della Curia, don Fasani, portavoce del vescovo, rispondendo a una lettera di un lettore che si lamenta per gli insegnanti troppo multiculturali, cioè quelli che rispettano anche le altre religioni, cosi risponde: “...a forza di mandar giù anche i cristiani, quelli che hanno meno pazienza, potrebbero stancarsi, consegnando alla politica, cioè al braccio secolare, la difesa dei propri interessi e questo non sarebbe il massimo”.
Braccio secolare. Brunetta? Carabinieri? Forze armate? Polizia? Ronde Padane? Non sarebbe il massimo dice don Fasani.
Però se non c'è altro mezzo...
Giorgio Bragaja
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