29 dicembre 2010

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Il rovescio del traforo

Intervista della Redazione di Veramente.org ad Alberto Sperotto. Chiariamo un paio di cose che il Bugiardello cerca sistematicamente di confondere. 

-   Quanto costa ad oggi il traforo?
L’ultima bozza di convenzione, approvata dalla giunta il 13 gennaio, parla di 436milioni. Lo studio di fattibilità del comune di Verona parlava di 280 e Technital, l’ATI che ha vinto la gara per la scelta del promotore, indicava circa 290.
Prima delle elezioni, Corsi, dopo un sopralluogo al tunnel di Mori, disse che il traforo sarebbe costato meno dei 52 milioni messi a disposizione dalla Serenissima.
   -   Chi anticipa i capitali necessari e come si prevede di reperire i fondi?
Il traforo sarà realizzato in project financing, quindi il finanziamento sarà a carico del concessionario, il quale recupererà il capitale investito attraverso il pedaggiamento dell’opera e coi ricavi delle ulteriori opere di compensazione: 150 mila metri quadrati per il parcheggio scambiatore del Saval (1300 posti auto), una foresteria, un parcheggio per 130 camion a Verona nord con annesso albergo e auditorium per camionisti, fastfood, autogrill, pompe di benzina…
Ultimamente si sta parlando di un contributo di 52 milioni della A4 e di circa 30 dell’A22, niente di sicuro.
   -   Chi pagherà di fatto i costi del traforo e in che maniera?
Il traforo sarà pagato dai cittadini che utilizzeranno il traforo e le varie opere di compensazione. Da chi lascerà l’auto nel parcheggio del Saval e pagherà un euro all’ora (quando invece un parcheggio scambiatore dovrebbe essere gratuito per incentivarne l’utilizzo e gli eventuali ricavi dovrebbero servire per finanziare il trasporto alternativo all’automobile e non il traforo), da chi utilizzerà la foresteria e  le altre opere di compensazione (parliamo di una foresteria per i parenti dei degenti dell’ ospedale all’interno di un parcheggio scambiatore il cui ricavo finanzierà il traforo).
   -   Chi ha determinato i flussi di traffico sul traforo e sono pubblici questi dati?
Ad oggi gli unici dati ufficiali son quelli del promotore … come chiedere a un salumiere se il suo prosciutto è buono. Il Comune, comunque, ha commissionato a Sisplan nel luglio 2009 il nuovo piano generale del traffico urbano (PGTU) che dovrebbe essere stato consegnato – come da contratto –  nel febbraio 2010. Il piano dovrebbe anche giustificare il traforo e spiegare quali archi saranno decongestionati e quali peggioreranno, come varierà il tempo e velocità medie di spostamento per i cittadini di Verona. Dovrebbe spiegare se la congestione di Veronetta è data da traffico di attraversamento o interquartierale. Corsi continua a dire che i dati son confortanti, ma continua a tenere lo studio secretato.
La cosa probabile è che la congestione aumenterà a dismisura nelle arterie adiacenti ai caselli: via Fincato da una parte e  ponte del Saval, via Cristoforo Colombo e Corso Milano dall’ altra. L’incrocio di Corso Milano con via C. Colombo sarà drammaticamente congestionato.
Se il documento non è ancora pubblico vien da pensare che contenga informazioni che non è opportuno far conoscere prima dell’approvazione della variante urbanistica sul traforo.
E’ comunque molto curioso che la decisione di fare il traforo sia venuta molto prima di conoscere i risultati dello studio sui flussi del traffico.
   -    Cosa succederà  nel caso queste previsioni siano sbagliate per difetto?
In questo caso risulterà evidente a tutti che il passante nord non serve per decongestionare Veronetta bensì per collegare due caselli autostradali: Verona nord con Verona est.
   -   La bozza di convenzione mette il Comune al sicuro dagli imprevisti?
Assolutamente no: tutti i rischi d’impresa, gli imprevisti, sono a carico dell’amministrazione comunale: ritrovamenti archeologici, problemi idrogeologici, variazione dei tassi di interesse, problemi dei mercati finanziari e quanto altro non previsto sarà il presupposto per la ridiscussione del piano economico finanziario (che è secretato) con un prolungamento della concessione (ora 48 anni), aumento del pedaggio e nuove aree di compensazione per costruirci nuovi alberghi, parcheggi, fast food, autogrill … Di fatto tutta la progettazione urbanistica della parte nord di Verona sarà condizionata dalle necessità di un’opera inutile alla città.
L’assessore ha sostenuto giovedì che la bozza di convenzione sarà rifatta, ma ad oggi l’unica approvata dalla giunta e sottoscritta da Technital prevede queste clausole capestro che non hanno convinto neanche l’avvocato Cancrini incaricato dall’amministrazione ad esprimere un parere.
  -   Quali imprevisti ad oggi rimangono scoperti e possono comportare un aggravio di spesa?
Tutti quelli indicati dalla bozza. La soprintendenza ha indicato la zona “ad alto rischio archeologico”, i mercati finanziari sono traballanti, i tassi di interesse son già aumentati, le piogge ci hanno già allagato le cantine e i campi di Avesa … Quindi è certo che i 436 milioni son destinati ad aumentare …
  -   La vendita di automobili è in calo da due anni e anche gli introiti delle autostrade (al netto degli aumenti). In che maniera questo  scenario influirà sui piani economici del traforo?
Il piano economico finanziario si regge anche sui pedaggi. Quindi se i flussi di traffico caleranno (perché ci saranno meno auto o perché l’amministrazione deciderà di investire sul trasporto pubblico) il piano economico finanziario dovrà essere ridiscusso.
   -   Quale è il tuo giudizio sulla trasparenza degli atti amministrativi relativi al traforo e in che misura la cittadinanza è effettivamente informata sull’ iter di tali atti amministrativi?
Ottenere le informazioni è un’impresa da detective. Solamente a luglio gran parte della documentazione del progetto preliminare è stata resa disponibile per i cittadini che volevano presentare osservazioni alla variante urbanistica. Poche settimane utili in piena estate, senza la possibilità di accedere alla parte finanziaria del progetto. Secretati rimangono ancora il PGTU e il PEF … e va notato che le parole “piano economico finanziario” son presenti 17 volte su 18 pagine della bozza di convenzione. Come può un consiglio comunale deliberare se non ha accesso ai documenti?
Trasparenza è una cosa differente: organizzare incontri e mostre dove il progetto viene esposto, coinvolgere i cittadini nella scelta con gruppi di lavoro e, perché no, un referendum che viene osteggiato a tutti i costi … utilizzando i migliori avvocati sulla piazza. Ma se sono così convinti che tutti i veronesi lo vogliono, perché tutta questa paura di mostrare le carte e di fare il referendum?

12 dicembre 2010

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La pazienza ha un limite: la giunta accoglie lo 0,8 per mille delle osservazioni

Esatto, da non crederci: su 2453 osservazioni presentate dai cittadini e associazioni alla fine di una riunione di giunta, in pochi minuti, ne vengono accolte 2.
Ci ho provato, giuro, ma non ho parole per commentare.
Quindi lascio a voi i commenti ...



Lunedì, alle 15,30, il traforo in commissione IV
In fretta e furia, venerdì è apparso sul sito del comune la convocazione per lunedì alle 15,30.
10 giorni fa abbiamo chiesto al presidente della Commissione di essere ascoltati. Questa la sua risposta:
Sono Marco Comencini Presidente della commissione consiliare IV
La informo che la prossima settimana ho programmato varie sedute della commissione per esaminare il passante nord-traforo.
In attesa dell'approvazione in giunta prevista per oggi pomeriggio ho convocato la commissione consiliare lunedì ore 15,30 in sala blu dove avrà inizio l'illustrazione delle osservazioni in attesa di avere la proposta di delibera per il consiglio comunale.
Ho programmato successivamente la commissione per martedì 14 ore 14,30 e poi vedrò come procedere con altre date.
Se crede potrà essere presente come auditore alle commissioni da me presiedute.
Non è una grande concessione, visto che le commissioni sono ... aperte al pubblico.
Noi ci saremo, è importante esserci ... in tanti.

Consiglio comunale aperto al pubblico
Ancora nessuna risposta anche dal Sindaco X e dal presidente del consiglio comunale Fratta Pasini sulla nostra richiesta di organizzare il prossimo consiglio comunale sull'approvazione della variante urbanistica sul traforo in un luogo "capiente". 

Lunedì mattina terremo una conferenza stampa dove presenteremo il nuovo ricorso al TAR sul procedimento dell'autostrada delle Torricelle.

Tegnémo duro!

Questo il comunicato stampa sullo 0,8 per mille!
È un gesto di inaudita arroganza che solo 2 osservazioni su 2.459 siano state accolte dalla giunta comunale, peraltro riunitasi soltanto per pochi minuti. Questo la dice lunga sulla volontà di impegnarsi su un serio confronto sull'opera che, lo ricordiamo, ridurrà la congestione del 2% di Veronetta.
Per noi questo atteggiamento non è una sorpresa di Santa lucia: però ci aspettavamo qualcosa di più da un Sindaco eletto col 63% dei voti che dice di ascoltare tutti i cittadini ma che non partecipa agli incontri ai quali viene invitato e che accoglie meno dello 0,8 per mille delle preoccupazioni dei suoi elettori.
Lo vorremmo vedere, anziché ai dibattiti nelle tv nazionali, nelle nostre assemblee a rassicurare chi ad Avesa si vede già ora le case allagate, chi teme per la salute dei propri figli e per le loro aziende espropriate. Ma evidentemente questi sono argomenti che non gli interessano, che non portano consensi ... meglio occuparsi di mettere i dissuasori nelle panchine.
Speriamo di vederlo in consiglio comunale almeno nel prossimo dibattito sul traforo che abbiamo chiesto – senza ricevere ancora risposta – venga realizzato in un luogo, come la Gran Guardia, capace di contenere tutti i cittadini che hanno presentato le osservazioni.
Saremo presenti in tutte le riunioni delle commissioni – la prima sarà lunedi 13 alle 15,30 alla quale abbiamo chiesto di essere ascoltati, ma per ora c'è stato solo concesso il "diritto" di ascoltare – e del consiglio comunale alle quali invitiamo tutti i cittadini ad esercitare il loro diritto di partecipare.

11 dicembre 2010

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Ci sono le panchine anti-barboni nel presepe allestito in Tribunale

Il procuratore Schinaia: «Mi sembrano una cattiveria»
11/12/2010 
 


Zoom FotoC'è anche una panchina anti bivacco nello splendido presepe, lungo una decina di metri e sistemato in procura, preparato come ogni anno da Mario D'Onofrio, autista ai servizi giudiziari. E non è una presenza fatta a caso. Lo precisa il procuratore Mario Giulio Schinaia. Lo fa, però, dopo una premessa. «Non vuole essere un atteggiamento polemico verso le scelte della politica», premette il capo dei pm veronesi. Si tratta, invece, «di uno spunto di riflessione, un richiamo all'attenzione sul valore del presepio e del Natale e ai suoi ideali di tolleranza e aiuto a chi è povero».
Il procuratore sottolinea che «non è degno di noi rendere la vita ancora più difficile a chi non ha una casa». Schinaia ricorda che «Gesù Cristo ci ha indicato la via scegliendo di nascere in una grotta al gelo».
Una testimonianza fondamentale che sembra stonare e non di poco con le panchine anti bivacco. «Mi sembra una cattiveria», conclude Schinaia, «impedire a chi dorme al gelo un po' più di comodità».G.CH.

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Memoria Resistente 2011

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Ultimo anno per l'asilo di via Prato Santo

L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA

Venerdì 10 Dicembre 2010
CRONACA Pagina 19


INFANZIA. Verso la chiusura della scuola materna «San Vincenzo» che ha cresciuto generazioni di residenti del quartiere. La Curia intende vendere l'immobile


I locali dovranno essere liberati entro il dicembre 2011. Genitori preoccupati per il ventilato trasloco in lungadige Attiraglio, c'è anche l'ipotesi Arsenale

Borgo Trento, chiude la scuola materna «San Vincenzo». La Curia intende mettere a reddito il palazzo di via Prato Santo, di sua proprietà, e i locali dovranno essere liberati entro il 31 dicembre del prossimo anno. Preoccupati i genitori dei bambini: «Il quartiere rischia di rimanere senza asilo». Un asilo «storico», frequentato da generazioni di residenti nel quartiere.
Intanto, il progetto pervenuto negli uffici circoscrizionali di piazza Righetti per la costruzione di una scuola materna con asilo nido integrato negli spazi dell'ex Arsenale, è stato rinviato in Comune. A spiegare la risoluzione del consiglio è Alberto Bozza, presidente della circoscrizione: «Vi era un progetto sull'ex Arsenale già dibattuto e con un preciso quadro economico-finanziario che si supportava. Ora, se vi sono state modifiche, vorremmo conoscerle». Sulla richiesta dei genitori di avere una nuova sede, il consiglio circoscrizionale si è espresso suggerendo come «alternativa l'area ex americana in Lungadige Attiraglio».
Bozza ha rammentato che «si comprende l'esigenza di identificare uno spazio, ma quando è aperto un asilo di identità pubblica, per l'assegnazione si apre un iter di bandi». Sulla realtà dell'attuale materna San Vincenzo, Piero Fiocco, vicepresidente dell'associazione genitori che gestisce la scuola, interviene ricordando che «attualmente sono iscritti 95 bambini, di cui 45 al primo anno», ed evidenzia che «la soluzione di uno spazio lontano dall'attuale può andare bene se limitato nel tempo, questo perché quasi la totalità dei bambini sono residenti nella prima e seconda circoscrizione e giungono a piedi». La distanza! dell'area ex americana è anche per Giovanni Bosi penalizzante e dice che «un'eventuale lontananza della struttura dal quartiere può far perdere l'interesse da parte delle famiglie della zona».
Mario Gianelli, capogruppo del Pd in seconda circoscrizione, rileva che le «scuole materne pubbliche e private convenzionate con il Comune nel quartiere di Borgo Trento sono, ad oggi, solo due: l'Istituto de Vedruna, in via Camozzini, e la Scuola San Vincenzo». Gianelli, prosegue dicendo che «l'area più idonea per trovare spazio a una nuova scuola materna è l'interno dell'ex Arsenale» rimarcando che «l'ex caserma austriaca deve essere uno spazio al servizio del quartiere e questa è un'occasione per ribadire la sua natura al servizio del territorio».
Il progetto di una nuova scuola dell'infanzia con asilo nido integrato all'interno dell'ex Arsenale impegna gli spazi occupati dagli attuali capannoni 23 e 24, che non essendo originali del complesso saranno abbattuti, per un costo complessivo di 4milioni 145mila euro. La proposta prevede di accogliere nella nuova struttura 90 bambini a cui se ne aggiungono altri 32 nel nido. È indicato anche il cambio di zonizzazione urbanistica dell'area interessata: infatti, precedentemente vi era previsto un nuovo parcheggio interrato.
Dubbi sulla nuova progettualità dell'ex Arsenale sono espressi da Alfonso Vassanelli che ricorda: «Le idee per quanto riguarda l'ex caserma austriaca sono chiare, metro per metro, mentre con questo nuovo progetto si abbattono due capannoni laddove era già previsto un parcheggio interrato» e conclude dicendo che «se c'è un nuovo assetto per l'ex caserma austriaca, questo sia presentato».

10 dicembre 2010

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Da oggi permesso di soggiorno concesso solo a chi sa l'italiano

L'ARENA 
 
IMMIGRAZIONE. Da oggi scatta l'obbligo di legge previsto per gli stranieri che si regolarizzano. I candidati dovranno sostenere un test in una sede scolastica. La prova si svolgerà via web o, solo su richiesta, in forma scritta
Verona. Scatta da oggi l'obbligo per gli immigrati di conoscere la lingua italiana per ottenere il permesso di soggiorno. La Prefettura ha diramato una nota con cui informa che dal 9 dicembre entrerà in vigore il decreto del Ministro dell'Interno del 4 giugno 2010, il quale disciplina le modalità di svolgimento del test di conoscenza della lingua italiana, necessario per ottenere il rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, previsto dall'articolo 9 del decreto legislativo 286 del 1998 (Testo Unico dell'Immigrazione), che si svolgerà sulla base di intese con l'Ufficio Scolastico Regionale.
La stessa nota precisa che possono ottenere così il permesso di soggiorno gli stranieri extracomunitari regolarmente soggiornanti in Italia da almeno cinque anni, già titolari di un permesso di soggiorno in corso di validità, e che abbiano compiuto i 14 anni di età.
Pertanto da oggi i cittadini stranieri interessati, domiciliati nella nostra provincia dovranno inoltrare per via telematica alla Prefettura la richiesta di partecipazione, collegandosi all'indirizzo http//testitaliano.interno.it e compilando in ogni sua parte il modulo della domanda di sottoposizione al test di italiano. Contemporaneamente gli interessati compileranno, con le stesse modalità, anche la domanda di permesso di soggiorno CE diretta alla Questura.
La Prefettura convocherà, entro 60 giorni dalla richiesta, lo straniero per lo svolgimento del test in una delle sedi previste dall'Ufficio Scolastico Regionale. L'interessato, quindi, nei giorni successivi all'inoltro della domanda, dovrà tenersi informato, collegandosi allo stesso sito internet, in merito al luogo e alla data di convocazione; allo stesso modo potrà poi conoscere anche l'esito della prova.
Il test si svolgerà con modalità informatiche; su richiesta dell'interessato, potrà essere svolto in forma scritta.
Sono esentati dall'obbligo di svolgimento del test, secondo quanto prevede il decreto i figli minori dei 14 anni, gli stranieri affetti da gravi limitazioni alla capacità di apprendimento linguistico derivanti dall'età, da patologie o da handicap, attestate da certificazione rilasciata dalla struttura sanitaria pubblica, lo straniero in possesso di un attestato di conoscenza della lingua italiana per livello di conoscenza non inferiore ad A2 del quadro comune di riferimento europeo per la conoscenza delle lingue, rilasciato da un ente abilitato, lo straniero che ha frequentato corsi di lingua italiana in Centri provinciali dell'istruzione per gli adulti (che a Verona esistono da tempo e sono frequentati da moltissime persone straniere di tutte le età) e ha conseguito un attestato per livello corrispondente ad A2.
Inoltre sono esentati tutti gli stranieri che hanno titoli di studio legali riconosciuti in Italia o in Europa o che sono entrati in Italia ai sensi dell'articolo 27, comma 1, lettera a (lettori universitari), lettera c (professori universitari o ricercatori), lettera d (traduttori o interpreti), lettera q (giornalisti ufficialmente accreditati) del Testo Unico sull'immigrazione.

5 dicembre 2010

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Quel grande, inutile albero di Natale davanti a Porta Nuova

CIRCOLO PINK VERONA

Alla cortese attenzione della Dottoressa
PERLA STANCARI
Prefetto di Verona

Conosciamo i dati relativi alla disoccupazione nella nostra città e nella nostra provincia, conosciamo la precarietà che attanaglia molti ceti sociali, aumentano i disagi delle persone sole, degli anziani, delle giovani e dei giovani. Ma d’altra parte, non serve che leggiamo tante statistiche, basta l’esperienza quotidiana a dirci quali sono i veri problemi delle persone che ci circondano. Ed ecco che arriva Natale. No, anzi: ecco che si mette in moto la macchina che sollecita il Natale ad arrivare quanto prima. Luminarie, addobbi, musichette: tutto invita a pensare alla grande festa che unisce i cuori, e, ancor prima, le borse. Insomma, cambiano i tempi, il paese mostra segni di cedimento, mezzo Veneto soffre per le conseguenze dell’alluvione, eppure il Natale deve avanzare intrepido con i suoi segnali, come se niente fosse. Questa indifferenza ai tempi presenti ci sembra bene rappresentata dagli alberi di Natale, che una nota ditta installa nei punti nevralgici della città (forse quest’anno ci verrà risparmiato l’albero posto a due passi dal luogo in cui fu ucciso Nicola Tommasoli). In particolare, l’albero di Porta Nuova, pacchiano nella sua esorbitanza, travalica il monumento e insieme il buon senso, diventando emblema della sua stessa inutilità, della sua stessa insipienza. Non sappiamo che cosa il Comune di Verona riceva in cambio dell’ospitalità concessa agli alberi pubblicitari (sarebbe opportuno che un cartello, posto in bella vista, desse le necessarie informazioni alle cittadine e ai cittadini desiderosi di trasparenza). Non sappiamo, noi almeno, in che cosa consista lo scambio: sia quello che sia, l’importante è che tutto prosegue nel solco d’una tradizione, quella meramente commerciale, che fa a pugni con il momento storico contingente, con i bisogni e con i desideri delle persone, che avvertono, anche sulla loro pelle, la gravità dei problemi. Di sicuro un altro segno si presterebbe a meglio rappresentare tali problemi e la loro possibile soluzione: la stalla di Betlemme, sì, quella che ospita il bambino Gesù nella paglia, accanto agli animali, a due genitori respinti, ai pastori itineranti. «Gloria a Dio nell’alto dei cieli», dissero gli angeli festanti per quella nascita, secondo la testimonianza dell’evangelista Luca. L’innologia cattolica provvide a distribuire più equamente le speranze e le responsabilità, e aggiunse la celebre frase «e pace in terra agli uomini di buona volontà». Passarono i secoli, e gli studenti delle università americane, nei primi anni sessanta del secolo scorso, convertirono di nuovo la frase nel memorabile slogan «non c’è pace senza giustizia». Gli alberi del tipico Natale veronese, grassocci e un po’ volgarotti, inopportuni in tempi di crolli e di alluvioni, ci parlano d’uno squilibrio che nessuno, forse in obbedienza a ordini superiori, vuole vedere, nonché aggiustare. 

Il Circolo pink di Verona

23 novembre 2010

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Niente multa per la panchina



Il Comune deve rimborsare "Verona Città Aperta"


Il Giudice di Pace di Verona ha accolto l’opposizione del Comitato Verona Città Aperta contro l’ordinanza-ingiunzione della sanzione amministrativa di 329,58 euro per la presunta violazione dell’art.20/4 del Codice della Strada per “occupazione abusiva di sede stradale mediante la collocazione di due sedie ed un cavalletto di legno”.

I fatti risalgono al luglio del 2009.
Il Sindaco Tosi aveva fatto togliere le panchine dai giardini pubblici di via Prato Santo perché frequentate dai fruitori della vicina mensa Caritas.
Il Comitato Verona Città Aperta aveva quindi organizzato delle “sediolate” per protestare contro tale stupido atto repressivo che andava a danneggiare non sole le persone svantaggiate che nelle panchine trovavano l’unico punto di ristoro, ma privava tutti i cittadini del diritto a sedersi in un luogo pubblico.
Il Comune aveva quindi multato Mao Valpiana, ritenuto responsabile dell’iniziativa, per “occupazione della sede stradale” e per non aver pagato il canone di “occupazione di suolo pubblico”. Due multa da 165,00 euro e 148,00 euro, per 1,17 metri quadri occupati dalle due sedie.

Ne è nato un braccio di ferro fra il Comune e Valpiana: ricorso al Sindaco, ricorso alla Polizia Municipale, ricorso alla Prefettura, ricorso al Presidente della Repubblica.
Finalmente il Giudice di Pace ha fissato un’udienza per dirimere la vicenda, e oggi ha emesso una sentenza di pieno accoglimento delle nostre tesi.

Dunque, la nostra azione nonviolenta era lecita. Posizionare una panchina e delle sedie a disposizione di tutti, in un giardino pubblico lasciato sguarnito dal Comune, è cosa “buona e giusta”. Abbiamo affermato il diritto di tutti (ma proprio tutti, nessuno escluso) a sedersi in quello spazio pubblico.
Ora ci aspettiamo che il Comune rimetta al loro posto le panchine, senza l’odioso bracciolo divisorio. La multa è stata annullata, e la parte avversa condannata “al rimborso, a favore della parte attrice vittoriosa, delle sole spese versate a titolo di contributo unificato, pari a 38,00 euro”.

Valpiana batte Tosi 1 a 0 .


Mao Valpiana

Verona, 23 novembre 2010

21 novembre 2010

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Nasce Veronainblog









Alcuni amici del giornale Verona In hanno deciso di aprire un blog (www.veronainblog.it) per sostenerne le finalità riassunte nel progetto editoriale del periodico:

1) L’attenzione alla salute, all’educazione, al lavoro e all’ambiente.
2) La valorizzazione di una politica responsabile al servizio dei cittadini.
3) La diffusione dei valori che ispirano l’associazionismo e il volontariato.
4) La promozione culturale attraverso un linguaggio semplice e accessibile.
5) L’attenzione alle nuove culture in un’ottica di integrazione.
6) Il sostegno al dialogo e al confronto per una convivenza civile e pacifica.
7) La riscoperta dei valori della tradizione.


Intendono dare vita a un costruttivo dibattito attorno a questi temi, nella convinzione che il confronto sia non solo un ottimo strumento di democrazia, ma anche un’opportunità per costruire una città migliore.
Non solo: vogliono anche riempire lo spazio temporale tra un uscita e l'altra della rivista, che è trimestrale, dando rilievo agli avvenimenti, alle vitalità e alle iniziative che animano la città e il suo territorio di riferimento.
Il blog si rivolge a chi ha in mente stili di vita a misura d'uomo, a chi privilegia le buone relazioni con le altre persone e l'ambiente circostante, a chi conosce e ama le tradizioni di questa terra ma sa vivere attivamente nel presente, a chi vede nell'altro opportunità di confronto e crescita personale.

19 novembre 2010

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il CIPE non delibera sul traforo

Bella soddisfazione! Il Cipe oggi ha stabilito che l'Autostrada Serenissima, se lo vorrà e se ne avrà la disponibilità, potrà donare 53 milioni di euro al Comune di Verona per un'opera (il Passante Nord) di cui nessun cittadino, tranne forse i camionisti e gli speculatori, sente il bisogno. 

Una goccia nel mare rispetto ai 436 milioni di euro che saranno inizialmente necessari per completare il presunto anello circonvallatorio attorno alla città, senza contare che l'A4 promette questi soldi ormai da 15 anni, senza alcuna conseguenza. Ma questa volta sarà curioso vedere come si regolerà Banca Intesa la quale, acquistando quote da Gambari, in A4 è divenuta il socio privato di maggioranza relativa. Questo passaggio è una garanzia per i cittadini in quanto la decisione finale, qualunque essa sia, non si presterà al gioco delle parti dei voleri dei politici. 

La vera notizia, piuttosto, è che a differenza dei proclami passati nei quali il Traforo sembrava essere diventato opera strategica nazionale alla stregua del Ponte sullo Stretto di Messina o il Mose di Venezia, anche l'ultima delibera del Cipe di ieri non lo prende in considerazione. E se proprio lo vogliamo dire, nemmeno il Comune ha avuto l'ardire di presentarlo ad Oikos, la fiera dell'urbanistica dove tutte le amministrazioni venete presentano i loro più importanti progetti infrastrutturali che si tiene in questi giorni a Verona. 

C'è il filobus ma non c'è il traforo. Che si tratti di pudore o di prudenza?

Comitato di Cittadini contro il collegamento autostradale delle Torricelle