7 agosto 2010

Dalla pagina Facebook del Comitato NO AL TRAFORO DELLE TORRICELLE

La bella notizia arriva ieri sera (2 agosto, ndr), dall'avv. Trentini, che ci comunica ... dell'ordinanza "con cui il Tribunale ha deciso il reclamo che il Comune aveva interposto contro l'ordinanza del Giudice Scalera che aveva ordinato al Comune di consegnare i moduli (ricorderete che il Comune si era rifiutato, adducendo la tesi che le operazioni referendarie sono sospese nei tre mesi antecedenti e successivi alle consultazioni elettorali).
"Il Tribunale ha dichiarato cessata la materia del contendere (perché, nel frattempo i tre mesi erano decorsi) e ha di nuovo confermato quanto avevano già detto in passato i Giudice Lanni e Scalera - in due distinte ordinanze - e cioè che il divieto non riguarda le operazioni preparatorie (e tre!).

"Ma - soprattutto - il Tribunale ha detto una cosa importantissima: e cioè che la costituzione della commissione non ha fatto venir meno l'interesse alla celebrazione del referendum perché "... non può ritenersi che la commissione si collochi in una posizione di neutrale terzietà e di indipendenza rispetto all'Amministrazione Comunale".

"Le spese liquidate sono state fatte salve, e l'Amministrazione è stata ulteriormente condannata a pagare altri 3.000,00.


Questo il nostro comunicato di oggi (3 agosto, ndr):

Alla soddisfazione per l'ordinanza del Tribunale di Verona del ricorso dell'associazione cittadini per il referendum si aggiunge anche quella del Comitato dei cittadini contro il collegamento autostradale delle Torricelle.

"Da anni, ormai, denunciamo l'ottusità dell'amministrazione a rifiutare ogni confronto con chi esprime preoccupazioni sulle ripercussioni del passante Nord. Abbiamo rivolto al sindaco e all'assessore corsi domande senza ricever risposte, li abbiamo inutilmente invitati alle nostre assemblee e chiesto di essere ricevuti. E l'ultimo dei diritti negati è il cavillo pidocchioso con il quale hanno destinato solo i 30 giorni di agosto per le osservazioni dei cittadini su un progetto di varie centinaia di pagine.

"Su un'opera che ormai è arrivata a sfiorare il mezzo miliardo di euro, partendo da 60 milioni solo tre anni fa, non può non esserci un confronto con la città e il referendum avrebbe dovuto essere indetto dallo stesso Sindaco. Invece l'amministrazione ha fatto di tutto per scongiurarlo indicando che è costoso e che i cittadini si sono già espressi votando questa amministrazione che lo prevedeva nel programma, ... ma il programma non spiegava che l'intenzione era quella di costruire un'autostrada per 20 milioni di auto e camion, con due viadotti sull'Adige, con alberghi, autogrill, parcheggi per auto e camion, fastfood ...

"Ma l'ordinanza del tribunale fa capire che non basta che l'amministrazione decida di destinare decine di migliaia di euro per istituire una commissione – con il solo scopo di non far esercitare il diritto del referendum – che non possiede le caratteristiche di indipendenza. Una commissione, per essere indipendente, deve avere regole condivise e non decise da una sola delle parti.

"I soldi veramente buttati via sono quelli dei costi degli avvocati che il Comune paga per difendersi in tribunale per difendersi, e perdere, i ricorsi dei cittadini; sono i soldi per una commissione inutile, sono i soldi a cui viene condannata a pagare per rifondere le spese: 5000 euro nella prima ordinanza e 3.000 nella seconda.

"Tra le righe dell'ordinanza due cose si leggono chiare: le regole vanno rispettate da tutti, amministratori in primis, e che il Sindaco deve rispettare gli interessi di tutti e non solo di chi vuole far passare un'autostrada in mezzo alla città.

"La raccolta delle firme ha avuto un successo straordinario, con oltre 7000 firme raccolte nel primo mese di attività (oggi sono più di 8.300)  con centinaia di banchetti e migliaia di ore dei volontari. Continueremo con la raccolta fino a metà agosto invitando tutti coloro che lo volessero fare di consultare il nostro sito www.traforo.it per sapere dove trovare il banchetto più vicino.


Il sig. Tosi contro il presidente del tribunale di Verona

Ecco il commento del sig. Flavio Tosi sull'ordinanza del Presidente del Tribunale di Verona

“Credo che il referendum sul traforo non si farà, in quanto l’Amministrazione comunale ha adempiuto puntualmente a quanto chiesto dai promotori del referendum (una Commissione di studio per valutare le possibili conseguenze sulla salute dei cittadini e sull’inquinamento atmosferico derivanti dalla realizzazione del Passante Nord) nel quesito ritenuto ammissibile dal Comitato dei Garanti. Un referendum, quindi, a questo punto del tutto inutile: quasi un milione di euro letteralmente buttati via e sottratti, in un momento di gravi restrizioni finanziarie, a spese realmente utili e urgenti”. Questo il commento del Sindaco Flavio Tosi alle motivazioni contenute nell’ordinanza relativa alla definizione delle spese in un procedimento dichiarato estinto per la cessazio0ne della materia del contendere. “Mettere in dubbio l’imparzialità di un Ente di ricerca pubblico a carattere scientifico come l’Istituto Superiore di Sanità, la massima autorità italiana in materia, decisamente terza rispetto alle parti – aggiunge il Sindaco – è come mettere in dubbio l’imparzialità della Magistratura che, nel momento in cui chiede giustamente alla politica il dovuto rispetto istituzionale, analogo rispetto dovrebbe portare anche alle altre Istituzioni. L’ordinanza firmata dal Presidente del tribunale, invece, sembra ignorare lo svolgimento dei fatti: l’Amministrazione comunale ha chiesto all’ISS “di comunicare i componenti da inserire nella Commissione che dovrà realizzare tale studio”; il Presidente dell’ISS ha comunicato i 6 nominativi e la Giunta comunale ha semplicemente ratificato la proposta dell’Istituto stesso. Il Tribunale sembra pure ignorare (si legga il quesito referendario) che, diversamente da quanto afferma, sia la tempistica assegnata ai lavori della Commissione che le spese a carico dell’Amministrazione, sono esplicitamente richieste dai promotori del referendum”. “Temo – conclude Tosi – che questa ordinanza del Tribunale di Verona, sia un clamoroso errore che rischia di apparire ai cittadini come un’indebita ingerenza nella sfera di competenza della politica e dell’amministrazione comunale. Non si vede altrimenti perché i cittadini veronesi, invitati dal Tribunale a dubitare della terzietà dell’ISS, non potrebbero anche dubitare della terzietà, rispetto al Passante Nord, di un Tribunale che, uscendo dallo stretto ambito della causa civile, emette moniti di carattere politico – programmatico sul comportamento dell’Amministrazione comunale, prefigurando, per giunta, future eventuali decisioni giudiziarie”.

La replica dell'associazione cittadini per il referendum
Con riferimento al comunicato oggi inoltrato dall'ufficio stampa del Comune, in cui si afferma la convinzione del Sindaco secondo cui il referendum non si svolgerà e che la pronunzia del Tribunale sarebbe un clamoroso errore che rischia di apparire ai cittadini come un'indebita ingerenza nella competenze dell'Amministrazione tale da far dubitare della terzietà della magistratura - Cittadini per il Referendum osserva che il Tribunale ha semplicemente esercitato la funzione giurisdizionale spettantegli.
Tra l'altro, Il Tribunale ciò ha fatto pronunziandosi su un reclamo presentato dalla stessa Amministrazione Comunale, e valutando se fosse o meno fondata la tesi sostenuta dal Comune circa il conseguimento dell'obiettivo cui mirava il referendum, pervenendo alla soluzione negativa, per le ragioni già illustrate.
Non si può dunque assolutamente dire esservi stata alcuna ingerenza in ambiti di competenza dell'Amministrazione.
Quanto al tono delle critiche mosse all'operato del Tribunale, i promotori del referendum sentono il dovere di esprimere il loro sconcerto: a tutti è consentito non condividere le decisioni dei giudici; meno consentito deve ritenersi affermare, di fronte a decisioni non gradite, che i cittadini sarebbero legittimato a dubitare della terzietà di un giudice.
Cittadini per il Referendum
il coordinatore
avv. Carlo Trentini

La nostra replica
È difficile comprendere per quale motivo il sindaco sia così preoccupato dei costi del referendum che è un sacrosanto diritto e non si preoccupi di quanto i cittadini dovranno pagare in termini di salute, territorio e di denaro per ripagare di un'opera che già sfiora i 500 milioni.
Ogni azione che porti i cittadini ad esprimere un parere, che sia un referendum, o una tornata elettorale come quella che è servita ad eleggere il sig. Flavio Tosi a sindaco di Verona, son sempre soldi ben spesi e nessuno lo dovrebbe mai mettere in discussione. Le sentenze, comunque, vanno sempre accolte con grande rispetto, che facciano piacere o no.

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