1 luglio 2010

Scelta di CIVILTA': non costruite un Centro di Identificazione ed Espulsione !

COMUNICATO STAMPA

Sinistra Ecologia Libertà di Verona interprete dei sentimenti di giustizia e di solidarietà della maggioranza dei veronesi, fedele alle norme contenute nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e nella Costituzione italiana, ritiene che i valori di libertà e di dignità degli uomini e delle donne siano inalienabili e che non possano in nessun caso essere violati, né disattesi. Privare della libertà le persone è un atto estremo che può essere giustificato solo nei confronti di chi si è macchiato di reati gravi ed ha compiuto azioni delittuose rilevanti, per cui la detenzione deve rappresentare giusta "punizione" e percorso di recupero umano.
Come è noto, oggi in Italia, sentenze e condanne definitive che infliggono fino a 2 anni di carcere non prevedono alcun giorno di detenzione effettiva per il colpevole riconosciuto.
Ne sanno qualcosa il sindaco Tosi e i suoi colleghi della Lega condannati a due mesi di reclusione.
Il Centro di Identificazione ed Espulsione, denominato CIE, è un luogo ove vengono detenuti e privati totalmente della libertà, esseri umani che, pur non avendo compiuto alcun delitto, hanno il torto di non avere documentazione burocratica idonea, riconosciuta o rilasciata da parte delle autorità statali italiane.

Va ricordato che tra i clandestini c'è chi, pur residente regolarmente in Italia da anni, ha perso il lavoro "regolare" (spesso a causa di crisi aziendali) per cui, per legge, non gli viene rinnovato il permesso di soggiorno.
In molti di questi casi il lavoratore che ha perduto il lavoro "regolarizzato" riesce a trovare altri lavori da datori di lavoro che non intendono regolarizzare, così il permesso non può essere rinnovato. Tra i clandestini c'è chi svolge un lavoro, ma che il datore di lavoro non può regolarizzare in virtù della legge Bossi-Fini e delle sue applicazioni (come è noto non è la domanda e l'offerta che regola questo mercato del lavoro, ma le scelte governative con i decreti sui flussi sempre inferiori, dal punto di vista numerico, alle richieste delle organizzazioni imprenditoriali italiane). Talvolta ci sono sanatorie con le quali è possibile regolarizzare chi già lavora, ma sono quasi sempre rivolte a collaboratrici domestiche e badanti. Tra i clandestini ci sono anche coloro che fuggiti da persecuzioni, torture, genocidi, guerre intendono chiedere o che sono in attesa di asilo politico e coloro che sono semplicemente scappati da carestie, povertà estreme, fame e sete, causate spesso da mutazioni climatiche di cui non sono responsabili o da prelievo di loro risorse da parte di multinazionali occidentali talvolta anche in modo violento.
Si vuole togliere libertà e dignità umana a queste persone con la detenzione nei CIE.

Ad imprigionare, non ad altro, servono i CIE.
Qualcuno afferma che tra i clandestini c'è anche chi delinque. Ma questa è tutta un'altra storia! Per chi delinque c'è il tribunale e c'è il carcere.
Per questo Sinistra Ecologia Libertà non solo chiede che le autorità veronesi non lavorino, come stanno facendo il sindaco Tosi e gli esponenti della Lega e della destra in accordo col potere centrale romano, per costruire un CIE anche a Verona, ma che nessun CIE sia costruito né a Verona, né in altre parti d'Italia.
Diciamo NO ai CIE solo e semplicemente per ragioni di "civiltà" e per il rispetto che si deve ad ogni essere umano vivente, anche se povero e privo di ogni altro diritto, compreso quello di vivere.
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTÀ di VERONA
Verona 30 giugno 2010

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