16 luglio 2010

"Panchina del Comitato Verona città aperta a disposizione di chiunque voglia sedersi nei giardini di Via Prato Santo"

A un anno giusto da quando  (il 9 luglio 2009) il Comitato 'Verona, città aperta'  ha istallato nei giardini di Via Prato Santo, allora completamente abbandonati all'incuria, una panchina verde brillante con tanto di targhetta di ottone che recitava "Panchina del Comitato Verona città aperta a disposizione di chiunque voglia sedersi nei giardini di Via Prato Santo", rimossa (con tanto di multe per 'occupazione di luogo pubblico') dopo meno di 24 ore, sostituita da 2 sedie  (a loro volta rimosse il 14 luglio 2009) anche le circoscrizioni si accorgono dell'importanza di quello che esponenti di primo piano della destra che ci amministra definiscono, non a caso, un simbolo! Secondo il capogruppo della Lista Tosi i braccioli divisori "hanno un valore anche simbolico di quello che è il nostro impegno sul territorio” che è, evidentemente, quello di rendere invivibili gli spazi verdi della città (e non solo!), togliendo le panchine (Prato Santo), inserendo i braccioli divisori (tutta la città), tagliando le fronde ombreggianti (Regaste San Zeno) o devastandoli (Piazza Corrubbio e altre)...!
Anche per 'Verona, città aperta' la panchina donata alla città era un simbolo contro le scelte incivili dell'Amministrazione: era il simbolo della città diversa che sogniamo della socialità per cui lottiamo, di una convivialità rinnovata che promuoviamo. 
Grazie al nostro impegno ora i giardini di Via Prato Santo sono stati ripuliti: mancano ancora le panchine, ma la mozione 'antibracciolo'  ci fa, dopo una anno, ben sperare!

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