27 luglio 2010

Esito della conferenza stampa Tutt'in piedi.

Un ricorso al Giudice di Pace, è l’ultimo atto del Comitato Verona Città Aperta che da oltre un anno si oppone alle multe che il Comune ha emesso contro la presunta occupazione di suolo pubblico (un metro quadrato e diciassette centimetri!) per due sedie installate al posto delle panchine che non ci sono più. Si è svolta questa mattina, nei giardini di Via Prato Santo, la conferenza stampa del Comitato Verona Città aperta, per fare il punto sulla vicenda “panchine”.
 
Nel rinnovato giardino di Via Prato Santo le panchine non esistono, nonostante un cartello bene in evidenza “vieti” di bivaccare sulle panchine stesse. Quali? Non si sa! Dopo le proteste dell’anno scorso (che il Comitato aveva messo in atto in risposta alla rimozione delle panchine effettuata dal Comune per impedire ai fruitori della mensa per i poveri della Caritas di via Prato Santo di utilizzarle come luogo di ristoro - forse su suggerimento della vicina sede della Lega Nord...), si è sviluppata una lunga serie di denunce, ordinanze, multe e ricorsi (al Sindaco, al Prefetto, al Capo dello Stato e al Giudice di Pace) che nel frattempo hanno fatto lievitare la multa fino a raggiungere la cifra di 329,58 euro – che il Comitato fa sapere di non avere nessuna intenzione di pagare). La situazione dei giardinetti di Via Prato Santo è simbolica – secondo gli attivisti di Verona Città Aperta – della trasformazione subita in questi ultimi anni da Verona: da “città dell’amore” a “città dei divieti”. 
 
E proprio nel corso della conferenza stampa gli organizzatori hanno infranto ben due recenti ordinanze del Sindaco: hanno offerto un aperitivo alcolico ai convenuti (è vietato bere alcolici nei giardini pubblici) e hanno chiesto e raccolto pubblicamente contributi per coprire le spese dei bolli necessari per i ricorsi (è vietato effettuare “accattonaggio”).
 
Il confronto a distanza tra L’Amministrazione e il Comitato, prosegue.

Comitato Verona Città Aperta

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