1 maggio 2010

GRANDI OPERE. Nuovo invito del Comitato che contesta Tosi

«Traforo, il sindaco
venga in assemblea»

Scontro su sondaggio, flussi di traffico, contributi

  • Lunedì 26 Aprile 2010
  • NECROLOGI,
  • pagina 19
Il comitato antitraforo non si dà per vinto e lancia al sindaco Tosi un nuovo invito a partecipare a un incontro pubblico. «Se il sindaco è davvero così aperto al dialogo come dice», afferma il portavoce del comitato Alberto Sperotto, «accetti questa volta l'invito per l'assemblea pubblica che si terrà giovedì 13 maggio nella parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice alle 20.45. Finora, nonostante gli innumerevoli inviti, ha sempre rifiutato di parlare con chiunque, anche con gli espropriandi».
Il comitato antitraforo, chiede in particolare «che fine hanno fatto le promesse del sondaggio informato per sentire il parere dei veronesi: nessuno – comitato di cittadini contro il collegamento autostradale delle Torricelle, Associazione cittadini per il referendum o Coordinamento degli espropriandi – è stato contattato nonostante la disponibilità manifestata a stabilire un percorso comune. E che fine ha fatto l'impegno di costituire una commissione, prima dell'indizione della gara, per valutare le ripercussioni sanitarie dell'opera?».
Tra un mese, come ha anticipato ieri al nostro giornale il sindaco Flavio Tosi, dovrebbe essere pronta per il Consiglio comunale la delibera di variante urbanistica per il Traforo ed entro l’anno si dovrebbe svolgere la gara, tenendo presente, ha detto Tosi, che nel conto economico non sono ancora stati considerati i soldi che dovrebbero arrivare dalle due società autostradali, Autobrennero e Serenissima. In tutto, ci sono in ballo un’ottantina di milioni di euro.
«Ma su questi 80 milioni di euro promessi dalle Autostrade», ribatte il comitato antitraforo, «nessuno ha nozione precisa tranne lo stesso sindaco, il quale tuttavia continua a riportare chiacchiere e non fatti. Come nel caso dell'equilibrio economico finanziario: non è vero che il privato si accollerà tutti i rischi, visto che secondo la bozza di convenzione, al Comune rimane in carico il rischio della variazione dei flussi di traffico (impegnandolo, di fatto, a garantirli per 49,6 anni); il rischio della variazione dei tassi di interesse; il rischio archeologico e idro-geologico. Inoltre, il Comune si impegna a garantire che la tangenziale Sud sarà a pedaggio».
Tosi ha sostenuto, invece, che il Comune non dovrà garantire flussi di traffico, ma sarà il committente ad accollarsi il rischio di impresa.
«Se il sindaco ha in mano informazioni diverse, le provi. Ma i fatti al momento mostrano che gli studi sui flussi di traffico e sugli altri rischi sono stati eseguiti solo dal Promotore: che cosa succederà se la ditta sta sovrastimando i flussi o sottostimando i rischi? Chi pagherà? È scritto nero su bianco sulla bozza di convenzione: il promotore potrà espropriare ai cittadini di Verona altri terreni pagandoli al valore di esproprio per farci autogrill, fast food, alberghi e parcheggi». L’impegno dell’amministrazione, invece, è che le aree di compensazione previste non possano aumentare ma caso mai, in altri eventuali progetti, soltanto diminuire.

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