7 marzo 2010

TRAFORO, AVANTI TRA RICORSI E LITI

L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA

Martedì 02 Marzo 2010
CRONACA Pagina 11


GRANDI OPERE. Ieri sera dibattito in seconda circoscrizione con molti malumori per il caso esploso in Giunta


«Il Traforo, non può diventare oggetto di baratto nella maggioranza con questioni politiche come il caso Benetti, perché è una cosa troppo importante e delicata». Il presidente della seconda circoscrizione (Borgo Trento) Alberto Bozza smentisce le voci di ritorsioni da parte di settori del Pdl che non digeriscono il passaggio dell’assessore all’Istruzione dall’Udc ai berlusconiani sotto l’ala protettrice del sottosegretario Aldo Brancher. Bozza, tuttavia, non mimizza le tensioni: «Il caso Benetti è di estrema gravità, ma viaggia su binari diversi e nel Pdl non c’è intenzione di strumentalizzare le due faccende o di farne materia di ricatto». Tornando sul tema del Traforo delle Torricelle, il presidente Bozza afferma che il progetto all’esame del Consiglio di circoscrizione «è frutto di un confronto costruttivo ma anche duro e critico poiché l’opera ha un impatto molto forte e all’interno della coalizione abbiamo battagliato per avere garanzie di tutela del territorio ottenendo cambiamenti sostanziali».
ESPROPRI. Intanto, con la pubblicazione dell’avviso all’albo pretorio comunale, sui siti web di Comune (www.comune.verona.it) e Regione (www.r veneto.bandi.it) e sui quotidiani locali, ha preso il via il procedimento di esproprio delle aree necessarie alla realizzazione di quello che Palazzo Barbieri chiama «anello circonvallatorio a nord con traforo delle Torricelle». I proprietari delle aree interessate adesso, hanno 30 giorni di tempo per inviare eventuali osservazioni. Gli elaborati potranno essere consultati il mercoledì dalle 9 alle 13 o in altre giornate, previo appuntamento telefonico allo 045.8079267 e allo 045.8079361 negli uffici del settore Mobilità e traffico di lungadige Galtarossa 20/b.
Ma il coordinamento degli espropriandi promette battaglia e annuncia una manifestazione sotto Palazzo Barbieri «con le carriole, i nostri animali, i trattori e i carri spargi letame». E promettono: «I nostri avvocati sono al lavoro, ci opporremo con tutte le nostre forze agli espropri e ad un'opera che nessuno ha avuto il coraggio di spiegare». E tornano ad attaccare l’assessore alla mobilità Enrico Corsi. «Declinando l’invito a partecipare a un incontro in sala Marani, Corsi aveva definito "prematura" un'assemblea pubblica fino a quando non saranno definite le particelle degli espropriandi, ma il giorno dopo», afferma Paola Fontana del coordinamento, «la lista degli espropriandi veniva pubblicata sui giornali, dando così avvio non al confronto, ma alla procedura di esproprio, per non dire che il 13 gennaio l’assessore si era detto disponibile a discutere “forme alternative” all'esproprio, mentre ora tira dritto per la sua strada». I proprietari dei terreni, infine, parlano anche di «elenco zeppo di errori, omissioni e imprecisioni» e annunciano «osservazioni e, se necessario, i dovuti ricorsi». Tra l’altro fanno presente che gli espropriandi «risulterebbero essere 441 contro i 600 annunciati».
REFERENDARI. Non demordono neppure i Cittadini per il referendum che ieri, informa il loro portavoce Carlo Trentini, hanno inviato una nuova diffida al Collegio dei garanti di Palazzo Barbieri, che invocando le regole dello Statuto comunale aveva decretato lo stop alle procedure per la consultazione, e al segretario generale Francesco Marchi.
CGIL. Infine, contro il Traforo si dichiara anche Carla Pellegatta, segretario generale della Cgil-Verona in una dichiarazione anticipata dal periodico Verona In. «La considero una scelta sbagliata», afferma la dirigente sindacale, «non solo perché ritengo sia un'opera inutile, dannosa e assolutamente incompatibile con il territorio e la tutela dell'ambiente, ma anche perché con le stesse risorse si potrebbero mettere in atto interventi davvero necessari per chi oggi è in gravi difficoltà per effetto della crisi economica».



 PASSANTE DELLE TORRICELLE. In sala Marani Consiglio di circoscrizione aperto ai cittadini. Che manifestano all’assessore i loro dubbi

«Il referendum sul traforo non si può fare»

Marco Cerpelloni


Corsi: «Opera dichiarata di pubblica utilità, impossibile fermarla. Vedrete, sarà un polmone verde»

  • Mercoledì 03 Marzo 2010
  • CRONACA,
  • pagina 9
Traforo, resta acceso il confronto. Lunedì sera in seconda circoscrizione i cittadini hanno potuto intervenire chiedendo chiarimenti sulle nuove modifiche all’opera. Ad accogliere le istanze, l’assessore alla Mobilità Enrico Corsi. Ha presentato gli aspetti tecnici del progetto Giorgio Zanoni, dirigente dell’ufficio traffico. In sala, l’incontro si è tenuto al Centro Marani, erano presenti i consiglieri comunali Paolo Zanotto, Stefania Sartori, Giancarlo Montagnoli, Elio Rocco Insacco e Ciro Maschio. Tra il pubblico anche il presidente del comitato contro il collegamento autostradale delle Torricelle, Alberto Sperotto. Il consiglio circoscrizionale è stato diviso in due parti dopo la presentazione da parte dell’opposizione di una mozione pregiudiziale per mancanza di documentazione. I capigruppo hanno concordato di mostrare il progetto dell’infrastruttura per poi riprendere la prossima settimana il dibattito e passare al voto.
L’assessore Corsi ha ribadito l’intenzione dell’amministrazione di procedere: «Resta fondamentale portare a termine il programma dell’amministrazione con quest’opera strategica e fondamentale. La situazione della viabilità va risolta e questa è una risposta, come lo è la filovia per il trasporto pubblico di massa». Corsi poi sottolinea come «quest’opera tuteli al massimo il territorio» e particolarmente l’area di «Avesa, Ponte Crencano e Quinzano, dove resterà interrata». L’assessore ha aggiunto che «l’infrastruttura creerà un polmone verde, in quanto sulla sua copertura non si potrà costruire: è un sistema ecologico, con sistemi di ultima generazione nel rivestimento delle pareti, nella pavimentazione e nel filtraggio dei fumi». Si è soffermato anche sull’unica opera di compensazione nel territorio della seconda circoscrizione, nell’area di via Preare, dicendo che «il parcheggio scambiatore potrà dare una risposta anche alle esigenze dell’ospedale» e annunciando che «vi passerà il filobus e vi saranno bus navetta per il nuovo polo ospedaliero». Corsi ha spiegato come il traforo sia in grado di «intercettare il traffico che oggi attraversa Parona» per, poi, proseguire sul tema del pedaggio, dicendo che «si potrebbe arrivare anche a esenzioni per una parte della città».
I cittadini hanno manifestato, anche con forza, i loro dissensi. Vogliono conoscere «l’impatto del traffico su via Mameli» che Corsi dice «essere, oggi, per il 60% di attraversamento». Sugli espropri, l’assessore interviene dicendo che «l’amministrazione, pur considerando l’interesse generale su quello del singolo, si rende disponibile a collaborare per trovare una soluzione comune». L’intervento del consigliere Zanotto ha evidenziato l’esigenza di «avere trasparenza per un’opera così importante», aggiungendo che «è comprensibile l’ansia degli espropriandi, poiché prima della delibera di pubblica utilità non si è parlato del tipo di traffico». I cittadini rimarcano che «la città non deve diventare la scorciatoia di un traffico che si rivela essere non solo cittadino, ma anche provinciale e, persino, regionale». Sperotto prosegue sulla possibilità di procedere con la consultazione popolare «voluta dalla maggioranza dei cittadini secondo recenti sondaggi». Corsi ribatte dicendo che «la domanda di referendum è nulla e non praticabile qualora si crei danno all’amministrazione pubblica. Con la dichiarazione di pubblica utilità si entra in una fase di non ritorno. La ditta, se si impedisce la realizzazione dell’opera, acquisisce un diritto risarcitorio».
L’ultima richiesta di referendum, avanzata da un comitato presieduto dall’avvocato Carlo Trentini, è stata «congelata» dal Comune, e non dal Collegio dei garanti, per la concomitanza dell’iter referendario con la campagna elettorale delle regionali. Il Collegio dei garanti (presidente Canevaro, Maccagnani e De Petris), che ha il compito di giudicare l’ammissibilità del referendum, non ha imposto alcuno stop e anzi ha chiesto per lettera al Comune di notificargli i quesiti proposti, sollecitando una decisione in merito alla prosecuzione o meno dell’iter.

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