1 marzo 2010

E' USCITO IL NUMERO DI MARZO 2010 DEL GIORNALE VERONA IN






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Tra gli argomenti di maggior rilievo segnaliamo:

1) Inchiesta sulle grandi opere nel veronese per le quali è prevista una spesa di 20 miliardi di euro. L'enormità della cifra apre il dibattito sulla necessità di coinvolgere i cittadini quando le decisioni da prendere incidono profondamente sul futuro loro e del territorio. A questo argomento, e sul timore di infiltrazioni mafiose, è dedicato anche l'editoriale.

"Traforo, inceneritore, Mediana, nuove autostrade Nogara-Mare e Tirreno-Brennero, Sistema delle tangenziali venete. E poi ancora: riqualificazione delle Ex Cartiere di Basso Acquar, Motorcity della Bassa, Centro agroalimentare di Trevenzuolo, District Park di Vigasio, Interporto di Isola della Scala, nuova porta autostradale di Nogarole Rocca. Senza contare la Tav e l’Alta capacità.
L’elenco delle grandi opere in progettazione sul nostro territorio è a dir poco impressionante. Se sommiamo il valore preventivato per ciascuna di esse, troviamo che Verona è il baricentro di investimenti in opere infrastrutturali per l’incredibile cifra di 20 miliardi di euro.
Quasi nessuna di esse è ancora avviata, ma tutte sono approvate, o in via di approvazione. È tuttavia evidente che questa colossale massa di cemento e asfalto qualche problema lo pone. A cominciare dai costi, sui quali gli amministratori pubblici sono abituati a glissare, dal momento che molte opere sono finanziate in project financing: si suppone, cioè, che si ripaghino negli anni con pedaggi o con altre opere private inserite nel progetto in grado di fruttare dei soldi (le cosiddette opere “compensative”). Ma chiedersi chi sia il responsabile del rientro dei capitali e chi se ne fa garante non è una domanda oziosa." (di Michele Marcolongo)


 
2) Nuovo polo ospedaliero di Borgo Trento. Sicuramente all'avanguardia per tecnologia creerà però grossi problemi ai quartieri limitrifi dove saranno ricavati parcheggi per 5 mila auto. Preoccupati anche i residenti dei quartieri Catena e Navigatori.

"Gli austriaci le concepirono come un imponente sistema difensivo attorno al territorio di Verona, guidati dalla maestria dell’architetto Franz von Scholl. Così mura, bastioni, caserme e rondelle hanno resistito per più di un secolo a baionette, cannoni e bombe. Ora le fortificazioni si preparano a un’invasione che metterebbe in difficoltà perfino il feldmaresciallo Radetzky. Migliaia di auto sono pronte a varcare i cancelli di Forte Procolo e dell’ex caserma Riva di Villasanta, prima veneziana e poi francese e austriaca, che ha spalancato le porte per la prima volta qualche settimana fa per mostrare le future aree destinate a parcheggio. In due cortili, di cui uno enorme che guarda verso la collina, verranno disegnati settecento stalli, tutti destinati ai dipendenti ospedalieri. Ma il mese scorso era già toccato all’Arsenale, maestoso complesso militare di epoca ottocentesca, lo sfregio di trasformarsi in posteggio per i lavoratori di borgo Trento. Vecchi portoni che si spalancano, cortili e distese erbose spianate in fretta e furia con operai che intingono i pennelli nei secchi e disegnano centinaia di strisce. Blu, bianche, gialloblù: sui colori l’Amministrazione si sbizzarrisce." (di Laura Lorenzini)


3) Dipendenza da gioco. Si inizia per scherzo, magari con una vincita, e può accadere di vivere un incubo che si mangia lo stipendio con tragedie familiari e fenomeni delinquenziali. Verona non è immune. L'impegno del giornale contro questo fenomeno.

"Dopo i mercatini a chilometri zero, anche il casinò. Perché quindi spostarsi fino a Venezia, se a pochi passi dall’Arena è già possibile trovare una comoda sala con slot machines, postazioni per giocare a poker Texas Hold’em e da pochi giorni con tanto di roulette? Contraddizioni dei tempi moderni. La tentazione di cedere alle lusinghe del gioco – unico settore in controtendenza nonostante la crisi economica – è una realtà che tocca da vicino anche i veronesi. E con l’imbarazzo della scelta: dalle tabaccherie ai bar, dagli autogrill ai supermercati, dalle sale Bingo a veri e propri salotti dell’azzardo. Casinò della porta accanto, dove è possibile provare il brivido di veder girare la pallina di una roulette. O fare una partita a poker: un tempo relegato tra le mura delle case da gioco, oggi passatempo per ragazzi ed adulti." (di Marta Bicego)



4) Forum con i vertici di CGIL-CISL-UIL Verona per fare il punto sulla crisi economica e il problema occupazionale.

"Parola d’ordine: crisi. È questo il termine che ha convinto a Verona tutte le categorie produttive, le istituzioni e i servizi, a sedersi intorno a un tavolo insieme ai sindacati. Cgil, Cisl e Uil raccolgono continue domande di cassa integrazione, e non soltanto dagli industriali. Sono anche protagonisti della cabina di regia, il Crevv, promossa dalla Provincia per concertare gli interventi e ripensare lo sviluppo della città. Se è vero che crisi significa anche cambiamento, forse qualcosa si muove nella mentalità veronese, quella china e operosa nel coltivare il proprio orticello. E forse, passata la buriana, si inizierà un percorso più collaborativo. Ecco cosa ne pensano i sindacati confederali di Verona." (di Fabiana Bussola)


Grazie,

Giorgio Montolli

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