L'Arena
SCAVI & SCOPERTE. Solinas: «L’area di San Zeno va tutelata e conservata»
«In piazza Corrubbio
tombe preistoriche»
Lo storico per passione, documenti alla mano: «Qui c’è una necropoli dell’età del bronzo»
Martedì 09 Febbraio 2010CRONACA, pagina 13
«Riscrive la storia» della città Alberto Solinas, lo storico per passione che ha abbracciato la causa del «no al parcheggio in piazza Corrubbio». E lo fa con cognizione di causa e con tanto di documenti alla mano corredati con fotografie di scavi del passato come quello per il parcheggio interrato di via Da Vico, che guarda caso è a poche centinaia di metri da quello che si vorrebbe fare nella storica piazza del quartiere di San Zeno.
Il risultato è sorprendente: l’Adige era sicuramente più lontano e le tombe fino ad oggi ritrovate non sono medievali ma pagane, alcune addirittura dell’età del rame. Di quest’ultima se n’è trovata traccia proprio nello scavo del parcheggio di via Da Vico. Si è parlato quindi dei ritrovamenti archeologici di piazza Corrubbio ieri sera nella sala intitolato all’architetto Luciano Giavoni all’interno di Porta Palio.
L’associazione Mutuo Soccorso ha messo a disposizione del comitato «Salviamo piazza Corrubbio» uno dei suoi spazi con il risultato che la sala era piena e lo stupore dei presenti elevatissimo.
Che l’area tutt’intorno all’attuale piazza Corrubbio fosse ad alto interesse archeologico lo evidenzia Solinas partendo dalla cartina archeologica, una sorte di topografica delle zone antiche, realizzata ancora nel 1750 da Biancolini che scrisse «Sulle chiese e i vescovi di Verona», per arrivare a quella realizzata dalla sovrintendente Cavalieri Manasse. Entrambe evidenziano che proprio da piazza Corrubbio passava la via Galica e le indagini promosse con gli scavi del 1985 e 1986 per la chiesa di San Procolo, ne danno l’assoluta certezza.
«Le poche testimonianze cimiteriali recuperate alla fine dell’800 confermano una necropoli pagana romana di epoca imperiale», si legge in un documento d’epoca proposto da Solinas che spiega quali erano le tombe a cappuccina , il perché di quelle in piombo e i vari riti legati alle sepolture. Di certo c’è che dopo un largo giro attorno alle chiese romane della città sorte su tempi pagani e con i materiali recuperati dagli abbattimenti dopo che l’imperatore Costantino fece del cristianesimo la religione di Stato, Solinas sostiene che quelle rinvenute a San Zeno fino ad oggi non sono medievali ma addirittura legate a quelle di Fumane e quindi all’età del bronzo.
E per questo l’area di San Zeno deve essere tutelata e conservata. A.Z.
Il risultato è sorprendente: l’Adige era sicuramente più lontano e le tombe fino ad oggi ritrovate non sono medievali ma pagane, alcune addirittura dell’età del rame. Di quest’ultima se n’è trovata traccia proprio nello scavo del parcheggio di via Da Vico. Si è parlato quindi dei ritrovamenti archeologici di piazza Corrubbio ieri sera nella sala intitolato all’architetto Luciano Giavoni all’interno di Porta Palio.
L’associazione Mutuo Soccorso ha messo a disposizione del comitato «Salviamo piazza Corrubbio» uno dei suoi spazi con il risultato che la sala era piena e lo stupore dei presenti elevatissimo.
Che l’area tutt’intorno all’attuale piazza Corrubbio fosse ad alto interesse archeologico lo evidenzia Solinas partendo dalla cartina archeologica, una sorte di topografica delle zone antiche, realizzata ancora nel 1750 da Biancolini che scrisse «Sulle chiese e i vescovi di Verona», per arrivare a quella realizzata dalla sovrintendente Cavalieri Manasse. Entrambe evidenziano che proprio da piazza Corrubbio passava la via Galica e le indagini promosse con gli scavi del 1985 e 1986 per la chiesa di San Procolo, ne danno l’assoluta certezza.
«Le poche testimonianze cimiteriali recuperate alla fine dell’800 confermano una necropoli pagana romana di epoca imperiale», si legge in un documento d’epoca proposto da Solinas che spiega quali erano le tombe a cappuccina , il perché di quelle in piombo e i vari riti legati alle sepolture. Di certo c’è che dopo un largo giro attorno alle chiese romane della città sorte su tempi pagani e con i materiali recuperati dagli abbattimenti dopo che l’imperatore Costantino fece del cristianesimo la religione di Stato, Solinas sostiene che quelle rinvenute a San Zeno fino ad oggi non sono medievali ma addirittura legate a quelle di Fumane e quindi all’età del bronzo.
E per questo l’area di San Zeno deve essere tutelata e conservata. A.Z.
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