12 marzo 2010

«Vergognati immigrato»

L'Arena 
02/03/2010

Bagarre in Consiglio

 

Verona. «Vergognati extracomunitario». Così il vicepresidente della sesta circoscrizione (Borgo Venezia), il leghista Loris Marini, di 79 anni, si è rivolto al consigliere del Partito democratico Yared Ghebremariam Tesfau, 28 anni, di origine etiope, al culmine di un'accesa discussione sul Traforo delle Torricelle. Alla seduta aveva partecipato anche l'assessore Enrico Corsi che ha illustrato il progetto prendendo posto accanto al vicepresidente Marini.La discussione era stata incandescente, e sia da una parte che dall'altra non erano mancate polemiche e provocazioni. Ma l'epiteto a sfondo razzista pronunciato dall'esponente della Lega Nord ha lasciato tutti allibiti. Tanto che lo stesso Marini, rivela Ghebremariam, gli ha poi chiesto scusa personalmente. «Mi ha detto che gli era scappata e questo la dice lunga sui sentimenti che albergano nell'anima di certi politici, ma a livello personale», afferma il consigliere del Pd, «non ho problemi ad accettare le sue scuse poiché non mi sento minimamente offeso da una dimostrazione di un pensiero di così basso livello, il problema piuttosto è che queste parole sono state pronunciate da una persona che ricopre un ruolo istituzionale e di garanzia». A tale proposito, il gruppo del Pd annuncia che inviterà il presidente Mauro Spada (Pdl) a punire Marini con una «nota di biasimo» e a sollecitarne le dimissioni da vicepresidente.L'accaduto si è verificato al termine di un lungo botta e risposta tra l'assessore e i rappresentanti dell'opposizione. Ai consiglieri del Pd che ironizzavano sulla «compattezza» della maggioranza, Corsi rispondeva citando ad esempio di efficienza amministrtativa l'aver «tolto i vu cumprà» dalle vie del centro. Una frase a cui il giovane consigliere democratico replicava ironicamente complimentandosi «per il livello culturale». Da lì è scoppiata la bagarre culminata con l'insulto di Marini. Sul fatto interviene anche il consigliere regionale del Pd Franco Bonfante: «La gravità di simili affermazioni espresse da chi rappresenta le istituzioni non può essere ignorato, nè tantomeno tollerato in una società civile».E.S

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