27 marzo 2010

Su Tunnel e sondaggio, Tonino Guerra e "L'Arena", don Fasani e Santoro*


A radiopop il 24 marzo 2010

Domenica, a conclusione del corteo dei cittadini-agricoltori che saranno espropriati dei loro campi per far posto al tracciato del tunnel a nord della città, è stato annunciato che il sindaco Tosi si è detto disponibile ad un sondaggio per verificare il livello del consenso.

Niente referendum, come proposto dal comitato di cittadini contrari al tunnel, ma un sondaggio.

Ricordiamo che la proposta di referendum è stata sottoscritta da migliaia di cittadini e condivisa anche da un “Gruppo di cittadini per il Referendum” composto da personalità della cultura, della magistratura, della stampa...

L'eventuale sondaggio, annunciato dal sindaco, viene definito come una prima vittoria dal presidente del comitato antitraforo Sperotto che, però, aggiunge: “ Ci sembra un bel cambiamento di rotta vista la posizione tenuta fino ad oggi dalla Amministrazione che diceva: i veronesi ci hanno votato sapendo che volevamo il traforo quindi i cittadini sono con noi”.

“Noi chiediamo-prosegue Sperotto- che sia un sondaggio rappresentativo e soprattutto informato sul progetto e su tutto ciò che lo riguarda. Se questa proposta del Sindaco è sincera, non una semplice sparata elettorale, allora chiediamo di bloccare l'iter del traforo in attesa del sondaggio....”.

Allora dico la mia.
Prima di tutto Tosi non bloccherà l'iter del traforo perché ci sono di mezzo imprese, progettisti, finanziamenti...persone e cose alle quali lui tiene molto. Ma questo è il punto meno importante.
Il punto più importante, l'unico punto importante è il fatto che di Tosi non ci si può e non ci si deve fidare.
Il referendum è una cosa seria. Il numero dei partecipanti è certo, il voto è segreto, la sua preparazione avviene secondo precise modalità stabilite dalla legge, lo scrutinio dei voti è controllato ed eventuali infrazioni vengono punite.

La regolarità di un sondaggio, invece, dipende da chi lo paga, da chi lo fa, non ci sono regole e modalità stabilite così rigidamente come nel referendum e, soprattutto, non c'è la garanzia della segretezza della identità di chi viene sondato e i “sondati” non si sentono liberi.

Se poi, come in realtà avverrebbe, malgrado tutte le immaginabili assicurazioni in contrario, garante della sua regolarità dovesse essere la più forte delle parti in causa, Tosi e la sua Giunta, stiamo freschi.
Non si tratta di temere il sondaggio si tratta, date le condizioni, di sapere in anticipo come andrebbe a finire.
Dunque, fermi, e convinti sulla richiesta di Referendum. Ci sono anche le cartoline spedite al Presidente Napolitano... e il Presidente Napolitano sarà a Verona nei prossimi giorni.

Cambiamo argomento.

Nella gremitissima sala Maffeiana del Filarmonico si è festeggiato il novantesimo compleanno di Tonino Guerra il grande poeta scrittore e sceneggiatore assegnandogli il premio dell'Accademia internazionale di poesia.

C'erano intellettuali, poeti, scrittori, i registi Wim Wenders e Theo Angelopulos, molti studenti, insegnanti, tanti cittadini...
Tonino Guerra comincia il suo intervento così: “Sono un comunista, un comunista zen...”. Centinaia di persone lo sentono chiaramente.

“L'Arena”, il giorno dopo scrive “ Tonino Guerra comincia il suo intervento così: sono di sinistra...”.
Impagabile. Perfetto. Così è “L'Arena”. La parola comunista vomitata da Berlusconi va bene. Detta con dolcezza da un poeta va messa al bando.

Don Fasani, portavoce del vescovo, sull'ultimo numero di “Verona Fedele” sotto il titolo ”Si può vivere bene anche senza talk show” afferma: “Sotto l'inganno semantico del pluralismo e della libertà si butta tutto in vacca (che finezza!) creando la cultura dei diritti, dove non c'è rispetto per alcuna verità.

S'è detto – prosegue don Fasani - che sospendere quelle trasmissioni è un attentato alla informazione. Ma c'è qualcuno che ci crede davvero? Ho assistito a dieci minuti di un programma Rai in cui Di Pietro ha definito Berlusconi piduista, razzista, mafioso...un po' prima ho visto altri dieci minuti del programma della Dandini. Una satira feroce contro il direttore del Tg1.

E secondo voi – continua - questa è mancanza di libertà di informazione?...Passate le elezioni perché non mettere sul tavolo il problema della Rai evitando che Floris, Vespa, Santoro, Dandini, Fazio...trasformino i loro spazi in sezioni di partito?”.
Vespa messo lì per sembrare imparziale e neppure sfiorata la schiera dei maggiordomi del Presidente del Consiglio dislocati nelle sue televisioni e anche su due reti della televisione pubblica.

Del resto don Fasani è l'autore della famosa frase ormai passata alla storia: “Se la prendono con Berlusconi solo perché gli piacciono le donne”.

Ultimissima sul caso dei preti pedofili all'Istituto” don Provolo”, quello dei sordomuti. Don Fasani dice ( L'Arena di ieri ) “ Il vescovo si era mosso subito se così non fosse sarebbe stato rimosso”.
Bugia. La prima mossa del vescovo Zenti, un anno fa, è stata quella di respingere le accuse addirittura accusando coloro che avevano denunciato le nefandezze di intenti bassamente economici, ricattatori, tanto è vero che pende una denuncia contro di lui per diffamazione.

E, aggiungo io, un anno fa, non era ancora esploso il problema della pedofilia negli istituti religiosi di tutta Europa e il Vaticano non rimuoveva nessuno, anzi.
E don Fasani conclude così: “in questi giorni sono stati duramente attaccati i preti cattolici e niente si è sentito su quelli protestanti”. Mal comune mezzo gaudio.


Giorgio Bragaja

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Questo intervento non è andato in onda per difficoltà tecniche della trasmittente.
Viene tuttavia, come al solito, inviato per mail ed è presente, con altri interventi,articoli,
lettere...su “ Il blog di Giorgio Bragaja”.


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