28 marzo 2010

TRAFORO

 L'Arena

sabato 27 marzo 2010
Cronaca, pagina 12

OPERE E POLEMICHE. Il sindaco replica ai dati di Tovo: «L’opera non ci costerà nulla». Ma il candidato del Pd non molla

Traforo, Tosi passa al contrattacco

In aprile bando del filobus «Così più razionali le linee del trasporto pubblico» Amaini: «Ma sarà inutile»


Ping pong frenetico su traforo e filovia fra maggioranza di centrodestra e opposizione di centrosinistra. Il sindaco Flavio Tosi, in una nota, replica a quanto affermato sul giornale dal candidato al Consiglio regionale per il Pd, Paolo Tovo, secondo cui il passante nord con traforo costerà 500 euro all’anno a ogni cittadino. «Non so se sia studiato allarmismo mediatico per uscire dall’anonimato, quello di Paolo Tovo», replica Tosi in una nota, «quello che è certo è che le cifre che dà sono meno attendibili degli oroscopi astrologici. In primo luogo perché l’opera al Comune non costerà nulla; in secondo luogo perché non è ancora dato a nessuno, nemmeno a me e tantomeno a Tovo, di conoscere l’importo del futuro pedaggio, che dipenderà da una gara pubblica, al momento non ancora espletata, che definirà sia le tariffe che le fasce di esenzione; infine perché già oggi, impiegando 50 minuti per attraversare in coda pochi chilometri di centro storico, ogni automobilista ha già comunque un costo individuale in termini di tempo, di consumi di carburante e inquinamento atmosferico, ben più elevato di un pedaggio a tariffa minima». Ma Tovo ieri ha ancora replicato affermando che «in ben due occasioni — durante la Giunta comunale del 30 dicembre 2009 e in un incontro in Ottava circoscrizione del 24 febbraio 2009 — l’assessore alla mobilità Corsi e i tecnici della Technital hanno parlato dei costi e delle tariffe del traforo. Inoltre, nessuno ha mai parlato di costo a carico del Comune, ma a carico dei cittadini».
Intanto Tosi e Corsi annunciano che si aprirà in aprile il bando pubblico per assegnare i lavori della filovia. Approvato dal Consiglio il Piano economico parte ora il percorso che porterà, entro luglio, a riconoscere la ditta aggiudicatrice della gara d’appalto e, entro novembre, ad aprire il cantiere. Presenti all’annuncio i presidenti di Amt Mariotti, il direttore dell’Atv Zaninelli e i capigruppo di maggioranza del Consiglio comunale. «Dopo mesi di duro lavoro», dice Tosi, «si può oggi dare il via al procedimento che porterà a creare un’opera che, nei prossimi decenni, cambierà il modo di spostarsi dei veronesi. Ringrazio sentitamente tutti coloro che si sono adoperati per raggiungere questo risultato, i consiglieri comunali e in particolare i consiglieri di opposizione, che hanno dimostrato un atteggiamento responsabile, non ostacolando la prosecuzione di un iter che doterà finalmente Verona di un mezzo di trasporto pubblico veloce, futuristico, strutturalmente non invasivo e dai costi sostenibili». «La gestione unica di Atv», dice Corsi, «consentirà di razionalizzare la rete urbana e quella extraurbana, eliminando numerose sovrapposizioni di tragitto, per un risparmio di 2 milioni di chilometri; questo non comporterà comunque una riduzione dei posti di lavoro ed eventuali esuberi. Saranno anzi riutilizzati per nuove linee e nuovi servizi». Secondo il coordinatore del Pd cittadino Emanuele Amaini però, «se le richieste di miglioramento avanzate dai nostri consiglieri venissero ascoltate — cioè alimentazione tutta elettrificata o a metano e significative corsie preferenziali — la filovia poteva diventare meno inutile».

 
 La replica
 
Quando i stupidi i va al mercà i furbi i fa i schei
 
Le tariffe del Passante?
Sono già aumentate per il tasso di inflazione


“Meno attendibile degli oroscopi astrologici” è, secondo il Sindaco Tosi, la cifra di 552 euro stimata due giorni fa da un esponente dell’opposizione quale costo annuo per ogni lavoratore che utilizzi quotidianamente il Traforo. Questa volta dobbiamo dargli clamorosamente ragione.

La cifra rappresenta infatti solo il costo minimo per chi utilizzerà quotidianamente il Passante Nord per lavoro, dato che coprirà la spesa annuale per un solo viaggio andata-ritorno per 20 giorni al mese. Il costo raddoppierà a 1.104 euro se il percorso sarà fatto due volte al giorno e diventerà ancora più consistente se si utilizzerà il parcheggio scambiatore.

A Bologna e Reggio Emilia i parcheggi scambiatori sono gratuiti, per i cittadini veronesi no. Lo ha detto chiaramente l’assessore Corsi durante la seduta della Commissione Urbanistica del Consiglio Comunale lo scorso gennaio: il parcheggio scambiatore di Ca’ di Cozzi costerà 1 euro all’ora. E questo perché il parcheggio rientra tra le opere di compensazione indispensabili per ripagare il Passante Nord.

Ha ragione il Sindaco quando afferma che la tariffa di 1,15 (art.22.1 bozza di convenzione) non è definitiva perché verrà determinata nel corso della prossima gara, ma, aggiungiamo noi, era 1,15 nel 2009 e andrà anche aggiornata in base all’inflazione a partire già dall’anno in corso (art. 22.2 bozza di convenzione) e in base ai maggiori costi che deriveranno dall’inevitabile concretizzarsi dei numerosi e gravi rischi di costruzione attualmente addossati alla parte pubblica dall’attuale bozza di convenzione (nonostante questa sia alla sua quarta versione).

Dissentiamo dal Sindaco, invece, quando critica le cifre relative ai costi sostenendo che “l’opera al Comune non costerà nulla”. E’ un mantra ricorrente in ogni project financing, pericoloso perché abbassa la guardia degli amministratori sulla continua lievitazione dei costi e perché si trasforma in un atteggiamento irridente nei confronti dei cittadini che in realtà pagheranno e profumatamente di tasca loro.

E non solo in denaro pagheranno. Pagheranno anche in salute, perché, diversamente da quanto si fa in Europa, al posto di una mobilità sostenibile si continuerà a favorire l’uso dell’auto per i prossimi 50 anni per garantire i flussi di traffico nel Passante. Pagheranno in termini ambientali con ulteriore distruzione del territorio.

Pagheranno quando “ammireranno” sottopassi, autogrill, fastfood, autoparchi, alberghi, viadotti, distributori dove ora ci sono le colline. Pagheranno quando saranno privati del parco dell'Adige, l'unico polmone verde rimasto in città. Pagheranno in termini sociali con la violenza sulle vite e sui diritti degli espropriati.

E non sarà finita con noi, perché costringeremo a pagare anche i nostri figli e i nostri nipoti per altri cinquant’anni. Sarà poi questa la durata effettiva della concessione o questo numero è anch’esso meno attendibile degli oroscopi astrologici? Ce lo chiediamo perché c’è di mezzo un'ulteriore gara e magari, chi lo può sapere, le stelle hanno in serbo per noi una riduzione della concessione a vent’anni! Sperare non nuoce.

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