8 marzo 2010

Primo ricorso sul Motorcity

«C'è il territorio da tutelare»

TREVENZUOLO E VIGASIO. La delibera della Giunta di Venezia sarà impugnata dall'associazione contraria all'opera. Legambiente apre il contenzioso e si appella ai giudici del Tar «Solo una nostra prescrizione accolta dalla Regione, è poco»
  • L’Arena 03/03/2010
Zoom Foto
Veduta virtuale dell'autodromo che sarà costruito a Trevenzuolo e Vigasio

Trevenzuolo e Vigasio. Il contenzioso ambientalista contro "Motorcity" si sposta sul piano legale. Legambiente ricorrerà al Tribunale amministrativo regionale per l'annullamento della delibera con cui la Regione, il 29 dicembre scorso, autorizzò il progetto dell'autodromo di Vigasio e Trevenzuolo. Il provvedimento contestato dagli ambientalisti è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale regionale martedì 2 marzo. «Ci rivolgeremo al Tar», annuncia Michele Bertucco, presidente regionale di Legambiente, «per la salvaguardia del territorio e soprattutto per la salute dei cittadini». Gli ecologisti non condividono le prescrizioni rilasciate dai tecnici regionali nel parere con è stato autorizzato l'intervento, che trasformerà quattro milioni e mezzo di metri quadrati di territorio.
«È stata recepita solo una delle osservazioni che avevamo presentato», spiega Bertucco, «quella sul "fantomatico" casello dedicato al "Motorcity" sull'autostrada del Brennero. Sarà obbligatoria la realizzazione dello svincolo per aprire il parco di divertimenti e il centro commerciale. Per il resto c'è una grave sottovalutazione del progetto e del devastante impatto che avrà sull'area». Il presidente osserva: «La commissione si limita a prevedere un monitoraggio dell'aria. Non fa riferimento a quanto sottolineato dall'Agenzia regionale di prevenzione ambientale (Arpav) di Verona l'anno scorso sull'aumento del traffico, previsto di sei volte».
Bertucco lamenta la mancata attenzione «alle previsioni di mobilità che noi riteniamo sorprendenti». E conclude: «Non c'è nessun obbligo preciso per l'accordo di programma con la Provincia di Verona sulla viabilità. Alle molte osservazioni pervenute la commissione ha risposto in modo generico che il progetto autodromo è previsto da una legge regionale del 1999. Ma, all'epoca, si parlava solo della pista. Non di tutto il resto». Franco Bonfante, consigliere regionale del Pd, sottolinea: «L'unica cosa significativa è il casello: non sarà facile ottenere una simile opera. Questo potrà mettere in difficoltà gli investitori vista la crisi economica. Noi rimaniamo contrari all'intervento».
Fabio Tomelleri

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