31 marzo 2010

CONVIVENZA, CITTADINANZA, URBANISTICA, MOBILITA', SALUTE A VERONA

Resoconto dell'Assemblea

Organizzata da "Verona Città Aperta", lo scorso lunedì 22 marzo cui hanno partecipato una settantina di persone per ascoltare gli interventi del Cartello "Nella mia città nessuno è straniero" (Matteo Danese), Associazione "Indimaj"- Convivenza e integrazione-(Najat Idrissi), Comitato "Salviamo Piazza Corrubbio"(Mao Valpiana), Comitato cittadini contro il collegamento autostradale delle Torricelle (Alberto Sperotto), Coordinamento riciclo dei rifiuti contro l'inceneritore di Verona (Daniele Nottegar).

Tiziana Valpiana, Comitato "Verona, città aperta",dopo un breve resoconto sulla realtà e sulla vita del Comitato, introduce il confronto tra chi non si rassegna a vedere le scelte sul futuro di tutti prese in modo non democratico e senza minimamente ascoltare esigenze, bisogni, diritti di chi le subisce. Sottolinea come queste realtà sorte in difesa dei diritti e del territorio, messo in pericolo dalla devastazione della 'politica del fare', siano uno straordinario laboratorio politico, un grattacapo per chi governa la città e, a parole, sostiene le istanze locali, mentre, nei fatti, sostiene solo i poteri forti, senza spazio di discussione. Auspica che, per una maggiore presenza, visibilità e forza di contrasto, da questo incontro nasca una sinergia tra i comitati per sostenere le diverse istanze. Matteo Danese, "Nella mia città nessuno e straniero", dopo aver illustrato lo stile fatto di creatività, positività, nonviolenza con cui lavora il cartello che riunisce associazioni e cittadini veronesi che si sentono stranieri in una città piena di discriminazioni, ha mostrato un breve filmato sulla preparazione della campagna pubblicitaria diffusa sugli autobus della città.

Najat Idrissi, Associazione "Indimaj"- Convivenza e integrazione - ha illustrato le diverse attività (scuola di arabo per bambini, gruppi teatrali, progetti culturali, luogo d'incontro per donne straniere) portate avanti nel primo anno di vita dall'associazione che intende rafforzare l'identità degli immigrati affinchè possano meglio programmare il proprio progetto di immigrazione sentendosi parte di Verona, nella quale hanno deciso di vivere.

Mao Valpiana, Comitato "Salviamo Piazza Corrubbio", dopo aver in breve riassunto la vicenda, mette in evidenza come non sia mai stato effettuato alcuno studio sulla reale necessità del parcheggio previsto, e la vera e propria 'insurrezione' degli abitanti, politicamente di diversa proveninenza ma uniti dal rifiuto di un progetto devastante, e le 10 iniziative sociali, culturali e legali portate avanti con la nonviolenza e il dialogo.

Alberto Sperotto, Comitato di cittadini contro il collegamento autostradale Torricelle, ha messo in evidenza i problemi urbanistici e sociali di un'opera devastante che, con la creazione di un'autostrada in città e le abnormi opere compensative previste, ridisegnerebbe l'urbanistica dell'intera Verona e le azioni di informazione e di contrasto portate avanti in questi anni, anche con l'appoggio di altri gruppi.

Daniele Nottegar, Coordinamento per il riciclo dei rifiuti e contro l'inceneritore di Verona, dopo alcuni elementi di controinformazione che partono dalla valutazione del rifiuto come risorsa e non come problema, e sulla necessità, comunque, di una discarica, mette in evidenza le altrenative possibili con il riciclo.

Sono seguiti poi gli interventi dal pubblico di Bruno Fini (referendum come base della democrazia), Giuseppe Campagnari (stravolgimento dell'assetto urbanistico portato avanti dall'attuale amministrazione comunale), Aurora Soldà (iniziative di informazione per la zona delle ex cartiere), Giorgio XXX del Comitato Espropriandi ('espropriato' della terra, della sovranità, dell'informazione, della tutela della salute e dell'ambiente, della difesa del paesaggio, della cittadinanza), Marisa Pernigo (lancia l'idea di una manifestazione unitaria di tutti i Comitati), Ermanno Butti (carenze della politica), Fabio Salandini (incontri preparatori alla Marcia della Pace del 16 maggio), Mao Valpiana (riprende l'idea di una manifestazione-presidio unitario e propone il giorno di San Zeno, patrono della città, come 'santo a cui votarsi'!). L'assemblea approva.

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