9 febbraio 2010

Lotta allo smog, in Comune salta l’accordo

 
L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA

Venerdì 05 Febbraio 2010
CRONACA Pagina 13

CONSIGLIO STRAORDINARIO. Respinta la mozione delle opposizioni che chiedevano un impegno concreto e investimenti per contenere le emissioni inquinanti in città

L’assessore Sboarina: «Incentivi per riconvertire le caldaie a gasolio e nuovi investimenti per ottenere energia pulita»

Gli interventi per contenere lo smog? Demagogici. Il blocco del traffico o le targhe alterne? Pannicelli caldi. Per uscire dall’emergenza servirebbe la bacchetta magica. È il tono degli interventi sentiti ieri pomeriggio a Palazzo Barbieri, nella seduta straordinaria del Consiglio comunale sull’emergenza smog richiesta dalle opposizioni e sostenuta da una mozione che, come da copione politico, è stata respinta. Tredici sì, 27 no e due astensioni il verdetto apparso sul display luminoso al termine della votazione, esito scontato di un dibattito che ha offerto scarsi spunti di riflessione e che i 42 presenti (tra i quali non figuravano il sindaco Flavio Tosi e buona parte degli assessori) hanno impostato più sul battibecco politico (e conseguente scaricabarile) che sui contenuti. Con buon a pace dei cittadini che considerano la propria salute una priorità.
Difficile, per il veronese medio, comprendere come di fronte ai bollettini quotidiani dell’Arpav, alle preoccupazioni dei medici e alle statistiche epidemiologiche sulle patologie dell’apparato respiratorio, il Consiglio comunale non abbia trovato un accordo e abbia lasciare cadere nel vuoto le proposte elencate nella mozione, proposte che non paiono impossibili.
Le opposizioni chiedevano infatti al sindaco e alla Giunta «l’impegno a dare assoluta priorità, sia nei provvedimenti amministrativi da assumere che nello stanziamento delle risorse, agli interventi diretti a migliorare la qualità dell’aria». Tra questi «l’intervento emergenziale di chiusura al traffico del centro storico ai veicoli privati; l’acquisto di mezzi pubblici a metano, la realizzazione di corsie preferenziali, l’ampliamento delle piste ciclabili e delle zone pedonali, la realizzazione di parcheggi scambiatori collegati! al centro da bus navetta». Se ne riparlerà, forse, in maniera non organica.
«La Giunta Tosi non si preoccupa della salute dei veronesi. Anziché prevedere interventi strutturali che alleggeriscano il carico del traffico, che è la causa principale dell'inquinamento, in centro fa moltiplicare gli stalli blu e gialloblù, ha dimenticato il piano regolatore delle piste ciclabili, ha accantonato la metropolitana di superficie a beneficio di un veicolo a gasolio. Non è così che si risolve l'emergenza smog. Basta con le parole degli imbonitori, servono interventi concreti». Stefania Sartori, capogruppo del Pd, fra il disinteresse pressoché generale dei colleghi ha denunciato così, citando i dati Arpav, l'allarme smog, ma soprattutto l'atteggiamento della Giunta comunale, che a suo dire , «non ha messo in agenda la salute dei cittadini».
«Non è vero», ha replicato l’assessore all’Ambiente, Federic o Sboarina, «e le delibere approvate l’altro giorno ne sono la riprova. Investiremo ancora sull’energia pulita e premeremo per la riconversione degli impianti di riscaldamento da gasolio a metano».
Graziano Perini (Pdci) ha suggerito la «convocazione in prefettura del comitato per la sicurezza». Stefano Ederle (An) ha difeso l'assessore Sboarina, bollando come « ;demagogici alcuni interventi anti smog sollecitati dall'opposizione» e imputando «all'immobilismo della Giunta Zanotto la situazione odierna, contro la quale adesso si sta facendo qualcosa di concreto».
Per Renzo Flego (Lega) «fermare il traffico per un giorno non serve e se si obbligassero tutti i veronesi a prendere l’autobus cosa succederebbe alle fermate? Servirebbe la polizia». Per Alberto Zelger (Lista Tosi) lo «smog è un evento stagionale, non meritava un consiglio straordinario. Bastano pioggia e vento a migliorare la qualità dell'aria». Pcol

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