L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA
Giovedì 14 Gennaio 2010
CRONACA Pagina 10
AZIENDE. Il caso dei simboli nostalgici
Tosi: «Si paghi lui i calendari» Il Pd: «Accertatori solo uomini»
Il presidente dell’Amt Massimo Mariotti si paghi personalmente le spese per i simboli nostalgici, che richiamerebbero al ventennio fascista, contenuti nel calendario 2010 stampato dall’azienda. E ripristini, sulle mostrine della divisa degli accertatori di sosta, il tricolore nella sua forma istituzionale. La Giunta chiede di fare chiarezza anche perché il logo con il tricolore in diagonale è utilizzato da Mariotti per la sua rivista politica «Movimento» di cui è proprietario ed editore e quindi l’attività privata va distinta da quella pubblica.
È questa quindi la richiesta formulata dall’amministrazione comunale nei confronti di Mariotti, esponente della Destra sociale interna prima ad An e poi al Pdl, che ha negato che i simboli — non è l’aquila della Ss, ha detto, ma una ruota alata del 195 5 — appartengano alla nostaglia nazifascista. Il sindaco Tosi, discusso il caso in Giunta, invita così Mariotti e il consiglio di amministrazione dell’Amt «a valutare le due opportunità».
Sulla gestione dell’Amt avanza però critiche il Pd con i consiglieri comunali Roberto Uboldi, Carlo Pozzerle e Fabio Segattini, che contestano i criteri adottati per assu mere personale. A loro risulterebbe anzitutto che «i premi economici ai dipendenti vengono decisi senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali», ma soprattutto che «nel concorso per assumere degli accertatori della sosta, dopo una selezione esterna e un corso abilitativo, le concorrenti femminili, pur idonee, si sono tutte classificate in fondo alla graduatoria e le assunzioni di personale si sarebbero fermate quando si incontra un cognome femminile».
I tre dicono che «per l’organico dell’ufficio permessi è stato inizialmente utilizzato il personale trasferito dal Comune, ma invece di stabilizzarlo si è fatto un bando a cui hanno risposto alcuni dipendenti con lettera a mezzo posta, mentre altri avrebbero presentato nei termini previsti la domanda agli uffici, rassicurati verbalmente sulla regolarità della procedura. Risulterebbe invece che le domande presentate a mano agli uffici Amt non siano state protocollate e prese in considerazione».
E.G.
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