Solo qualche giorno fa, come riporta il blog di 'Verona, città aperta', l'ottimo e ottimista Giorgio Bragaja, riferendosi agli 'orrori' di Verona, affermava: non ci manca più nulla!
Eh no, caro Giorgio e cari amici e amiche, ogni giorno siamo costretti a vederne e sentirne di nuove: mancava questa nuova brillante idea del Sindaco a cui non basta più fare l'amministratore, ma pretende di suggerire nuove leggi liberticide al legislatore.
Al suo totale disprezzo della dignità delle donne, il quotidiano locale aggiunge il tono stupidamente ammiccante dell'estensore dell'articolo. Il risultato è misero e triste. Oltre a luoghi comuni triti e ritriti sul 'lavoro' delle prostitute, sulla necessità di regolamentazione della prostituzione e di controlli sanitari che ricordano più il Ventennio fascista che una società rispettosa delle libertà individuali e che tutela i diritti delle più deboli, quello che fa inorridire sono quei cittadini che, come nel profondo Far West, segnalano presunti reati non alle istituzioni preposte e secondo i metodi previsti, ma allo sceriffo nel saloon ... pardon, al sindaco al mercato.
La confusione di ruoli e di luoghi istituzionali, tra libertà e diritti, tra convivenza e giungla è completa. Mala tempora currunt. Davvero
Eh no, caro Giorgio e cari amici e amiche, ogni giorno siamo costretti a vederne e sentirne di nuove: mancava questa nuova brillante idea del Sindaco a cui non basta più fare l'amministratore, ma pretende di suggerire nuove leggi liberticide al legislatore.
Al suo totale disprezzo della dignità delle donne, il quotidiano locale aggiunge il tono stupidamente ammiccante dell'estensore dell'articolo. Il risultato è misero e triste. Oltre a luoghi comuni triti e ritriti sul 'lavoro' delle prostitute, sulla necessità di regolamentazione della prostituzione e di controlli sanitari che ricordano più il Ventennio fascista che una società rispettosa delle libertà individuali e che tutela i diritti delle più deboli, quello che fa inorridire sono quei cittadini che, come nel profondo Far West, segnalano presunti reati non alle istituzioni preposte e secondo i metodi previsti, ma allo sceriffo nel saloon ... pardon, al sindaco al mercato.
La confusione di ruoli e di luoghi istituzionali, tra libertà e diritti, tra convivenza e giungla è completa. Mala tempora currunt. Davvero
COSTUME E SOCIETÀ. L'intervento è stato compiuto dalle pattuglie dei vigili. E il sindaco rilancia l'appello al Parlamento affinchè approvi una legge che tuteli le donne
«La prostituzione in casa va regolamentata»
Blitz per chiudere un appartamento a San Zeno, dopo una segnalazione fatta a Tosi al mercato dello Stadio. Anziano denunciato per sfruttamento
Un vecchietto è stato denunciato per sfruttamento della prostituzione. Ha 72 anni, e avrà un bel da sostenere lui, quando arriverà a processo, che non sapeva che cosa accadeva nell'appartamento che aveva affittato a una brasiliana che poi a sua volta aveva ceduto la casa a una connazionale.
Tutti quelli che abitano in zona sapevano che al civico 23 di via Barbarani a San Zeno c'erano le «signorine», così come hanno indicato al sindaco alcuni residenti durante il mercato rionale dello Stadio. Il «traffico» di clienti infastidiva e imbarazzava.
Flavio Tosi dopo averla ricevuta ha passato la segnalazione alla polizia locale che s'è messa in moto e così è stato denunciato l'anziano, e sono state denunciate per immigrazione clandestina le quattro brasiliane e un loro connazionale. Non potevano essere denunciate per altro reato. La prostituzione non è contemplata tra essi.
Ci hanno messo poco gli agenti del Nucleo operativo della locale a scoprire che cosa accadesse nell'appartamento. Per legge per aprire un'utenza gas o luce devi lasciare un recapito telefonico. La «signorina» aveva lasciato lo stesso numero che messo in internet era il recapito di donnine per ore liete. Anche le tecniche investigative si adeguano ai costumi, e oggi tutto viaggia in rete. Spesso navigare nel web permette di rintracciare persone, scoprire siti in cui agganciare prostitute o altro ancora.
Sono stati fatti gli appostamenti: gli affari andavano a gonfie vele, merito anche della bellezza esplosiva della brasiliana in questione che si propagandava in rete. Uno degli agenti ha chiamato il numero indicato fingendosi cliente e facendosi fissare un appuntamento. E così, dopo qualche giorno di controlli, l'appartamento è stato posto sotto sequestro.
Il recente fatto di cronaca illustrato ieri mattina durante una conferenza stampa del comandante della polizia locale Luigi Altamura, che ha sottolineato che si temeva un aumento di prostituzione nelle case visto che quella in strada viene sanzionata, è stato lo spunto per tornare a parlare della ventilata possibilità di riaprire le case chiuse. «Sostenere questo sarebbe un ritorno al passato. Ma noi siamo del parere che il parlamento deve affrontare la questione e normare quella che a tutti gli effetti dev'essere ritenuta una professione. Lo diciamo da anni che queste donne ci sono sempre state. È un dato di fatto. E continueranno ad esserci altrettanto. Quindi la loro professione va normata per evitare situazioni di degrado e per evitare che loro stesse siano fatte oggetto di violenza», ha detto Tosi, «inoltre debbono essere sottoposte a controlli sanitari. Quello che va evitato e contrastato è il loro sfruttamento, e soltanto con una legge che riconosca il loro «lavoro» può esserci tutela. Vanno inoltre individuati degli spazi dove possano lavorare senza creare disturbo agli altri residenti», ha concluso Tosi.
«La prostituzione in casa va regolamentata»
Blitz per chiudere un appartamento a San Zeno, dopo una segnalazione fatta a Tosi al mercato dello Stadio. Anziano denunciato per sfruttamento
Un vecchietto è stato denunciato per sfruttamento della prostituzione. Ha 72 anni, e avrà un bel da sostenere lui, quando arriverà a processo, che non sapeva che cosa accadeva nell'appartamento che aveva affittato a una brasiliana che poi a sua volta aveva ceduto la casa a una connazionale.
Tutti quelli che abitano in zona sapevano che al civico 23 di via Barbarani a San Zeno c'erano le «signorine», così come hanno indicato al sindaco alcuni residenti durante il mercato rionale dello Stadio. Il «traffico» di clienti infastidiva e imbarazzava.
Flavio Tosi dopo averla ricevuta ha passato la segnalazione alla polizia locale che s'è messa in moto e così è stato denunciato l'anziano, e sono state denunciate per immigrazione clandestina le quattro brasiliane e un loro connazionale. Non potevano essere denunciate per altro reato. La prostituzione non è contemplata tra essi.
Ci hanno messo poco gli agenti del Nucleo operativo della locale a scoprire che cosa accadesse nell'appartamento. Per legge per aprire un'utenza gas o luce devi lasciare un recapito telefonico. La «signorina» aveva lasciato lo stesso numero che messo in internet era il recapito di donnine per ore liete. Anche le tecniche investigative si adeguano ai costumi, e oggi tutto viaggia in rete. Spesso navigare nel web permette di rintracciare persone, scoprire siti in cui agganciare prostitute o altro ancora.
Sono stati fatti gli appostamenti: gli affari andavano a gonfie vele, merito anche della bellezza esplosiva della brasiliana in questione che si propagandava in rete. Uno degli agenti ha chiamato il numero indicato fingendosi cliente e facendosi fissare un appuntamento. E così, dopo qualche giorno di controlli, l'appartamento è stato posto sotto sequestro.
Il recente fatto di cronaca illustrato ieri mattina durante una conferenza stampa del comandante della polizia locale Luigi Altamura, che ha sottolineato che si temeva un aumento di prostituzione nelle case visto che quella in strada viene sanzionata, è stato lo spunto per tornare a parlare della ventilata possibilità di riaprire le case chiuse. «Sostenere questo sarebbe un ritorno al passato. Ma noi siamo del parere che il parlamento deve affrontare la questione e normare quella che a tutti gli effetti dev'essere ritenuta una professione. Lo diciamo da anni che queste donne ci sono sempre state. È un dato di fatto. E continueranno ad esserci altrettanto. Quindi la loro professione va normata per evitare situazioni di degrado e per evitare che loro stesse siano fatte oggetto di violenza», ha detto Tosi, «inoltre debbono essere sottoposte a controlli sanitari. Quello che va evitato e contrastato è il loro sfruttamento, e soltanto con una legge che riconosca il loro «lavoro» può esserci tutela. Vanno inoltre individuati degli spazi dove possano lavorare senza creare disturbo agli altri residenti», ha concluso Tosi.
L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA
Domenica 24 Ottobre 2010 CRONACA Pagina 9
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