17 settembre 2010

L'Arena : IL GIORNALE DEI POTENTI DI VERONA

Ecco come fa 'politica' l'Arena, con la scusa della cronaca: un articolo 'steso' in cui un processo per un reato gravissimo (l'organizzazione di una 'milizia') iniziato da un'indagine del Procuratore Papalia viene presentato come una passerella di big, strizzando l'occhio a imputati (che consideriamo, ovviamente, innocenti fino alla sentenza) e testimoni (tra cui alcuni già condannati in via definitiva per istigazione all’odio razziale, tra cui il Sindaco e un Deputato della nostra città!) e presentando solo le tesi della difesa!
Complimenti per l'obiettività!  

GUARDIA PADANA. Sfilata di leader del Carroccio al processo che prenderà il via il 1° ottobre
Camicie verdi, tra i testimoni il ministro Maroni e Tosi
Umberto Bossi voleva deporre ma il legale glielo avrebbe sconsigliato
Se ci saranno le elezioni anticipate, l’aula del tribunale di Verona si trasformerà nell’auditorium per la campagna elettorale del Carroccio. Al processo sulle camicie verdi al via il 1. ottobre, sfilerà lo stato maggiore della Lega a partire del ministro dell’interno Roberto Maroni per passare a Mario Borghezio e per finire con Flavio Tosi. A chiamarli, è stato l’avvocato Luciano Gasperini, difensore di alcuni dei 36 imputati, accusati di aver promosso, costituito e partecipato ad una struttura militare, chiamata Camicie verdi.
A quanto sembra, anche Umberto Bossi aveva manifestato il desiderio di deporre al processo ma l’avvocato Gasperini l’avrebbe sconsigliato. La presenza dei big della Lega al processo di Verona viene ritenuta dalla difesa, più che sufficiente per scardinare le accuse della procura. D’altro canto, i nomi dei big non mancano: oltre a Maroni, Borghezio e Tosi, sono stati chiamati a deporre anche Roberto Castelli, Francesco Speroni, i deputati Angelo Alessandri e Marco Reguzzoni. Ma l’elenco dei testimoni eccellenti potrebbe allungarsi. Non è escluso che durante il processo, possano venire chiamati anche altri ministri dell’Interno in carica all’epoca dei fatti sui quali il procuratore Guido Papalia iniziò ad indagare ben 14 anni fa.
Nell’atto, depositato ieri mattina nella cancelleria del tribunale dall’avvocato Gasperini, accompagnato dal collega, Gilberto Tommasi, sono anticipati un po’ gli argomenti pilastri della difesa degli esponenti leghisti, tra i quali spiccano i nomi del deputato Matteo Bragantini, 32 anni, già condannato insieme a Tosi in via definitiva per istigazione all’odio razziale per la nota vicenda dei Sinti ed Enzo Flego, 70 anni, ex parlamentare della Lega.
Ai Maroni, Borghezio, Speroni prima indagati, poi prosciolti dal gip Caccamo e ora diventati testimoni, verrà chiesta dai difensori di alcuni degli imputati la natura e la struttura dell’organizzazione delle Camicie verdi.
L’avvocato Gasparini chiederà poi ai testimoni quali erano gli scopi perseguiti dalle camicie verdi che, sostiene la difesa, rappresentavano un servizio d’ordine presente ed operante così come in tutti i partiti e sindacati. Ai testi verrà poi confermata l’assenza di qualsiasi «intendimento aggressivo» degli imputati.
L'Arena Venerdì 17 Settembre 2010 CRONACA Pagina 13