24 aprile 2010

POLITICHE COSTOSE E NOMINE AGSM


Interrogazione del Gruppo Consiliare del PD di Verona, Carlo Pozzerle!
Interrogazione a risposta scritta

Aziende e nomine


La politica di Tosi ha dei costi che pagano i cittadini ignari delle scelte di chi governa la città. Un esempio: ASGM Distribuzione, una nuova azienda di AGSM SpA, interamente di proprietà del Comune di Verona, il cui Consiglio di Amministrazione pagato dai contribuenti veronesi, nascerà il 4 maggio. Tale CdA sarà composto da cinque persone che sfuggono al controllo politico. I cittadini pagheranno queste nuove nomine “politiche” che costeranno circa 75.000 €/anno!

Nomine fatte dal Consiglio di amministrazione della capogruppo AGSM SpA su indicazione del Comune di Verona, senza che i componenti fossero messi a conoscenza dei curricula dei candidati, evidentemente decisi in base ad un manuale Tosi al cui confronto quello di Cencelliana memoria impallidirebbe dato che le persone nominate sono tutte di Centro Destra. Siamo quindi oltre la spartizione delle “careghe”: In soli due anni si è passati da un unico Cda di AGSM SpA a ben 3! E su 15 Consiglieri di Amministrazione la maggioranza di Tosi ne ha ben 14. Cose mai viste in un'era democratica.

Il CdA di AGSM SpA si è limitato a ratificare una decisione comunicata senza una reale discussione dall'assessore alle Partecipate.

Tra i rappresentanti nominati in AGSM SpA Distribuzione troviamo Francesco Sorio, ex assessore comunale, coinvolto nella tangentopoli veronese degli anni novanta che prevedeva la spartizione del 5% sull’importo dei lavori dell’appalto dell’impianto di Cà del Bue.
Cà del bue è un impianto di incenerimento rifiuti di proprietà di AGSM SpA ed attorno al quale sono girate le mazzette di soldi degli anni novanta.

In quella vicenda il Comune di Verona si costituì all’epoca parte civile contro quella persona che oggi si trova a nominare in una sua SpA del gruppo AGSM SpA, ma anche Agsm Verona si costituì parte civile.
Ora, la politica veronese, che governa questa città, fa finta di dimenticarsi del passato e nomina nelle aziende anche persone che sono state coinvolte in vicende giudiziarie che hanno visto centinaia di milioni di vecchie lire confluire in conti in svizzera o direttamente in contanti nelle tasche dei singoli politici o dei rappresentanti delle correnti dei partiti politici.

Quei fatti fecero giustamente gridare allo scandalo politico, molti chiedevano giustizia, epurazioni dalla vita politica. Oltre novanta le persone arrestate per varie vicende di tangenti in appena nove mesi, con più di cento avvisi di garanzia per l' inchiesta Mani Pulite di Verona.
ll Consiglio Comunale apportò modifiche ai regolamenti, introducendo incompatibilità per gli amministratori coinvolti in problemi giudiziari.

In seguito, la nuova politica, a livello locale, ha allargato le maglie delle incompatibilità e, a livello nazionale, ha “depenalizzato” i reati con prescrizioni, depenalizzazioni, fino al legittimo impedimento e con accuse alla magistratura quando indaga sui reati di persone proprietari di testate giornalistiche.

E’ grave “moralmente” che la nomina di persone nelle aziende di proprietà dei cittadini di Verona venga giustificata da qualche esponente della maggioranza che giudica irrilevante quello che è successo nel 1993, che bisogna fare silenzio. Insomma fare finta di niente, non disturbare chi governa con questi ricordi di un passato più o meno lontano.

Ciò significa che oggi si giustifica tutto anche a gruppi organizzati con cospicue presenze del passato che in cambio di “poco nobili” equilibri politici pretendono posti e poltrone.
Non è quindi il caso singolo, seppur rilevante, sul quale va fa fatta una forte critica sulle scelta politica del Comune, ma che almeno fosse fatta prevalere l’opportunità di evitare nomine in Enti/Aziende di persone che, loro malgrado, sono state coinvolte in storie accertate di tangenti dal momento che inequivocabilmente hanno dimostrato di non avere nessuna sacralità per il bene pubblico.

Ma forse questa è pura utopia, se vediamo che anche nella nostra città sono state premiate, nella indifferenza più assoluta, persone riconosciute o per ammissione diretta (patteggiamento) o condannate dalla giustizia per reati collegati all’attività politica, anche se caduti in prescrizione o amorevolmente depenalizzati.

Le stesse affermazioni rilasciate alla stampa da chi ha il potere delle scelte, non lascia purtroppo dubbi neanche per un istante, a rivedere le scelte fatte attenendosi alle indicazioni dei partiti e le verifiche degli uffici. Insomma, non importa più l'onorabilità della persona politica.

Non giustizialismo ad ogni costo, ma riportare scelte politiche entro coerenti binari che non possono prescindere dai curricula delle persone che si propongono come amministratori di aziende pubbliche.

Per quanto sopra si chiede al Sig. Sindaco

Se non ritenga opportuno, a partire da subito, evitare nomine di persone in aziende pubbliche che sono state coinvolte, loro malgrado, in vicende giudiziarie collegate all’attività politica.

Di sapere se e quali sono le persone nominate nei loro curricula abbiano dichiarato di essere state o essere coinvolte in vicende giudiziarie legate all’attività politica personale o dei partiti di appartenenza.

Di fare un’indagine conoscitiva riguardante lo stato giudiziario delle persone nominate negli enti o aziende partecipate al fine di sapere se abbiano avuto problemi con la giustizia.

Quali siano le competenze specifiche di quelle persone nominate nelle partecipate del Comune di Verona, che hanno patteggiato o che siano state condannate dalla giustizia per reati collegati all’attività politica, anche se caduti in prescrizione o depenalizzati, oltre a quelle iscritte sulle sentenze che li hanno visti come imputati.

Il Consigliere Comunale
Carlo Pozzerle

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