23 marzo 2010

PASSANTE DELLE TORRICELLE, 13 MILA CARTOLINE A NAPOLITANO.

L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA

Sabato 20 Marzo 2010
CRONACA
Pagina 9

Clamorosa iniziativa del comitato, resa pubblica al dibattito dell’altra sera all’istituto Ferraris

Traforo, 13mila cartoline a Napolitano

Al Presidente si chiede di sostenere il referendum. «Necessario per democrazia e informazione»


Oltre 13 mila cartoline da spedire al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinché intervenga per sostenere l'iniziativa referendaria sul traforo delle Torricelle. È solo una delle iniziative del comitato Cittadini per il referendum che giovedì sera ha organizzato un dibattito all'Istituto Galileo Ferraris di via del Pontiere.
«Il referendum sarebbe non solo un buon esercizio di democrazia rappresentativa e partecipata, ma avrebbe il merito di diffondere molta più informazione ai veronesi su un'opera irreversibile e di grande impatto ambientale, sanitario e paesaggistico» ha detto l'avvocato Carlo Trentini, portavoce del comitato, nel ricordare i cinque quesiti referendari, stampati sulla cartolina.
«E a chi parla di uno spreco di denaro, dico che i 900 mila euro necessari per la consultazi one sono ben poca cosa rispetto ai 390 milioni preventivati per l'opera, cui andranno aggiunti i costi sanitari e ambientali, oltre a quelli umani degli espropriati di terre e aziende. Il traforo non è solo un tunnel sotto le colline: è anche un ponte sull'Adige, numerose opere di compensazione e un nuovo raccordo autostradale».
Sull'iniziativa referendaria pende un avviso di sosp ensiva dell'amministrazione comunale, motivato con l'eccessiva vicinanza delle elezioni. Il tribunale di Verona ha però accolto le rimostranze del comitato anti-traforo in relazione all'atteggiamento «ostruzionistico» del Comune, permettendo quindi ai garanti di esprimersi sull'ammissibilità dei quesiti.
Eppure, come ha ricordato l'avvocato Lamberto Lambertini, già membro del comitato dei garanti chiamato a deliberare sull'ammissibilità dei referendum, in passato lo strumento referendario è stato invocato da molti componenti dell'attuale amministrazione. «È il caso di quello sulla tram! via, non ammesso per l'eccessiva parzialità dei quesiti, o di quello del 2003 sui campi nomadi, non ammesso perché contrario ai principi costituzionali».
I tanti dubbi dei «No Traforo» sono stati poi sintetizzati da Alberto Sperotto, storico portavoce del comitato. Tra i motivi del «no» anche quello legato allo spreco di territorio. «Il costo dell'opera sarà sostenuto da una società per azioni e poiché gli incassi dei pedaggi non copriranno in tempo utile l'esborso totale, l'amministrazione si impegnerà a garantire a questa società più opere di compensazione. Vale a dire la concessione grandi aree per la realizzazione di opere irreversibili. Tra queste cito un enorme parcheggio scambiatore da 1.300 posti a pagamento, da realizzare accanto a via Preare poco prima del ponte sull'Adige, con un albergo da 70 camere».
Ma Sperotto punta il dito anche sull'aspetto sanitario, in particolare sul sistema di filtr i elettrostatici di contenimento delle polveri. «Si parla di filtri in grado di trattenere efficacemente solo le Pm10, non le particelle di diametro inferiore. E l'aria filtrata sarà poi reimmessa in galleria».
E a quanti sostengono l'effetto decongestionante del traforo su Verona nord, Sperotto ha ricordato che il 70% del traffico compreso tra Veronetta e via Mameli non è di attraversamento est-ovest. «È il frutto di una somma di attrattori come le scuole e l'ospedale di Borgo Trento. Solo il 30% del traffico che qui transita è diretto verso la Valpolicella. A farne le spese saranno quindi via Trento e via Mameli, strade che già vedono il transito di 6 milioni e mezzo di auto all'anno».
CORSI. Ai referendari l’assessore alla mobilità Enrico Corsi manda a dire che non ci saranno ripensamenti e neppure consultazioni. «Il passante nord e il Traforo delle Torricelle», esclama, «sono un’opera necessaria per risolvere in parte il problema della viabil! ità.! Il nostro programma elettorale lo contemplava per cui andiamo aventi». Corsi risponde anche ai rilievi di Legambiente sui dati relativi ai flussi di traffico. «Evidentemente Legambiente non sa leggere le carte, ma, Caire o no, vadano tutti i giorni di persona a vedere la situazione al Teatro romano e sulle Torricelle... Il problema è sotto gli occhi di tutti».

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