29 novembre 2009





L'Arena
IL GIORNALE DI VERONA
Domenica 29 Novembre 2009

CRONACA Pagina 8

OGGI CORTEO.
Oggi a Parona e in Bra. Nasce il gruppo di proprietari di terreni lungo il tracciato


Anti-traforo in piazza
Tosi: dialogo, niente stop

Il sindaco: «Referendum inammissibile e l’opera è nel programma Il confronto con il comitato? Soltanto per soluzioni migliorative»

Piantare alberi sul tracciato del passante, alle 10.30 al vivaio Fontana di Parona, e poi comizi e girotondo in Bra, dalle 15. Continua, oggi, la battaglia del comitato contro il passante nord e il traforo delle Torricelle. A cui si allea ora il neonato coordinamento degli espropriandi, formato da proprietari di terreni, case e aziende pure situati lungo il tracciato, da Poiano a Lugagnano.
Il sindaco Flavio Tosi però non si scompone. Neanche di fronte all’ordinanza di venerdì del tribunale di Verona, che non ha accolto il reclamo presentato dal Comune contro l'ordinanza del settembre scorso, con cui il tribunale condannava i Garanti a pronunciarsi subito sul quesito referendario presentato, e criticava pesantemente i ritardi del Comune e dei Garanti, che con il loro comportamento av rebbero intaccato i diritti politici dei cittadini. I diritti si riferivano alla possibilità, appunto, di indire un referendum e di svolgere un’attività di contrasto. «Il fatto è che non c’è più la materia del contendere», spiega Tosi, «perché i Garanti hanno già dichiarato inammissibile il quesito del referendum. Che non si farà» ;.
Anche il comitato però, presieduto da Alberto Sperotto, non si ferma. E, annunciando un ulteriore ricorso per ottenere un definitivo via libera al referendum, continua a chiedere a Tosi un confronto pubblico. Ma anche qui Tosi è irremovibile. «Ribadisco che il passante nord con traforo è contenuto nel programma elettorale della mia coalizione, a cui i cittadini hanno dato il consenso», spiega, «e quindi sono favorevole a un confronto su opere e soluzioni migliorative del progetto, come quello avuto con la seconda circoscrizione, ma non per dire no al progetto. Sperotto proponga migliorie e soluzioni reali su cui confrontarci. Ma per farlo, il traforo, non per non farlo».
ESPROPRI. A chiedere il confronto con Tosi ora c’è anche il coordinamento degli espropriandi. Che in una nota si presenta come «un gruppo di persone composto da imprenditori, lavoratori, padri e madri di famiglia accomunati dalla disgrazia di avere proprietà sul tracciato del traforo autostradale delle Torricelle tra Poiano, Avesa, San Rocco di Quinzano, via Preare, fin oltre il fiume, Parona, La Sorte, San Massimo e Lugagnano. Aziende, campagne e case costruite col lavoro di una vita, spesso di più generazioni, che ora rischiano di venire spazzate via da quest’opera assurda».
Prosegue la nota: «Dicono che verremo indennizzati, ma in realtà gli indennizzi consisteranno in cifre da fame. Le nostre case e le nostre aziende, su cui abbiamo sempre investito creando posti di lavoro, verranno valutate poco più di un camper o una roulotte. Molte aziende verranno completamente abbattute, altre saranno costrette a sospendere l'attività. L'unica cosa certa è che l'indennizzo non riconosce né l'avviamento commerciale né il mancato guadagno per la chiusura forzata». E conclude: «Nei nostri quartieri il sindaco e l'amministrazione hanno preso moltissimi voti promettendo il traforo a nord di Avesa e Quinzano. Poi il tracciato si è abbassato sempre di più fino a passare in mezzo a case e aziende agricole. Il sindaco mantenga la promessa o sospenda l'opera».

(Enrico Giardini)

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