12 agosto 2009

Panchine di via Prato Santo.

L'Arena

Mercoledì 12 Agosto 2009 CRONACA Pagina 10

GIARDINI DI VIA PRATO SANTO. L’iniziativa del comitato Verona Città Aperta porta due contravvenzioni a Valpiana per occupazione non autorizzata di suolo pubblico


Sedie «abusive», multato Mao

Parte un ricorso: «Assurdo sanzioni diverse per la stessa cosa. E abbiamo sgomberato tutto subito»

La disfida delle seggiole nei micro giardini di via Prato Santo per far rimettere le panchine, tolte qualche mese fa in base a contestata ordinanza del sindaco Flavio Tosi, è giunta a un punto cruciale. Dopo che ai primi di luglio erano state collocate per sfida prima una panchina (asportata da mani ignote la notte stessa) e poi due sedie con un cavalletto da parte del comitato Verona Città Aperta, a Mao Valpiana, individuato come responsabile dell’iniziativa (che in realtà aveva visto coinvolte molte persone) sono giunti nell’ordine e sempre per «occupazione abusiva di spazio pubblico per metri quadrati 1,17» (proprio così, un metro e diciassette centimetri!), prima un’ordinanza di sgombero firmata dalla dirigente del settore commercio Tatiana Basso, poi un verbale della polizia municipale, con un a contravvenzione di 163,10 euro, e infine una nuova comunicazione del settore Commercio, che sempre per la stessa «invasione» di un metro e poco più emetteva una sanzione di 148,79 euro.
Valpiana ha immediatamente presentato ricorso all’ufficio occupazione spazi e aree pubbliche e plateatici del settore Commercio del Comune, al comando della polizia municipale e al sindaco. «A parte l’incongruenza di due diverse sanzioni, di diverse entità, per una singola presunta occupazione abusiva di suolo pubblico (163,10 euro secondo i vigili, 148,79 per il settore Commercio)», scrive nel suo ricorso Valpiana, «facciamo presente che l’ordinanza n. 1314 faceva riferimento a un’eventuale sanzione solo “in caso di inottemperanza”. Avendo il Comitato voluto ottemperare con tempestività all’ordinanza, il giorno successivo alla notifica (del 22 luglio, con sgombero delle due sedie e del cavalletto, collocati nel giardino una settimana prima, il 23 luglio, ndr), rit! eniamo che nulla sia dovuto, e chiediamo l’annullamento delle sanzioni succitate».
L’iniziativa del comitato spontaneo Verona Città Aperta era iniziata in maggio con un appuntamento fisso aperto a tutti i cittadini ogni sabato mattina nei giardini di via Prato Santo, dove il Comune alla fine dell’anno scorso aveva segato le panchine collocate lì da anni perché, «secondo le segnalazione dei residenti», esse erano abitualmente occupate da «nullafacenti». La gente arrivava, chi poteva si portava una sedia, altri si sedevano dove capitava, si beveva insieme una bibita, si ascoltavano letture di racconti, poesie e testimonianze per protestare contro l’eliminazione delle panchine e poi tutti tornavano a casa propria. Il 9 luglio la posa della panchina «a disposizione di chiunque voglia sedersi nei giardini di via Prato Santo», come era stato scritto su una targhetta d’ottone, la sua immediata scomparsa e la succ essiva denuncia per furto. Quindi l’iniziativa delle due sedie che ha portato alla doppia multa in base al cosiddetto Cosap, ossia il regolamento comunale per l’occupazione di spazi e aree pubbliche. Che però al punto «i» dell’articolo 5 non prevede alcun canone per «le occupazioni sino a 10 mq per iniziative di carattere politico». Come a suo modo era quella del comitato.
G.B.

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