11 dicembre 2008

“logge clericali” nella vita pubblica

anche a Verona stiamo assistendo alla ripresa di un pesante clima controriformista e di restaurazione, spinto dalla Curia e dalle varie componenti del mondo cattolico tra le quali in primo luogo l’”Opera”.L’arrogante ingerenza delle organizzazioni clericali più conservatrici trova sempre di più un utile e riverente sostegno anche in ambito economico, politico ed istituzionale.Imponenti risorse finanziarie e strutturali vengono impiegate per la formazione socio-politica dei giovani, per il finanziamento delle scuole e delle università cattoliche, per l’inserimento di adepti nei vertici dei partiti (di ogni schieramento) e nelle istituzioni e, come ultima strategia, per interventi di interessato sostegno alle imprese.
Con l’avvento del nuovo papato ci troviamo di fronte ad una vera e propria regia della restaurazione contro ogni possibile evoluzione ed emancipazione dei nostri sistemi sociali.
Il modello al quale la chiesa si ispira ancora una volta e secondo la sua millenaria tradizione è quello teocratico: controllo dello stato, di ogni istituzione civile e sull’economia, pseudo-etica religiosa sovrapposta al diritto, eliminazione di ogni libertà individuale e di pensiero.
Di fronte ad un quadro così sconfortante e già in atto occorre usare ogni strumento di comunicazione e di mobilitazione delle coscienze per creare connessioni e relazioni non solo tra persone tradizionalmente collegate a movimenti di sinistra ma, in una nuova forma di “resistenza” anche con tutti coloro che vogliono semplicemente vivere in luogo in cui la libertà di pensiero sia garantita e nel quale non siano le gerarchie clericali a dettare le regole della nostra vita, come già accade nel mondo islamico.
Oltre a richiedere l’”apertura” della società veronese bisogna evidenziare in ogni circostanza possibile e con ogni mezzo lecito l’intrusione violenta delle “logge clericali” nella vita pubblica e nel privato di ogni cittadino.
Con ogni mezzo legale e non violento bisogna combattere contro le discriminazioni politiche, economiche e sociali che attraverso occulti e trasversali poteri questi “ordini” continuamente pongono in essere a danno di chi a Verona esprime pensiero libero e laico.
Difendiamo prima di tutto la laicità delle nostre istituzioni e le nostre libertà individuali.

Marzio Scala

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